La Basilicata: un nuovo capitolo nella viticoltura italiana

La Basilicata: un nuovo capitolo nella viticoltura italiana

La Basilicata: un nuovo capitolo nella viticoltura italiana

Redazione Vinamundi

1 Settembre 2025

La Basilicata, una regione spesso trascurata, sta riscrivendo la propria storia nel settore della viticoltura italiana. Recenti ricerche, come quelle pubblicate nel volume Fra le montagne di Enotria, mettono in discussione l’idea che i Greci siano stati i pionieri della viticoltura in Italia. Questo studio suggerisce invece che l’origine della viticoltura sia il risultato di un’interazione complessa tra diverse culture nel corso dei secoli, con la Basilicata che gioca un ruolo cruciale in questo processo.

Un viaggio attraverso la storia vitivinicola

La Basilicata, caratterizzata da fiumi che scorrono attraverso paesaggi montuosi e collinari, ha visto l’alta Val d’Agri al centro di studi condotti da un team multidisciplinare. Coordinati da Stefano Del Lungo e Angelo Raffaele Caputo, questi ricercatori hanno dimostrato che non furono solo i Greci a introdurre la viticoltura in Italia. Al contrario, la diffusione delle viti nell’entroterra è stata facilitata da percorsi tratturali lungo i corsi d’acqua, dove i coloni siriti e sibariti portavano piante e tecniche di vinificazione.

Interazioni culturali e viticoltura

L’analisi storica ha rivelato contatti tra i popoli micenei e gli abitanti della Basilicata già nel XIV secolo a.C. Questi scambi hanno creato una comunità di agricoltori e viticoltori esperti, apprezzati dai coloni greci. È affascinante notare che l’Odissea di Omero menziona il “mare colore del vino”, suggerendo che la viticoltura fosse già conosciuta nel Mediterraneo prima dell’arrivo dei Greci.

Un approccio scientifico alla viticoltura

La ricerca in Basilicata ha adottato un metodo rigoroso, utilizzando:

  1. Indagini pedologiche e ambientali
  2. Esami ampelografici
  3. Analisi genetico-molecolari

Questi dati sono stati incrociati con informazioni storiche e archeologiche, analizzando a fondo la connessione tra il paesaggio viticolo e le varietà di vite. L’obiettivo principale è sensibilizzare il pubblico sulla biodiversità delle varietà di uva autoctone, come:

  • Giosana
  • Iusana o Zimellone bianco
  • Malvasia ad acino piccolo
  • Aglianico bianco

Queste varietà storiche stanno tornando in produzione, supportate da risultati positivi delle vinificazioni sperimentali.

La Basilicata si sta affermando come un importante centro della viticoltura italiana, capace di riscrivere la propria storia. La riscoperta delle pratiche viticole antiche e la valorizzazione delle varietà locali non solo rilanciano l’economia locale, ma contribuiscono anche alla tutela della biodiversità e della cultura enologica della regione. In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, la Basilicata potrebbe diventare un modello di riferimento per altre realtà vitivinicole.

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