Firenze, 22 novembre 2025 – Questa mattina alla Stazione Leopolda di Firenze è partito “Vitae in deguSTAZIONE”, la giornata nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier dedicata alla presentazione della nuova Guida Vitae 2026. Un evento importante che, come ha detto il presidente nazionale AIS Sandro Camilli, “è un momento chiave per valorizzare il vino italiano e chi ci lavora”. In sala, già dalle prime ore, centinaia di appassionati, operatori e sommelier da tutta Italia.
Guida Vitae 2026: un salto nel digitale e all’estero
Al centro dell’attenzione la presentazione delle 400 etichette selezionate per questa edizione. La Leopolda si è trasformata in una grande degustazione a tappe, con quattro percorsi – dai 100 Grandi Vini ai 100 Migliori Vini di Territorio, passando per le categorie Innovativi/Rivelazione e Valore/Prezzo – che hanno raccontato il paesaggio vinicolo italiano a tutto tondo. Ma la novità più attesa è la versione digitale della guida, pensata per un pubblico internazionale. Disponibile in inglese, la guida introduce anche i punteggi in centesimi. “Non è solo una traduzione – ha precisato Camilli – ma un modo per portare all’estero il nostro metodo, basato sull’esperienza collettiva dei sommelier AIS”.
Questo nuovo formato, rivolto soprattutto a buyer e operatori internazionali, vuole rendere più chiaro e accessibile il mondo del vino italiano. “La forza sta nella conoscenza sul campo dei nostri sommelier – ha aggiunto Camilli – che vivono il territorio ogni giorno e lo raccontano con passione e competenza”.
Istituzioni e territorio: un impegno condiviso
Il via ufficiale è arrivato poco dopo le 10.30, con il taglio del nastro e la presenza di esponenti istituzionali come Gennaro Giliberti, dirigente agricoltura della Regione Toscana, Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze, e Aldo Cursano, presidente di PromoFirenze. Accanto a loro, il presidente AIS Toscana Cristiano Cini. “La partecipazione delle istituzioni – ha sottolineato Camilli – conferma il ruolo centrale dell’AIS nella promozione del vino italiano”.
Tra i banchi di degustazione, si sono mescolate voci e impressioni: “È un’occasione unica per confrontarsi con colleghi di altre regioni”, ha detto un giovane sommelier arrivato da Bari. “Qui si sente davvero la passione per il vino”.
Concorsi e premi: la sfida dei migliori sommelier
Nel pomeriggio, tutto lo sguardo è stato puntato sulle finali dei concorsi nazionali. Gran protagonista la proclamazione del Miglior Sommelier d’Italia 2025 – Premio Trentodoc, una gara dura che mette alla prova i migliori del settore con prove tecniche, degustazioni alla cieca e test di comunicazione. “È il momento più importante – ha ammesso uno dei finalisti – perché qui si vede chi è davvero preparato”.
In parallelo, spazio all’innovazione con il Premio Surgiva per l’Innovazione Territoriale, dedicato ai progetti ESG delle delegazioni AIS. In finale quest’anno ci sono le delegazioni di Campania, Emilia e Sicilia. Sono state consegnate anche le borse di studio Bonaventura Maschio a tre giovani sommelier – Bruno Chiappani, Patrizia Morlacchi e Nicola D’Onghia – premiati per il loro impegno nei seminari sui distillati.
Sessant’anni di storia e cultura del vino
Nata nel 1965, l’Associazione Italiana Sommelier è oggi un punto di riferimento in Italia per la formazione e la diffusione della cultura enologica. Con una rete capillare di delegazioni e corsi riconosciuti anche all’estero, ogni anno AIS forma migliaia di professionisti e appassionati. “Il nostro obiettivo – ha ribadito Camilli – è far crescere un approccio consapevole e competente al vino, che valorizzi i territori e le persone”.
La giornata alla Leopolda si è chiusa tra brindisi e strette di mano, con la consapevolezza che la sfida dell’internazionalizzazione passa anche da qui: dalla capacità di raccontare il vino italiano con rigore, passione e uno sguardo sempre più aperto al mondo.
