Il Nord Italia si risveglia: vendemmia tra Alta Langa, Asti e Trentodoc

Il Nord Italia si risveglia: vendemmia tra Alta Langa, Asti e Trentodoc

Il Nord Italia si risveglia: vendemmia tra Alta Langa, Asti e Trentodoc

Redazione Vinamundi

30 Agosto 2025

La stagione di vendemmia 2025 è ufficialmente iniziata, rappresentando un momento cruciale per il settore vitivinicolo italiano, in particolare per le regioni del Nord. La raccolta è cominciata già a metà luglio in Sicilia, dove le prime uve sono state tagliate da Cantine Ermes. La Sicilia, insieme alla Franciacorta, ha anticipato di qualche settimana l’inizio della vendemmia, che ora si espande a macchia d’olio in tutto il Paese.

Le prime stime fornite da Coldiretti indicano un raccolto di circa 45 milioni di ettolitri, con aspettative elevate per la qualità. Si registra una pressoché totale assenza di malattie che ha permesso alle uve di svilupparsi in condizioni ottimali. Dalle colline del Trentino Alto Adige fino alle coste siciliane, i produttori stanno raccogliendo con entusiasmo una vendemmia che promette bene.

Alta Langa e Asti Docg

Uno dei protagonisti di questa stagione è l’Alta Langa, conosciuta per le sue bollicine Metodo Classico. A partire da qualche giorno dopo Ferragosto, i produttori piemontesi hanno iniziato la raccolta del Pinot Nero, seguita dallo Chardonnay. Secondo il Consorzio presieduto da Giovanni Minetti, le uve si presentano in ottimo stato, con un perfetto equilibrio tra acidità e aromaticità. Le previsioni parlano di una vendemmia con prospettive molto positive.

In Piemonte, anche l’Asti Docg ha avviato la sua vendemmia con la raccolta del Moscato Bianco. Stefano Ricagno, presidente del Consorzio, ha dichiarato che l’annata si presenta complessivamente ottima, con una maturazione regolare delle uve. La vendemmia è iniziata nelle zone di bassa collina e si concluderà entro la prima settimana di settembre nelle aree di alta collina.

Sfide e opportunità

Tuttavia, ci sono anche delle sfide da affrontare. A causa della riduzione delle rese, il Consorzio ha approvato misure di contenimento, passando da 100 a 90 quintali per ettaro, di cui 5 destinati allo stoccaggio. Queste misure sono state adottate per salvaguardare la denominazione in un contesto di mercato sempre più complesso, aggravato dalla conferma dei dazi americani al 15% sul vino. Ricagno ha messo in guardia sul fatto che i dazi potrebbero avere un impatto significativo sulle vendite, in particolare per il Moscato d’Asti, che rappresenta ben il 60% delle vendite statunitensi.

Parallelamente, la Doc delle Venezie ha già avviato la raccolta, con il Pinot Grigio che ha fatto il suo ingresso in cantina. Questa denominazione, la più estesa d’Italia con 27.000 ettari di vigneto, ha visto un incremento della produzione rispetto agli anni precedenti. Luca Rigotti, presidente del Consorzio, ha sottolineato l’importanza della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità, evidenziando le sperimentazioni per la produzione di vini a bassa gradazione alcolica.

Trentino Alto Adige e Toscana

In Trentino Alto Adige, la vendemmia per il Trentodoc è iniziata il 19 agosto, con un clima che ha favorito la crescita delle uve. Il presidente del Consorzio Vini Alto Adige, Andreas Kofler, ha espresso ottimismo riguardo alla qualità delle uve, che si presentano magnifiche e prive di malattie. La vendemmia è attesa con entusiasmo e, sebbene ci sia un leggero anticipo rispetto alle vendemmie precedenti, la qualità è promettente.

La Toscana, con il suo territorio del Chianti, non è da meno. Qui, la vendemmia ha già iniziato a raccogliere le varietà bianche, mentre per le rosse si prevede un avvio a metà settembre. Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti, ha previsto una riduzione produttiva compresa tra il 10 e il 15% rispetto all’anno scorso, ma ha anche sottolineato che la qualità delle uve è giudicata buona.

La vendemmia 2025 si presenta, dunque, come un momento di grande fermento per il Nord Italia, con i produttori alle prese con condizioni favorevoli e sfide da affrontare. I vignaioli, ora più che mai, si trovano a dover bilanciare tradizione e innovazione, affrontando un mercato in continua evoluzione. Mentre i grappoli continuano a giungere in cantina, l’attenzione è rivolta a un futuro che si preannuncia ricco di opportunità e sfide nei vari territori vitivinicoli del Nord.

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