Il vino

I vini italiani più costosi: perché costano così tanto e che sapore hanno

Come al solito l’eccellenza del made in Italy esige un esborso importante, ecco quanto costano i 10 vini più cari fatti e imbottigliati in Italia.

Ogni volta che si parla di eccellenza, inevitabilmente, si finisce con l’andare a indagare su alcuni prodotti di livello altissimo. E che sono inevitabilmente caratterizzati da un livello di produzione unico, con processi e ingredienti che caratterizzano dei prodotti unici al mondo, o quasi.

E chi vuole specializzarsi nella produzione di beni di lusso sa bene come funziona questo tipo di mercato, in cui non conta affatto la quantità, ma appunto la qualità. A chi abbraccia questo tipo di offerta non interessa vendere a milioni di persone, ma vendere a poche decine di clienti di livello altissimo, in grado di comprendere l’unicità della propria fatica.

Gli italiani sono tra i più rinomati per questo tipo di mercato, con i beni di lusso made in Italy che sono tra i più richiesti e apprezzati del pianeta. In particolare per quanto concerne il mondo del vino, con alcune etichette che sono rarissime, estremamente ricercate e ovviamente anche davvero molto costose per chi si mostra interessato. Per esempio ci sono dei vini che arrivano a costare come lo stipendio di un mese.

Top 3 dei vini più costosi in Italia: prezzo e profilo aromatico

Al terzo posto dei vini italiani più costosi dell’Italia troviamo il Barbaresco Crichet Paje di Roagna. Parliamo di una bottiglia molto importante e certamente difficile da trovare. Prodotta in Lombardia, il nome deriva del termine dialettale crichet, che significa “parte alta della piccola collina”. Proprio in questa fascia unica e particolare cresce l’uva utilizzata per questo vino, che viene invecchiato e millesimato 10 anni in tini di legno. Si parla di un prodotto il cui prezzo si aggira sugli 800 euro a bottiglia. Sapore lungo e persistente, che spazia dai fiori ai tannini del legno, passando per dolci secchi e caffé.

Ecco il podio dei vini più costosi fatti in Italia (Vinamundi.it)

Al secondo posto dei vini italiani più costosi del Paese troviamo l’Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli. Il prodotto nasce da una ricetta davvero unica e inimitabile: un blend di Corvina, Rondinella, Cabernet Sauvignon, Nebbiolo, Sangiovese e Croatina. Con lieviti naturali indigni, affinamenti e maturazioni di vario genere, si arriva ad un prodotto unico nel suo genere. Ben 1100 euro per questo elisir al gusto di prugna, cacao, frutta sciroppata e dal sapore tannico.

Al primo posto troviamo il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno. Prodotto di un piccolo vigneto francese di appena 14 ettari caratterizzato per la forte connotazione calcarea. La maturazione avviene in legno austriaco prodotto dalla Stockinger, che non tosta il prodotto per mantenerne intatto il profilo. Ne nasce un prodotto tannico ma non eccessivamente, con sentori di liquirizia, tabacco e incenso, tutto con una certa salinità. Per un’esperienza indimenticabile come questa servono oltre 1200 euro.

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