Bologna, 14 novembre 2025 – Enrico Brizzi, lo scrittore bolognese noto per il suo sguardo attento sulla realtà di oggi, ha ricevuto il Premio “Vignaiolo come noi” dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI). La cerimonia si è svolta lunedì 4 novembre a Como, al Punto d’Affezione Rive Enoteca, in un’atmosfera raccolta e informale, davanti a produttori, lettori e appassionati. Il riconoscimento arriva proprio alla vigilia del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, in programma dal 15 al 17 novembre a BolognaFiere.
Brizzi, un ponte tra parola e vino
Premiare Brizzi – il terzo dopo il musicista Elio (2023) e il cestista Marco Belinelli (2024) – è stata una scelta chiara della FIVI: celebrare chi, come loro, mette passione e autenticità nel proprio lavoro. “Abbiamo amato il primo romanzo di Brizzi, ma ancora di più apprezziamo il fatto che non si sia mai fermato a godersi il successo, continuando a cercare nuove strade, pur restando fedele a se stesso”, ha detto Rita Babini, presidente della Federazione. “Anche noi vignaioli cerchiamo di rinnovarci senza perdere la nostra identità. È un onore premiare un autore che fa del proprio mestiere un vero atto d’amore e dedizione”.
La motivazione ufficiale mette in luce la sua capacità di “non perdere mai la passione per il proprio lavoro” e di rinnovare, con la scrittura, il legame tra tradizione e innovazione. Una qualità che avvicina la letteratura al mondo del vino artigianale: entrambi cercano nuove vie, senza dimenticare le proprie radici.
Il premio: un oggetto semplice ma carico di significato
La targa consegnata a Brizzi è opera del maestro artigiano trentino Mastro7. Un pezzo semplice, ma che porta con sé un messaggio forte: un ponte tra due mondi diversi – letteratura e vino – uniti dallo stesso spirito indipendente. Durante la cerimonia, lo scrittore ha ringraziato i vignaioli per “la cura con cui proteggono i paesaggi italiani e le storie che li attraversano”, ricordando come “scrivere e coltivare la terra siano gesti simili: richiedono pazienza, attenzione e la capacità di accettare l’imprevisto”.
Mercato dei Vini 2025: numeri e protagonisti
Il premio a Brizzi segna una tappa importante verso la quattordicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Dal 15 al 17 novembre, a BolognaFiere, saranno presenti circa 1.000 vignaioli da tutte le regioni d’Italia e da tre delegazioni europee. Nei padiglioni della fiera si susseguiranno degustazioni, incontri con i produttori e racconti legati ai territori. Insieme ai vignaioli, ci saranno anche 28 olivicoltori della FIOI – Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti – pronti a far scoprire ai visitatori la cultura e i sapori dell’olivicoltura italiana.
Gli organizzatori si aspettano una grande affluenza: nelle scorse edizioni, migliaia di appassionati sono arrivati da tutta Italia. “Vogliamo far capire quanto vale il lavoro artigiano e la filiera corta”, ha spiegato Babini. “Ogni bottiglia racconta una storia fatta di fatica, scelte difficili e legami profondi con il territorio”.
FIVI, una realtà in continua crescita
Nata nel 2008, la FIVI oggi riunisce più di 1.700 vignaioli indipendenti in tutta Italia. L’associazione difende il lavoro agricolo autonomo e tutela la filiera corta, dalla vigna al bicchiere. Con iniziative come il Premio “Vignaiolo come noi”, la Federazione dà voce a chi crea con le mani e con il cuore, che si tratti di vino, musica, sport o scrittura.
Secondo i dati della FIVI, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per i vini artigianali: sempre più persone vogliono prodotti autentici, capaci di raccontare un territorio. “Non si tratta solo di bere bene”, ha detto uno dei produttori presenti a Como. “È un modo per sentirsi parte di una comunità che condivide valori e idee”.
Un premio che guarda al futuro
Il riconoscimento a Enrico Brizzi è più di un tributo personale: è un invito a riscoprire il legame tra cultura e lavoro manuale. In un momento in cui l’agricoltura italiana affronta sfide dure – dal clima che cambia alle difficoltà economiche – la scelta della FIVI vuole premiare chi continua a credere nella qualità e nell’identità.
“Essere vignaioli oggi vuol dire resistere alle mode e alle scorciatoie”, ha chiuso Babini. “Raccontare queste storie è fondamentale per il futuro del nostro paese”.
