Fine wines: Liv-ex indices dip in July, but a turnaround is on the horizon

Fine wines: Liv-ex indices dip in July, but a turnaround is on the horizon

Fine wines: Liv-ex indices dip in July, but a turnaround is on the horizon

Redazione Vinamundi

18 Agosto 2025

Le recenti turbolenze nei mercati enologici continuano a influenzare i fine wines, con il 2025 che non ha ancora mostrato segni di ripresa rispetto alla crisi già evidente nel 2024. Gli indici Liv-ex, fondamentali per monitorare il mercato secondario di questi vini pregiati, hanno registrato un calo generalizzato anche nel mese di luglio 2025. Tuttavia, l’indice Italy 100 ha dimostrato una certa resilienza, suggerendo che ci sono ancora opportunità nel mercato.

analisi degli indici Liv-ex

Nel dettaglio, l’indice Bordeaux 500 ha subito una diminuzione dell’1,1%, principalmente a causa delle performance negative dei segmenti Second Wine 50 e Right Bank 100. Anche il Burgundy 150 e lo Champagne 50 hanno mostrato una leggera flessione, rispettivamente dello 0,2%. Questi dati evidenziano una continua pressione sui prezzi e sull’interesse del mercato per i vini di alta gamma, che sembra stabilizzarsi dopo anni di crescita esponenziale.

Nonostante il calo degli indici, ci sono segnali di movimento nel mercato. A luglio, il numero totale di scambi è aumentato del 10,3% rispetto al mese precedente, con un incremento del volume del 6,7%. I vini provenienti da regioni meno tradizionali hanno rappresentato il 13,8% del volume totale, la percentuale più alta dal giugno 2020. Tuttavia, il valore globale degli scambi è diminuito del 2,4%, suggerendo che, nonostante un aumento delle transazioni, il valore medio per bottiglia continua a essere sotto pressione.

il ruolo degli acquirenti statunitensi

Un aspetto cruciale è il ruolo dei clienti statunitensi nel mercato. Con i dazi stabilizzati attorno al 15%, gli acquirenti nordamericani stanno rientrando nel mercato con cautela, registrando il 15,5% degli scambi, in aumento rispetto al 10,8% di giugno. Tuttavia, questa percentuale è ancora ben al di sotto dei livelli pre-dazi, indicando una certa riluttanza a investire in vino pregiato, probabilmente a causa di incertezze economiche più ampie.

Attualmente, il mercato è dominato dagli acquirenti, con i venditori che hanno innescato un record del 45% degli scambi negli ultimi tre mesi. Questo trend evidenzia una dicotomia interessante: mentre i venditori sembrano più disposti a chiudere affari, gli acquirenti si mostrano prudenti. L’indice Liv-ex Fine Wine 100 è in continua discesa, registrando un calo del 4,9% dall’inizio dell’anno e una perdita del 26,6% rispetto al picco del settembre 2022.

prospettive future del mercato

La cyclicità dei mercati, anche nel settore vinicolo, lascia aperta la possibilità di un imminente recupero. Alcuni segnali positivi, come il raggiungimento di massimi storici da parte dei principali indici azionari, suggeriscono una ripresa della fiducia tra gli investitori. Il rapporto bid/offer, attualmente a 0,15, è un altro indicatore promettente; durante la crisi finanziaria del 2008, il rapporto era pari a 0,1.

Sophia Gilmour, analista di mercato di Liv-ex, sottolinea che “dopo tre anni di recessione, è facile perdere di vista il fatto che il vino pregiato è un mercato ciclico”. Gilmour prevede che i prezzi raggiungeranno un livello tale da stimolare la domanda, riequilibrando l’offerta e portando il mercato verso una ripresa. Con i tassi di interesse in calo e i potenziali consumatori che beneficiano della ripresa dei mercati azionari, è possibile che si crei liquidità da investire in fine wines venduti a prezzi competitivi.

In conclusione, il ritorno degli acquirenti statunitensi e asiatici sul mercato potrebbe accelerare il percorso di ripresa, rendendo questo un momento cruciale per il settore. In un contesto di incertezze economiche e cambiamenti nei comportamenti di consumo, il vino pregiato potrebbe trovare la sua strada verso un nuovo equilibrio.

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