Il Prosecco, considerato un simbolo dell’eccellenza vinicola italiana e un motore fondamentale per l’export del settore, ha recentemente ottenuto una vittoria significativa nella sua battaglia per la protezione del nome. Il Tribunale dell’Unione Europea ha stabilito l’invalidità del marchio “PriSecco”, affermando che il suo uso evocativo potrebbe compromettere l’integrità del marchio Prosecco. Questa decisione è il risultato dell’azione congiunta di tre consorzi: il Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, il Consorzio Vini Asolo Montello e il Consorzio di Tutela Doc Prosecco, uniti nella difesa delle denominazioni di origine controllata.
La battaglia legale contro “PriSecco”
La controversia legale ha avuto inizio nel 2020, quando il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco ha contestato la registrazione del marchio “PriSecco” da parte di Manufaktur Jörg Geiger GmbH, avvenuta nel 2015. Questa azienda tedesca aveva registrato “PriSecco” per una bevanda a base di succhi di frutta, ma il nome presenta somiglianze fonetiche e visive con il termine “Prosecco”, creando potenziale confusione tra i consumatori. La recente decisione del Tribunale dell’Unione Europea rappresenta una vittoria importante non solo per il marchio italiano, ma anche per la sua reputazione globale.
Un contesto di protezione delle denominazioni
Nel 2022, l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo) aveva già dichiarato l’invalidità del marchio “PriSecco”, riconoscendo il Prosecco come il vino spumante più rinomato dell’Unione Europea, paragonabile solo allo Champagne. Nonostante ciò, Manufaktur Jörg Geiger GmbH ha presentato un appello, che è stato respinto nel 2024 dalla Commissione di Ricorso dell’Euipo. La questione è stata quindi portata davanti al Tribunale dell’Unione Europea, dove ha ricevuto un ulteriore riscontro negativo.
La sentenza mette in evidenza come, nonostante le differenze di prodotto, la forte somiglianza tra i marchi giustifichi l’evocazione. Il Tribunale ha ritenuto irrilevante la registrazione preesistente in Germania, sottolineando l’importanza di proteggere il valore culturale ed economico associato al nome Prosecco, che è conosciuto in tutto il mondo.
L’importanza della vigilanza nel mercato
Questa vittoria si inserisce in un contesto più ampio di protezione delle denominazioni d’origine. Il mercato è attualmente saturo di prodotti che tentano di sfruttare la popolarità del Prosecco con nomi simili. Oltre a “PriSecco”, il Sistema Prosecco ha affrontato tentativi di registrazione di marchi come “Primasecco”, “Perisecco” e “Nosecco”. Questi tentativi di appropriazione indebita sono stati respinti grazie all’impegno dei consorzi nel monitorare e difendere le loro denominazioni.
Il presidente del Consorzio della Doc Prosecco, Giancarlo Guidolin, ha espresso il suo entusiasmo per questa vittoria, evidenziando l’importanza di prevenire violazioni per tutelare le filiere produttive e i consumatori. Guidolin, insieme ai presidenti dei consorzi Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e Asolo Prosecco Docg, ha ribadito l’impegno a mantenere alta la guardia contro ogni forma di sfruttamento.
Giancarlo Moretti Polegato, presidente del Sistema Prosecco, ha dichiarato che il caso “PriSecco” è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio. Ha sottolineato che le denominazioni vengono violate troppo frequentemente e che continueranno a lavorare con determinazione per combattere questi fenomeni, tutelando la qualità e la reputazione della filiera produttiva.
Dopo la pubblicazione della sentenza, Manufaktur Jörg Geiger GmbH ha due mesi per presentare ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il Sistema Prosecco rimarrà vigile e pronto a intervenire, continuando la sua missione di protezione delle denominazioni di origine. Gli sviluppi futuri di questa vicenda saranno seguiti con grande attenzione, poiché potrebbero avere un impatto significativo sulla reputazione e sul mercato del Prosecco, un vino che rappresenta non solo un prodotto, ma un simbolo della cultura e della tradizione vinicola italiana.