A Montalcino nel 2024 si è registrato il boom dell’enoturismo: ecco tutti i dati e gli incassi del Brunello
Ogni volta che a Montalcino si apre una bottiglia di Brunello, il territorio incassa un valore indiretto di 117 euro: quattro volte il prezzo medio del vino. È il dato più significativo del nuovo studio del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che stima in oltre 150 milioni di euro l’impatto complessivo — diretto e indiretto — dell’enoturismo sulla comunità locale. “Un vero moltiplicatore di ricchezza”, commenta il presidente Giacomo Bartolommei, sottolineando come il fenomeno sostenga le imprese vitivinicole in una fase segnata da dazi Usa e calo dei consumi.
Montalcino: strutture ricettive in crescita e presenza record di turisti
La notorietà internazionale del Brunello ha alimentato negli anni un vero ecosistema turistico: 12 hotel, di cui tre a cinque stelle, e ben 180 strutture extralberghiere tra agriturismi e affittacamere, affiancati da decine di ristoranti, enoteche e wine bar. Secondo le elaborazioni del Consorzio su dati Istat e Regione Toscana, il 2024 ha sfiorato il record di 233 mila presenze (+6,3% sul 2023, +30% sul 2019). Le stime per il 2025 confermano il trend: solo tra maggio e agosto si contano circa 130 mila presenze, con una forte crescita da Francia, Est Europa, Cina e Regno Unito.
Benvenuto Brunello: dibattito sul futuro dell’enoturismo
Nel corso della 34ª edizione di Benvenuto Brunello, il talk “Dalla vigna al mondo: enoturismo ed esperienze per il vino del futuro”, condotto da Luciano Ferraro, riunirà esponenti del settore, istituzioni locali e operatori internazionali per discutere prospettive e strategie.
Chi è l’enoturista-tipo e da dove arriva
Il visitatore medio soggiorna 2,4 giorni, sceglie nel 74% dei casi strutture extralberghiere ed è straniero nel 71% delle presenze — con due terzi provenienti da Paesi extraeuropei. Negli ultimi cinque anni gli arrivi sono cresciuti in modo significativo: +47% dagli Stati Uniti, +87% dall’Est Ue e fino al +115% da Far East e Oceania. La classifica delle presenze vede in testa gli italiani (29%), seguiti da statunitensi (21%), tedeschi (9%), brasiliani, inglesi e canadesi.
