Codacons e Famiglia Cotarella: l’Agcm chiude il caso senza ulteriori indagini

Codacons e Famiglia Cotarella: l'Agcm chiude il caso senza ulteriori indagini

Codacons e Famiglia Cotarella: l'Agcm chiude il caso senza ulteriori indagini

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Roma, 16 settembre 2024 – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha deciso, nella riunione del 15 settembre, di non aprire un’indagine sulla segnalazione presentata dal Codacons riguardo alle attività della Famiglia Cotarella, della Fondazione Cotarella Ets e delle società ad essa collegate. La notizia è arrivata ieri pomeriggio, con una nota diffusa dalla stessa azienda vinicola, che ha accolto la decisione con “serenità” e fiducia nel proprio operato.

Antitrust: nessun procedimento contro la Famiglia Cotarella

La segnalazione del Codacons, arrivata qualche settimana fa, aveva sollevato dubbi sulla trasparenza e la correttezza delle operazioni della Famiglia Cotarella e delle realtà collegate. Ma l’Agcm ha giudicato che non ci sono elementi sufficienti per aprire un’istruttoria. “Abbiamo ricevuto la comunicazione dell’Autorità e accogliamo con serenità questa decisione”, hanno detto i rappresentanti della famiglia in una nota diffusa ieri sera.

L’azienda sottolinea che la posizione dell’Autorità conferma la regolarità delle attività svolte negli ultimi anni. “Siamo sempre stati convinti di poter dimostrare con fatti e documenti la nostra assoluta correttezza”, si legge ancora nel comunicato. La famiglia ha ribadito che il proprio lavoro si fonda da sempre su “rispetto delle regole, responsabilità sociale e impegno per il territorio”.

Progetti sociali sotto la lente: trasparenza confermata

Nel comunicato viene citato anche il progetto Linea Tellus, nato con l’idea di legare le vendite a iniziative sociali. All’inizio il sostegno era rivolto alla ricerca contro il cancro, oggi invece si concentra sui Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca). La famiglia spiega che ogni attività è gestita “con la massima trasparenza”, grazie anche al coinvolgimento di partner affidabili.

Anche il progetto Dimora Verdeluce è stato al centro dell’attenzione. L’Agcm ha constatato la correttezza nella gestione delle risorse raccolte. “Tutti i fondi sono stati amministrati con trasparenza e sotto il controllo di partner qualificati”, precisa la nota. Gli immobili coinvolti sono usati solo per scopi sociali, attraverso contratti di locazione regolari.

La risposta della Famiglia Cotarella: “Sereni e fiduciosi”

La vicenda arriva in un momento di maggiore attenzione pubblica verso le attività filantropiche e imprenditoriali legate al mondo del vino. La Famiglia Cotarella, attiva tra Lazio e Umbria, è conosciuta non solo per la produzione vinicola ma anche per l’impegno sociale. “La nostra storia è fatta di lavoro, passione e fiducia costruita giorno dopo giorno con le persone, le istituzioni, il mondo della solidarietà e dell’educazione”, hanno spiegato i rappresentanti.

Il comunicato si chiude con un ringraziamento allo studio legale che ha assistito la famiglia in questa fase: “Grazie allo Studio LawaL Legal & Tax Advisory, in particolare ai Partner Guido Molinari e Roberto Sparano”. Un passaggio che mostra come la questione sia stata seguita con cura anche dal punto di vista legale.

Un settore sotto controllo

Il caso Cotarella arriva in un momento in cui il settore vinicolo italiano è spesso sotto la lente, sia per la trasparenza delle operazioni commerciali sia per l’impatto sociale delle iniziative aziendali. Fonti vicine all’Agcm confermano che non sono emersi elementi per sospettare violazioni delle norme sulla concorrenza o sulla trasparenza.

In attesa di eventuali sviluppi — che per ora non si prevedono — la Famiglia Cotarella continua il proprio lavoro, ribadendo l’impegno verso il territorio e le comunità locali. “Andremo avanti con la serenità di chi ha sempre lavorato con serietà e chiarezza”, hanno concluso i rappresentanti.

Per ora, almeno secondo quanto deciso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il capitolo può considerarsi chiuso.

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