È con grande tristezza che il mondo della moda si ferma per dare l’ultimo saluto a Giorgio Armani, scomparso all’età di 91 anni il 5 settembre 2023. Con la sua morte, l’industria della moda perde uno dei suoi più illustri protagonisti, un innovatore che ha saputo trasformare il concetto di eleganza e stile, contribuendo a definire l’immagine del made in Italy nel mondo.
Nato il 11 luglio 1934 a Piacenza, Armani ha dedicato la sua vita alla moda, lasciando un segno indelebile non solo attraverso le sue creazioni, ma anche grazie alla sua visione imprenditoriale. La sua azienda, fondata esattamente 50 anni fa, è diventata un gigante nel settore, registrando ricavi per 2,3 miliardi di euro e operando in vari ambiti, inclusi moda, ristorazione e hotellerie. Recentemente, Armani aveva acquisito la storica Capannina di Forte dei Marmi, un segno della sua continua espansione e innovazione anche in ambiti diversi dalla moda.
La carriera di Giorgio Armani
La carriera di Giorgio Armani è iniziata in modo umile. Dopo aver abbandonato gli studi in medicina, il giovane stilista ha trovato lavoro come vetrinista alla Rinascente di Milano. Fu lì che il suo talento venne notato da Nino Cerruti, che lo assunse per ridisegnare l’immagine della sua casa di moda, Hitman. Questo periodo di apprendistato si è rivelato cruciale per il suo sviluppo professionale. Dopo sette anni di collaborazione con Cerruti, nel 1975, Armani ha fondato la sua linea, in partnership con Sergio Galeotti, un socio e compagno che lo ha supportato fino alla sua scomparsa negli anni Ottanta.
Innovazione e impatto nella moda
La visione di Armani ha rivoluzionato la moda femminile e maschile. I suoi tailleur dalle linee maschili hanno dato vita a un nuovo modo di vestire, rendendo le donne più forti e autonome. Allo stesso modo, la sua proposta per l’uomo ha rappresentato un’eleganza innovativa, caratterizzata da tagli e volumi che hanno ridefinito il concetto di abbigliamento maschile. Il suo stile, pulito ed essenziale, ha saputo coniugare comfort e raffinatezza, rendendolo un punto di riferimento per molti designer contemporanei.
Un imprenditore visionario
Armani non era solo un stilista, ma un imprenditore visionario che ha compreso l’importanza di un legame diretto con il pubblico. La sua capacità di comunicare con la gente, di ascoltare e comprendere le loro esigenze, ha fatto di lui una figura amata e rispettata. In una nota diffusa dall’azienda a seguito della sua scomparsa, si legge: «Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza». Questo approccio ha permesso al marchio di rimanere rilevante e di evolversi anche in un contesto di cambiamenti rapidi e sfide globali.
Il cordoglio per la sua morte ha toccato non solo i familiari, ma anche i dipendenti dell’azienda, che hanno espresso il loro dolore per la perdita di un leader che ha considerato la sua azienda come una grande famiglia. In un momento di intensa commozione, hanno affermato: «Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione». Le parole riflettono l’eredità di Armani, non solo come stilista, ma come persona che ha saputo unire le persone attorno a valori di creatività e innovazione.
Per onorare la sua memoria, la camera ardente sarà allestita all’Armani/Teatro di Milano, in via Bergognone 59, dal 6 al 7 settembre, dalle 9 alle 18. In conformità con il suo desiderio, i funerali si svolgeranno in forma privata, sottolineando la necessità di un momento di intimità per ricordare un uomo che ha dato tanto alla moda e alla società. L’addio a Giorgio Armani segna la fine di un’era, ma il suo impatto continuerà a vivere in ogni creazione e in ogni persona che ha ispirato.