Negli ultimi anni, il vino italiano ha guadagnato una posizione di rilievo nei mercati internazionali, in particolare all’interno della grande distribuzione organizzata (GDO). Secondo una recente ricerca condotta da IRI, che ha analizzato il mercato del vino italiano nei supermercati esteri, emergono segnali positivi per il settore, evidenziando una crescente attenzione verso i prodotti enologici nostrani.
Il mercato del vino in Italia ha mostrato segni di ripresa, con prospettive decisamente più favorevoli nei mercati esteri. Negli Stati Uniti, l’Italia si posiziona come il secondo paese importatore di vino, con una quota del 28,3%, subito dopo l’Australia e ben distaccata dalla Francia. Questo trend si riflette anche nel Regno Unito, dove l’Italia occupa nuovamente la seconda posizione con una quota del 17%, superando la California e la Francia. In Germania, il vino italiano si afferma come leader del mercato, davanti a Francia e Spagna.
La crescente popolarità del vino italiano all’estero
Giancarlo Gramatica, Cliente Director di IRI, ha commentato l’importanza di questi dati, sottolineando che il vino italiano sta suscitando un notevole interesse nella grande distribuzione estera. Nella classifica dei vini più venduti negli USA, il Pinot Grigio si attesta al primo posto, seguito da:
- Chianti
- Valpolicella
- Ripasso
- Amarone
- Spumanti e Prosecco
In Gran Bretagna, il Pinot Grigio mantiene la sua posizione dominante, seguito dal Prosecco e dal Sangiovese. In Germania, il Prosecco, sia nella sua versione frizzante che spumante, continua a dominare le preferenze dei consumatori.
Questa crescente popolarità del vino italiano è supportata da Federdistribuzione, l’associazione che rappresenta il settore della grande distribuzione in Italia. Alberto Miraglia, uno dei rappresentanti dell’organizzazione, ha affermato che si prevede uno sviluppo positivo di un trend già in atto. Diverse catene di distribuzione stanno portando il vino italiano nei propri punti vendita internazionali, promuovendolo attraverso manifestazioni specifiche e inserendolo regolarmente nell’assortimento.
Strategie delle catene di distribuzione
Le catene di distribuzione estere stanno adottando strategie mirate per favorire il vino italiano. Alcune di queste instaurano rapporti consociativi con le catene distributive estere, incentivando relazioni dirette tra la grande distribuzione straniera e le cantine italiane. Questo approccio permette di segnalare cantine e prodotti interessanti da inserire nelle linee di vino di marca dei distributori esteri, aumentando così la visibilità e la penetrazione del vino italiano nei mercati internazionali.
Il panorama della grande distribuzione è in continua evoluzione, e il vino italiano si sta affermando come un prodotto di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze di un mercato sempre più globalizzato. Le catene della GDO, sia in Europa che negli Stati Uniti, stanno adattando le proprie strategie per includere un assortimento di vini italiani, riconoscendo il loro valore e il potenziale di crescita.
Le sfide e le opportunità per il vino italiano
Durante il convegno organizzato da Vinitaly, intitolato “Cantine e grande distribuzione: nuove strategie per il mercato italiano ed estero”, si sono approfonditi questi temi. Il convegno, moderato da Luigi Rubinelli, ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Giancarlo Gramatica e Alberto Miraglia, ma anche Lamberto Vallarino Gancia, Domenico Zonin, Alessandro Masetti, Giovanni Panzeri e Dino Borri.
Gli interventi hanno messo in luce le sfide e le opportunità che il vino italiano deve affrontare nel contesto della grande distribuzione. È emersa l’importanza di costruire relazioni solide con i distributori esteri e la necessità di adottare strategie di marketing efficaci per promuovere il vino italiano in un mercato sempre più competitivo. Le cantine italiane devono adattarsi alle richieste dei consumatori e alle tendenze di consumo, puntando su qualità, sostenibilità e innovazione.
Il vino italiano, con la sua ricca varietà di vitigni e la tradizione enologica secolare, ha tutte le carte in regola per conquistare il cuore dei consumatori internazionali. Con una strategia ben definita e una maggiore presenza nei punti vendita, il futuro del vino italiano nella grande distribuzione estera appare promettente, contribuendo così a rafforzare la sua reputazione a livello globale.
