Conegliano Valdobbiadene in corsa per diventare Città Italiana del Vino 2026

Conegliano Valdobbiadene in corsa per diventare Città Italiana del Vino 2026

Conegliano Valdobbiadene in corsa per diventare Città Italiana del Vino 2026

Redazione Vinamundi

20 Agosto 2025

Le Colline del Prosecco, un incantevole paesaggio vinicolo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO dal 2019, si stanno preparando a un’importante evoluzione: la candidatura a Città Italiana del Vino 2026. Questo ambizioso progetto, promosso da Recevin – Rete Europea delle Città del Vino, coinvolge 14 Comuni dell’area storica tra Conegliano e Valdobbiadene, con l’obiettivo di trasformare il territorio in un palcoscenico di eventi culturali, formativi e promozionali legati al vino.

La candidatura non è solo un titolo, ma un’opportunità per celebrare un territorio che ha saputo fondere tradizione, bellezza e innovazione. L’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Federico Caner, ha evidenziato come questa iniziativa riconosca la cultura vinicola e il paesaggio che caratterizzano l’intera regione. Conegliano Valdobbiadene non è solo una zona vinicola, ma un sistema integrato che unisce viticoltura, turismo e formazione, creando sinergie che favoriscono la sostenibilità e la qualità.

Un anno di visibilità internazionale

Il 2026 sarà un anno di grande visibilità per il Veneto, grazie alle Olimpiadi Invernali di Cortina, che porteranno l’attenzione internazionale su questa regione ricca di storia e cultura. In concomitanza, Conegliano celebrerà il 150° anniversario della Scuola Enologica Cerletti, la più antica scuola di questo tipo in Italia. Questi eventi rappresentano un’opportunità per rilanciare l’immagine del territorio come centro culturale e produttivo della viticoltura italiana.

I numeri parlano chiaro: nel 2024, le Colline del Prosecco hanno superato il mezzo milione di presenze turistiche. Questo risultato evidenzia il successo di un modello di turismo enogastronomico sostenibile. La maggior parte dei visitatori ha scelto di visitare la regione fuori stagione, dimostrando che l’interesse per il vino e il contesto culturale è in costante crescita. Questo flusso turistico rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia locale e per la valorizzazione delle tradizioni.

Focus su giovani e sostenibilità

Al centro della candidatura a Città Italiana del Vino ci sono i giovani e la sostenibilità. Il calendario di eventi previsto per il 2026 metterà in evidenza:

  1. Vignaioli emergenti
  2. Studenti
  3. Ricercatori
  4. Professionisti del settore vinicolo

L’obiettivo è raccontare un’identità collettiva che guarda al futuro, favorendo un dialogo intergenerazionale e la formazione continua. La regione intende dimostrare che può accogliere, innovare e valorizzare la propria eredità vitivinicola, passando il testimone alle nuove generazioni.

Un modello per altri territori

Conegliano Valdobbiadene non si limita a puntare al titolo di Città Italiana del Vino, ma aspira a diventare un modello per altri territori. La cultura del vino è una forma di cultura del paesaggio, della memoria e dell’ospitalità. Questo messaggio di inclusività e valorizzazione dell’eredità culturale e vitivinicola è fondamentale per consolidare la leadership del Veneto nel panorama vitivinicolo nazionale ed europeo.

Inoltre, la candidatura porta con sé un impegno per la sostenibilità ambientale. Le pratiche vitivinicole sostenibili sono sempre più al centro dell’attenzione, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione vinicola e promuovere un’agricoltura responsabile. Le aziende vitivinicole della zona stanno investendo in tecnologie innovative e pratiche agricole che rispettano l’ambiente, contribuendo a preservare il paesaggio unico delle Colline del Prosecco.

In conclusione, Conegliano Valdobbiadene sta tracciando un percorso chiaro verso un futuro sostenibile e ricco di opportunità. Con l’ambizione di diventare Città Italiana del Vino nel 2026, questa area del Veneto si propone di essere un punto di riferimento per la viticoltura e una fonte d’ispirazione per altre regioni. La sfida è continuare a scrivere una storia di successo, unendo passato e futuro, tradizione e innovazione, in un abbraccio che celebra la bellezza e la bontà del vino.

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