Export agroalimentare italiano: un successo in continua crescita

Export agroalimentare italiano: un successo in continua crescita

Export agroalimentare italiano: un successo in continua crescita

Redazione Vinamundi

17 Ottobre 2025

L’agroalimentare italiano sta attraversando un periodo di crescita significativa, come dimostra il bilancio presentato da Matteo Zoppas, Presidente dell’ICE Agenzia, durante il convegno MASAF in occasione della presentazione del Rapporto ISMEA 2024. Tra gennaio e agosto 2024, l’export del settore ha registrato un incremento del 8,2%, portando il fatturato complessivo a 44 miliardi di euro. Questo risultato è particolarmente rilevante considerando il contesto economico globale, caratterizzato da incertezze come l’instabilità dell’economia tedesca e i conflitti bellici in diverse aree del mondo.

Nel 2023, l’export agroalimentare italiano ha raggiunto i 64 miliardi di euro, con proiezioni che suggeriscono un possibile aumento fino a 70 miliardi nel 2024. Questo successo è attribuibile non solo alla qualità intrinseca dei prodotti italiani, ma anche all’impegno delle piccole e medie imprese (PMI) e delle grandi aziende del settore. Gli aiuti governativi e il supporto di istituzioni come ICE, SACE, SIMEST e CDP hanno contribuito a creare un ambiente favorevole per l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Iniziative dell’ICE per il settore agroalimentare

Nel 2023, l’ICE ha implementato oltre 120 iniziative specifiche per il settore agroalimentare, tra cui la partecipazione a 56 fiere internazionali. Queste azioni hanno generato un significativo livello di incoming, con più di 1950 buyers esteri che hanno visitato il nostro Paese, dimostrando l’interesse crescente per i prodotti italiani. Inoltre, l’ICE sostiene la candidatura della Cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’UNESCO, un passo importante per riconoscere e valorizzare ulteriormente la tradizione gastronomica italiana nel mondo.

La lotta contro la contraffazione

Un tema preoccupante emerso dal Rapporto ISMEA è quello della contraffazione e dell’“italian sounding”. Nonostante i 64 miliardi di euro di export, l’Italia subisce una perdita di circa 63 miliardi a causa della concorrenza sleale rappresentata da prodotti che si appropriano indebitamente dell’immagine e del nome del Made in Italy. Gli imprenditori italiani, attraverso investimenti e strategie di marketing, hanno lavorato duramente per promuovere il marchio Made in Italy, ma i loro sforzi vengono spesso vanificati da pratiche sleali. È essenziale un intervento concertato a livello europeo e internazionale per combattere queste pratiche, proteggendo così non solo gli interessi degli imprenditori, ma anche la cultura e la tradizione alimentare italiana.

L’importanza della formazione e del supporto istituzionale

Il settore agroalimentare si conferma una delle colonne portanti dell’economia italiana, non solo per i numeri che genera, ma anche per il suo impatto culturale. I prodotti italiani sono sinonimo di qualità, tradizione e innovazione, e la crescente richiesta di tali prodotti a livello globale rappresenta una testimonianza del loro valore. La crescita dell’export agroalimentare non è solo una questione di fatturato, ma anche di affermazione dell’identità culturale italiana nel mondo.

In questo contesto, è fondamentale continuare a investire nella formazione e nell’educazione degli operatori del settore. Le aziende devono essere pronte a rispondere alle sfide del mercato globale, adottando strategie che promuovano i loro prodotti e tutelino la loro autenticità e il loro valore distintivo. L’adeguamento alle normative internazionali e la capacità di innovare sono fattori chiave per mantenere un vantaggio competitivo in un mercato sempre più affollato.

Inoltre, il sostegno del Governo e delle istituzioni è cruciale per garantire che le PMI agroalimentari abbiano accesso a risorse e opportunità che consentano loro di espandere la propria portata internazionale. La sinergia tra pubblico e privato è essenziale per affrontare le sfide della globalizzazione, garantendo che i produttori italiani possano non solo competere, ma anche eccellere in un panorama economico in continua evoluzione.

In conclusione, i risultati ottenuti fino ad ora dimostrano che l’Italia ha tutte le potenzialità per diventare un attore di primo piano nel mercato agroalimentare mondiale. La qualità dei suoi prodotti, unita a un forte marchio e a strategie di internazionalizzazione efficaci, rappresenta una combinazione vincente per il futuro dell’agroalimentare italiano.

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