Roma, 13 novembre 2025 – Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha lanciato oggi un appello diretto alla Commissione europea: per rilanciare davvero il settore primario e difendere chi coltiva la terra, serve un cambio di passo. Il suo intervento arriva dopo l’uscita degli ultimi dati sulla produzione agricola europea, che dipingono un quadro a due facce per il 2024.
Agricoltura europea bloccata, il PIL resta fermo all’1,2%
I numeri citati da Tiso parlano chiaro: nel 2024 il valore della produzione agricola media in Europa è calato, anche se il volume complessivo è cresciuto dell’1%. Un dato che però non tranquillizza chi lavora nel settore. “L’agricoltura pesa sul PIL dell’Unione Europea appena l’1,2%, più o meno come quindici anni fa”, ha detto Tiso, mettendo in evidenza come la crescita reale sia praticamente ferma. In sostanza, il settore non riesce a ritagliarsi uno spazio più grande nell’economia europea, nonostante le sfide della crisi climatica e le tensioni internazionali.
Commissione nel mirino: “Politiche immobili, serve coraggio”
Il presidente di Confeuro non ha risparmiato critiche alla Commissione guidata da Ursula von der Leyen. “Le politiche comunitarie sono bloccate, non si muove nulla”, ha detto Tiso con durezza. Secondo lui, le strategie messe in campo finora non bastano a sostenere un settore fondamentale per la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. “Occorrono scelte coraggiose e di lungo respiro, non soluzioni tampone o interventi a metà strada”, ha aggiunto, citando le difficoltà delle imprese agricole alle prese con costi in aumento, guerre tariffarie e il cambiamento climatico.
Le proposte di Confeuro: fondo unico PAC e pilastro assicurativo
Tra le richieste più forti c’è quella di creare un fondo unico per la Politica Agricola Comune (PAC). Tiso ha spiegato che un controllo centralizzato delle risorse permetterebbe di agire in modo più deciso e mirato, soprattutto in un periodo segnato da crisi continue. Non solo: il presidente ha rilanciato anche l’idea di un “terzo pilastro assicurativo”, uno strumento pensato per garantire un reddito stabile ai piccoli e medi agricoltori. “Solo così si può cambiare rotta e proteggere davvero chi lavora la terra”, ha sottolineato, ricordando i rischi legati a mercati instabili e calamità naturali.
Imprese agricole sotto assedio: costi, clima e guerre tariffarie
Le aziende agricole europee affrontano problemi su più fronti. Ai costi in salita – fertilizzanti, energia – si sommano le conseguenze delle guerre tariffarie con Paesi fuori dall’UE e gli impatti sempre più evidenti del cambiamento climatico. Per Tiso, senza una visione chiara e duratura, molte imprese rischiano di non farcela. “La mancanza di strategie solide mette a rischio migliaia di aziende”, ha avvertito, ricordando come nelle ultime settimane siano aumentate le segnalazioni di difficoltà nell’accesso al credito e nella gestione delle emergenze climatiche.
“Rimettere al centro persone e territori”
Per Confeuro la strada è una sola: mettere l’agricoltura di nuovo al centro dell’agenda politica europea. “L’Europa non può permettersi di lasciare indietro il suo settore primario”, ha concluso Tiso. Servono politiche che diano priorità alle persone e ai territori, non solo ai bilanci. Investimenti adeguati, strategie che sappiano conciliare sostenibilità, reddito e coesione territoriale: queste sono le sfide da affrontare, secondo il presidente della Confederazione degli Agricoltori Europei.
Intanto, mentre la Commissione resta chiamata a rispondere, il mondo agricolo osserva con preoccupazione i mesi che verranno. Sul tavolo ci sono ancora i nodi della PAC post-2027 e la necessità di strumenti più efficaci per affrontare le crisi. La richiesta è chiara: serve una svolta vera per chi lavora la terra ogni giorno.
