La cantina Grattamacco, situata nel cuore della rinomata regione di Bolgheri, ha recentemente celebrato un traguardo significativo: il quarantesimo anniversario dalla sua fondazione. Durante una conferenza stampa il 29 settembre, è stata presentata la nuova annata del Bolgheri Superiore DOC 2022, un momento che segna non solo la continuità di un progetto, ma anche il legame profondo tra la cantina e il territorio che la ospita.
La storia di Grattamacco inizia alla fine degli anni ’70, quando il visionario Piermario Meletti Cavallari decise di avventurarsi in un’area che, all’epoca, era ancora poco conosciuta nel panorama vitivinicolo italiano. Nel 1982, dopo alcune vendemmie sperimentali, Meletti Cavallari presenta il primo vino con il nome Grattamacco, segnando l’inizio di una nuova era per il vino di Bolgheri. Questo vino, oggi considerato un’icona della denominazione, ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della viticoltura di questa zona, trasformandola da un territorio in cerca di identità a uno dei riferimenti più prestigiosi del panorama enologico mondiale.
I ricordi di un pioniere
Durante la presentazione della nuova annata, Meletti Cavallari, insieme alla moglie e al Presidente di ColleMassari, Claudio Tipa, ha condiviso ricordi e aneddoti legati a questi quarant’anni di attività. Ricordando il momento in cui scoprì il podere Grattamacco, ha rivelato che la scelta della zona non fu casuale: “Giravo l’Italia alla ricerca di piccoli produttori e questa area, promettente ma ancora poco conosciuta, catturò la mia attenzione”. Era un tempo in cui il marchese Incisa della Rocchetta, noto per il suo Sassicaia, rappresentava l’unico punto di riferimento per i vini di alta qualità nella regione.
Meletti Cavallari ha raccontato come, dopo un’imprevista opportunità, riuscì a ottenere la proprietà del podere che oggi rappresenta il fulcro della cantina. “Non sapevo ancora che quella collina custodisse un equilibrio irripetibile di ventilazione e suolo”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza del terroir nel produrre vini di qualità.
L’evoluzione sotto la guida di Claudio Tipa
Con l’arrivo di Claudio Tipa nel 2002, la visione di Grattamacco ha continuato a evolversi, mantenendo intatti i principi di qualità e rispetto per il territorio. Tipa ha espresso il suo amore per il luogo, affermando che non avrebbe voluto apportare modifiche significative, ma piuttosto espandere il progetto attraverso pratiche di viticoltura sostenibile. Sotto la guida del Gruppo ColleMassari, Grattamacco ha iniziato a guadagnare notorietà internazionale, diventando un simbolo della viticoltura moderna.
Grattamacco è stata anche pioniera nella produzione di Bolgheri Rosso, essendo la prima cantina a imbottigliarne una bottiglia nel 1994, subito dopo l’istituzione del disciplinare DOC. Questo evento ha rappresentato un momento cruciale per il territorio, poiché ha riunito diversi produttori storici, creando una rete di collaborazione e scambio di idee che ha contribuito alla definizione dell’identità vinicola di Bolgheri.
La vendemmia 2022 e il Bolgheri Superiore
Il successo della cantina non è avvenuto senza sfide. L’annata 2022, ad esempio, è stata caratterizzata da condizioni climatiche complesse e imprevedibili. Le temperature basse fino a metà maggio hanno ritardato lo sviluppo vegetativo, mentre la seconda metà del mese ha visto picchi di calore che hanno accelerato la crescita. Tuttavia, le piogge di agosto e settembre hanno ripristinato l’equilibrio nei grappoli, permettendo di avviare la vendemmia il 25 agosto e proseguire fino al 24 settembre. Questo processo ha portato alla realizzazione di un vino che combina struttura e freschezza, riflettendo la tipicità del terroir di Grattamacco.
Il Bolgheri Superiore 2022 è composto da un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, una combinazione non convenzionale che riesce a esaltare freschezza e verticalità. I vigneti, tra i più longevi della zona, sono coltivati in regime biologico certificato dal 1997, seguendo pratiche rispettose dell’ambiente. In cantina, il processo di vinificazione è caratterizzato da fermentazioni spontanee e affinamenti in barriques di rovere francese, un approccio che consente di mantenere l’autenticità e la complessità del vino.
L’enologo Luca Marrone ha descritto l’annata 2022 come una combinazione di eleganza e finezza, lontana dalla concentrazione opulenta di vendemmie recenti. Questo equilibrio rappresenta non solo il risultato di un lavoro meticoloso, ma anche la profonda connessione tra Grattamacco e il territorio di Bolgheri, che continua a influenzare la produzione vinicola in modi sorprendenti e significativi.
La storia di Grattamacco, quindi, non è solo quella di una cantina, ma è un capitolo importante nella narrazione del vino di Bolgheri, un racconto che celebra la passione, la perseveranza e l’amore per un territorio che ha saputo trasformare le proprie potenzialità in un mito contemporaneo.