Il kefir conquista il mercato: sorpasso record sullo yogurt magro

Il kefir conquista il mercato: sorpasso record sullo yogurt magro

Il kefir conquista il mercato: sorpasso record sullo yogurt magro

Redazione Vinamundi

30 Ottobre 2025

Milano, 12 giugno 2024 – Il kefir fa il salto di qualità nei supermercati italiani: per la prima volta supera lo yogurt magro nelle scelte delle famiglie. Nell’ultimo anno, secondo i dati di NielsenIQ, le vendite di questo latte fermentato sono schizzate del 28% in valore, toccando i 123 milioni di euro e oltre 43 milioni di chili venduti. Un vero cambiamento nel settore lattiero-caseario, spinto dalla voglia di prodotti più sani.

Kefir in crescita: i numeri che contano

Negli ultimi cinque anni, il mercato del kefir in Italia è cresciuto a doppia cifra, lasciandosi dietro lo yogurt magro sia per quantità che per fatturato. Oggi quasi un quarto di quello che si spende per gli yogurt funzionali va al kefir, che cresce sei volte più veloce dei prodotti tradizionali. Le varianti aromatizzate – alla frutta o con aggiunte come la granola – sono quelle che stanno volando di più: +35% in valore e +33% in volume solo nell’ultimo anno.

Ma non è solo un fenomeno italiano. Secondo Global Market Insights, il mercato globale del kefir vale circa 2,8 miliardi di dollari e continuerà a salire a un ritmo superiore al 6% all’anno fino al 2032. Tutto grazie alla domanda crescente di cibi con benefici per la salute, dicono gli esperti.

Dietro il successo: salute e scelta

«Il kefir piace perché rispecchia la voglia di stare bene delle famiglie italiane», spiega Alessandra Cuomo, sales manager di NielsenIQ. La crescita è più visibile nella grande distribuzione, dove il kefir si è conquistato un posto accanto agli yogurt classici. Ma anche nei discount non scherza: lì le vendite hanno superato i 27 milioni di euro, sempre secondo NielsenIQ.

L’offerta si è allargata molto. Oggi il kefir si trova in bottigliette da bere o in vasetti da mangiare al cucchiaio, bianco o aromatizzato, fatto con latte vaccino o caprino, arricchito con vitamine, minerali o collagene. Alcune versioni sono pensate come snack, abbinate a granola o proposte come gelati e dessert surgelati. Una presenza diffusa che ha cambiato il modo di organizzare gli scaffali.

Chi comanda il mercato del kefir

Nonostante le tante proposte, il mercato italiano del kefir è ancora dominato da pochi nomi. Latteria Nöm con il marchio Milk controlla il 53,5% delle vendite. Dietro, a distanza, ci sono Nestlé, Danone e Müller che insieme arrivano al 14,1%. Le private label di grandi catene come Coop ed Esselunga provano a ritagliarsi spazio con prodotti propri.

«Siamo stati i primi a credere nel kefir in Italia, dal 2011», ricorda Bernhard Tschurtschenthaler, amministratore delegato di Latteria Nöm Italia. «Nei primi sette mesi del 2025 le vendite sono salite del 51%, toccando i 60 milioni di euro. Puntiamo a chiudere l’anno con un fatturato di 260 milioni contro i 218 milioni del 2024». Una crescita che Tschurtschenthaler attribuisce anche alle continue novità: ricette, formati e abbinamenti per accontentare gusti diversi.

Il futuro del kefir: sfide e opportunità

Il fenomeno kefir sembra destinato a restare. La domanda resta forte sia tra chi punta alla salute sia tra chi cerca alternative allo yogurt. Ma la concorrenza si fa più agguerrita: grandi gruppi come Danone (con Activia), Granarolo (Yomo), Lnf Italia (I Love Kefir) e Latteria Merano (Bella Vita) continuano a investire in nuovi prodotti e pubblicità.

Secondo gli addetti ai lavori, la sfida sarà mantenere alta la qualità e offrire prodotti diversi senza alzare troppo i prezzi. Intanto, da Milano a Palermo, il kefir non è più una novità esotica. È diventato un alleato di tutti i giorni per il benessere delle famiglie italiane.

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