
I vini sardi da non perdere nel 2026 secondo Vinodabere
L’edizione 2026 della guida online ai migliori vini della Sardegna, curata dai rinomati esperti Maurizio Valeriani e Antonio Paolini per Vinodabere.it, mette in luce la straordinaria vitalità e diversità del panorama enologico sardo. Con un totale di 305 vini recensiti, ben 98 di essi hanno ricevuto la prestigiosa Standing Ovation, un riconoscimento che rappresenta quasi un terzo del totale. Tra questi, tre etichette hanno raggiunto l’eccellenza assoluta con un punteggio perfetto di 100/100.
I tre fuoriclasse da 100/100
I vini che hanno conquistato il massimo riconoscimento in questa edizione sono due Vermentino e un Cannonau, tutti espressioni autentiche del territorio sardo. Questi capolavori enologici sono:
- Ruinas del Fondatore 2022 – Depperu
- Vermentino di Gallura Superiore Campianatu 2023 – Tenute Campianatu
- Cannonau di Sardegna Perdas Longas 2023 – Francesco Cadinu
Questi tre vini, degustati alla cieca da esperti del settore, hanno saputo coniugare in modo sublime l’espressione territoriale, la precisione tecnica e un’intensità emozionale che ha colpito tutti i degustatori. La capacità di esaltare le caratteristiche uniche dei vitigni sardi, unita a una lavorazione attenta e rispettosa delle tradizioni, ha permesso a questi vini di emergere in un panorama sempre più competitivo.
I numeri della guida
Quest’anno, la selezione di vini ha risentito delle sfide legate all’annata 2023, che ha colpito particolarmente i rossi della Barbagia. Tuttavia, questo ha spinto i produttori a concentrare i propri sforzi sulla qualità, riducendo il numero di etichette ma alzando notevolmente il livello qualitativo delle stesse. Con oltre 700 etichette testate, la guida ha evidenziato i seguenti dati significativi sulle Standing Ovation:
- Vermentino della Gallura: 17 su 35 etichette recensite
- Cannonau di Mamoiada: 12 su 21
- Carignano del Sulcis: 7 su 14
- Mandrolisai: 7 su 14
- Romangia: 4 Standing Ovation per il Vermentino
- Successi anche a Orgosolo (3 su 4) e Oliena (5 su 9), con un Nepente sempre più fine e contemporaneo.
Tipologie e territori in evidenza
La Gallura continua a mantenere la sua leadership nel settore del Vermentino, ma sta anche guadagnando un ruolo interessante nella produzione di Cannonau. La zona di Mamoiada si distingue per il suo Cannonau di montagna e la sorprendente Granazza, consolidando il profilo di questa comunità come uno dei principali centri vitivinicoli d’eccellenza dell’isola.
Nel Sud Sardegna, il Carignano si afferma come uno dei vitigni più rappresentativi, mentre il Mandrolisai, unica DOC sarda dedicata a un territorio specifico, riceve un ulteriore riconoscimento. La varietà di vini offerti da queste regioni dimostra la ricchezza e la diversità dell’enologia sarda.
Tra i vini ossidativi, la Vernaccia di Oristano e la Malvasia di Bosa continuano a mantenere standard qualitativi altissimi, nonostante le difficoltà commerciali che affrontano. Questi vini, spesso considerati di nicchia, sono testimonianza della tradizione vitivinicola della Sardegna, che conserva e valorizza tecniche di produzione storiche.
La firma di Vinodabere
La guida, oltre a Valeriani e Paolini, si avvale della collaborazione di un ampio team di degustatori e redattori, tra cui Pino Perrone, che ha rivisto i testi, e Daniele Moroni, responsabile della pubblicazione. Questo lavoro di squadra ha permesso di garantire un’analisi approfondita e rigorosa delle etichette selezionate, offrendo ai lettori una visione chiara e dettagliata del panorama vinicolo isolano.
Per chi desidera scoprire l’elenco completo dei 98 vini che hanno ottenuto la Standing Ovation e tutti i dettagli dell’ottava edizione, è possibile consultare la guida integrale attraverso il sito ufficiale di Vinodabere.it.
In un contesto enologico in continua evoluzione, la Sardegna dimostra ancora una volta di avere un potenziale straordinario, capace di attirare l’attenzione di appassionati e intenditori di vino da tutto il mondo. La dedizione e la passione dei produttori sardi, unite a una crescente attenzione verso la qualità e l’espressione del territorio, promettono un futuro luminoso per i vini dell’isola.