Negli ultimi anni, l’enoturismo ha guadagnato una crescente popolarità tra i turisti in visita in Italia, evidenziando un cambiamento nelle preferenze di viaggio. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, redatto da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enoturistico (AITE), il 22% dei viaggiatori statunitensi, il 18% di quelli britannici e il 17% dei tedeschi hanno partecipato a una visita in cantina negli ultimi tre anni. Questa tendenza è destinata a crescere, con il 42% degli americani, il 36% dei britannici e il 30% dei tedeschi che desiderano visitare un’azienda vitivinicola nei loro prossimi viaggi in Italia.
Un dato particolarmente significativo è l’interesse crescente per le cantine a conduzione familiare, che attraggono il 68% degli americani, il 57% dei britannici e il 49% dei turisti tedeschi. Questo evidenzia una chiara preferenza per l’autenticità e la tradizione, valori intrinsecamente legati alle cantine familiari rispetto a quelle di brand più conosciuti. In particolare, la Generazione Z statunitense mostra un entusiasmo straordinario: l’82% di loro desidera visitare una cantina familiare, superando il 67% dei coetanei britannici e il 33% dei tedeschi.
l’appeal delle esperienze autentiche
La propensione per le esperienze autentiche è in linea con le tendenze globali, dove i giovani viaggiatori cercano sempre più esperienze che vanno oltre il semplice turismo. La GenZ, caratterizzata da un forte legame con la sostenibilità e l’autenticità, vede nelle cantine familiari non solo un’opportunità per assaporare vini di alta qualità, ma anche per entrare in contatto con la cultura e le tradizioni locali. Visitare una cantina a conduzione familiare è un modo per scoprire storie locali, conoscere i produttori e comprendere il processo di vinificazione.
Roberta Garibaldi sottolinea che l’accoglienza diretta da parte dei proprietari è uno degli elementi che rendono queste esperienze così speciali. “I visitatori sono emozionati quando vengono accolti direttamente dalla proprietà, che gestisce le visite guidate, magari con il supporto di professionisti del settore”, spiega. Questa interazione personale contribuisce a creare un legame profondo tra il visitatore e il luogo, rendendo l’esperienza memorabile.
l’importanza dell’innovazione
Il turismo enogastronomico in Italia è sostenuto da una rete di piccole e medie imprese, molte delle quali a conduzione familiare, che uniscono tradizione e qualità. Tuttavia, per rimanere competitive e attrarre un numero sempre maggiore di visitatori, queste imprese devono adattarsi e innovare. Garibaldi evidenzia l’importanza di investire in comunicazione digitale e promozione multicanale. “L’autenticità deve essere supportata da una solida strategia di marketing”, afferma, suggerendo l’uso di strumenti come l’intelligenza artificiale per migliorare la visibilità delle cantine online.
Questa necessità di evoluzione si riflette anche nella crescente richiesta di consulenti specializzati in turismo enogastronomico. Questi professionisti possono aiutare le aziende a gestire il customer relationship management (CRM), il revenue management e le vendite multicanale, ottimizzando l’offerta senza compromettere l’autenticità del prodotto. Un approccio strategico e professionale è essenziale per garantire che le cantine familiari non solo sopravvivano, ma prosperino in un mercato sempre più competitivo.
un panorama in evoluzione
Inoltre, il turismo del vino non è solo una questione di vino. Le esperienze enogastronomiche possono includere:
- Tour culinari
- Degustazioni di olio d’oliva
- Corsi di cucina
- Eventi culturali
Questa varietà di offerte arricchisce ulteriormente l’esperienza del visitatore, creando un pacchetto completo di immersione nella cultura italiana. Le cantine, quindi, non sono solo luoghi di produzione, ma diventano veri e propri centri di esperienza culturale.
L’attrattiva delle cantine familiari non si limita solo ai turisti statunitensi. Anche nel Regno Unito e in Germania, i dati mostrano che l’interesse per queste strutture è in costante crescita, sebbene con alcune differenze generazionali. Ad esempio, in Germania, l’interesse aumenta con l’età, raggiungendo il picco tra la Generazione X, mentre nel Regno Unito sono i Millennials (25-34 anni) a guidare la tendenza. Questo suggerisce che, sebbene la GenZ americana sia in prima linea, le cantine familiari riescono a catturare l’interesse di diverse fasce di età, dimostrando la loro capacità di attrarre un pubblico variegato.
In sintesi, il panorama dell’enoturismo in Italia è in fermento, con un chiaro segnale di preferenza per le esperienze autentiche e familiari tra i turisti internazionali. Questo fenomeno non solo valorizza le tradizioni locali, ma rappresenta anche un’opportunità unica per le cantine familiari di diventare protagoniste nel racconto del vino italiano nel mondo. Con il giusto supporto e una strategia di marketing efficace, queste cantine possono continuare a prosperare e a regalare esperienze indimenticabili ai visitatori di ogni angolo del pianeta.
