
Il vino italiano si reinventa: tavolo di confronto tra Governo e Ministeri per il rilancio del settore
Oggi, a Palazzo Chigi, si è svolto un incontro cruciale tra i rappresentanti della filiera del vino e il Governo italiano. Questo evento ha riunito numerose associazioni di categoria, tra cui Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani e Confagricoltura, con l’obiettivo di rilanciare un settore fondamentale per l’economia italiana, attualmente in difficoltà.
Il settore vitivinicolo affronta numerose sfide, come l’innalzamento dei dazi statunitensi, che ha reso il mercato americano, uno dei più importanti per il vino italiano, più difficile da penetrare. La Premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza del vino nella dieta mediterranea, evidenziando la necessità di distinguere tra uso e abuso. Ha espresso l’intenzione del Governo di lavorare per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti, per proteggere i prodotti italiani, tra cui il vino, da misure protezionistiche.
le misure proposte per il rilancio del settore
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha coordinato i lavori del tavolo, evidenziando la necessità di una visione strategica per affrontare le sfide attuali. Durante l’incontro, sono state proposte diverse misure concrete, sia contingenti che strutturali, per sostenere il settore, tra cui:
- Riduzione delle rese
- Distillazioni straordinarie
- Sgravi fiscali per gli investimenti
L’obiettivo è sostenere un comparto vitale per l’economia italiana, che rappresenta una parte essenziale del patrimonio culturale del Paese.
l’importanza della comunicazione e della promozione
Piero Mastroberardino, vicepresidente di Federvini e coordinatore del Tavolo della Filiera del Vino, ha sottolineato l’urgenza di una comunicazione efficace. Ha affermato che il vino italiano non è un semplice prodotto di consumo, ma un vero e proprio codice culturale. È fondamentale avviare una campagna istituzionale per difendere la reputazione del vino, attaccato da approcci semplificatori e proibizionisti.
Coldiretti ha espresso apprezzamento per l’incontro, evidenziando il valore strategico della filiera vitivinicola. Il presidente Ettore Prandini ha presentato proposte concrete, tra cui il finanziamento della distillazione straordinaria e il rafforzamento dei fondi per l’internazionalizzazione. Ha anche avvertito degli effetti negativi delle scorte elevate, che superano i 46 milioni di ettolitri, e della diminuzione dei consumi, che potrebbero compromettere la stabilità del mercato.
la cooperazione e il futuro del vino italiano
Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, ha sottolineato che il settore cooperativo incide per la metà sulla produzione di vino in Italia. Ha parlato di un “approccio di sistema” e della necessità di una coesione totale tra i vari attori presenti al tavolo. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha evidenziato le difficoltà del settore, auspicando un forte sostegno governativo in questo momento critico.
Anche i piccoli vignaioli sono stati rappresentati dalla Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, guidata da Rita Babini, che ha chiesto misure di promozione a livello intracomunitario. Federico Bricolo, presidente di Veronafiere e di Vinitaly, ha confermato l’impegno della fiera nella promozione del vino italiano, sottolineando che il lavoro di squadra è essenziale per affrontare le sfide del mercato estero.
In un contesto così complesso, è chiaro che il settore vitivinicolo italiano ha bisogno di misure concrete e di un forte sostegno istituzionale. Le parole di ottimismo espresse durante l’incontro rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile e prospero per uno dei simboli del made in Italy. La filiera del vino, con la sua ricca tradizione e il suo profondo legame con la cultura italiana, è pronta a combattere per il suo posto nel mercato globale, consapevole della sua importanza non solo economica, ma anche culturale e sociale.