Il futuro dei vini dealcolati: tra speranze e dubbi del mercato

Il futuro dei vini dealcolati: tra speranze e dubbi del mercato

Il futuro dei vini dealcolati: tra speranze e dubbi del mercato

Redazione Vinamundi

27 Ottobre 2025

Negli ultimi anni, il mercato dei vini dealcolati ha registrato una notevole crescita, raggiungendo un fatturato di 9 miliardi di euro nel 2023 in Europa, con un incremento del 17,3% in soli due anni. Questo trend si inserisce in un contesto in cui i consumatori sono sempre più orientati verso scelte salutari e consapevoli riguardo al consumo di alcol. Tuttavia, in Italia, il settore si trova ad affrontare un periodo di attesa e incertezze legate alla regolamentazione, che potrebbero ritardare la produzione locale di vini dealcolati.

L’attesa delle aziende vinicole italiane

L’estate del 2023 è stata caratterizzata da un’attesa palpabile per le aziende vinicole italiane, in attesa che il Ministero dell’Economia risolvesse questioni fiscali fondamentali. Questi passaggi burocratici sono stati sottolineati dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante la presentazione delle previsioni vendemmiali a Roma. L’interesse per i vini dealcolati è così elevato che la discussione è diventata centrale negli ambienti politici e professionali.

Recentemente, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che le interlocuzioni tecniche tra i ministeri coinvolti sono giunte a una fase conclusiva. Questo ha generato un clima di ottimismo tra i produttori, come dimostra il commento di Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, che ha espresso apprezzamento per i progressi, evidenziando la necessità di passare dalle parole ai fatti.

Le sfide per le piccole cantine

Le piccole aziende vinicole si trovano in una situazione delicata. Castelletti ha richiamato l’attenzione sulla necessità di accelerare il processo per consentire alle aziende di iniziare a produrre vini dealcolati non appena il decreto sarà pubblicato. I rischi burocratici potrebbero rallentare ulteriormente un settore già in difficoltà, mentre i competitor esteri sembrano avere un vantaggio significativo.

Parallelamente, il mercato dei vini no-alcol e low-alcol sta attirando sempre più attenzione. Secondo uno studio di Areté e Agra CEAS Consulting per la Commissione Europea, questo segmento ha raggiunto un valore di 9 miliardi di euro nell’UE, con una crescita del 17,3% negli ultimi due anni. Un report di Transparency Market Research evidenzia come gli amari, i distillati e gli spirits analcolici abbiano un valore globale di 1,2 miliardi di dollari, indicando un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo.

Il ruolo delle nuove generazioni

Un dato interessante è che il pubblico più giovane sembra essere il principale motore di questa crescita. La crescente coscienza riguardo alla salute e alla sicurezza spinge molte persone a optare per soluzioni alternative e a partecipare a iniziative come “Ottobre Sobrio”, un mese dedicato alla rinuncia all’alcol. Marchi come il Dr. Fischer Zero Riesling Sparkling della tenuta altoatesina J. Hofstätter rispondono a questa domanda crescente di opzioni senza alcol. Martin Foradori Hofstätter, proprietario della cantina, ha sottolineato come il loro prodotto si inserisca in un contesto di astinenza consapevole.

Tuttavia, non mancano le voci scettiche all’interno del settore. Federico Nicola della Cantina Nicola ha espresso preoccupazioni riguardo alla qualità dei vini dealcolati, temendo che possano trasformarsi in una sorta di “bibita”. Secondo lui, le grandi aziende possono investire in tecnologie di dealcolazione, mentre molte piccole cantine faticano a mantenere gli standard qualitativi che caratterizzano il vino tradizionale, soprattutto in regioni come il Piemonte, dove la qualità è un valore fondamentale.

In questo contesto di attesa e cambiamento, il futuro dei vini dealcolati in Italia appare incerto ma promettente. Con l’implementazione di una regolamentazione chiara e il supporto del governo, le aziende vinicole italiane potrebbero finalmente accogliere questa nuova opportunità di mercato, rispondendo a una domanda in continua crescita e contribuendo a un’evoluzione del panorama vinicolo nazionale.

Change privacy settings
×