
Carbogain: come gli scarti agricoli diventano risorse preziose per i vigneti
Nel panorama agricolo italiano, la sostenibilità si afferma come un imperativo categorico. In questo contesto, il progetto CARBOGAIN emerge come un’innovativa iniziativa volta a valorizzare le biomasse agricole residue attraverso la produzione di biochar, un materiale carbonioso derivato dalla pirolisi di materiali organici. Finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Lombardia, CARBOGAIN è stato presentato ufficialmente durante un evento conclusivo tenutosi presso l’Abbazia di Mirasole il 10 aprile 2025, mettendo in luce il suo potenziale nel promuovere modelli di business circolari e sostenibili nel settore vitivinicolo.
Cos’è CARBOGAIN e cosa prevede
Il gruppo operativo CARBOGAIN è il risultato della collaborazione tra diverse entità, tra cui Ater Collis, Cascina Battivacco e La Boscaiola, sotto il coordinamento della Fondazione Minoprio ITS e con il supporto scientifico dell’Università di Milano. La missione del progetto è chiara: trasformare le biomasse residue in risorse energetiche, fertilizzanti naturali e crediti di carbonio, creando così un ciclo virtuoso che beneficia sia l’ambiente che l’economia agricola.
Attraverso la tecnologia della pirolisi, le aziende agricole partecipanti possono produrre tre prodotti principali:
- Biochar: un carbone vegetale utile per migliorare la fertilità del suolo.
- Syngas: un gas combustibile utilizzabile per generare energia.
- Wood vinegar: un biostimolante naturale ottenuto dalla condensazione dei vapori della pirolisi.
Vantaggi del biochar in vigneto
Il biochar, in particolare, ha trovato applicazione nel settore della viticoltura, dove i risultati delle ricerche condotte dall’Università degli Studi di Milano (DISAA) hanno confermato i suoi benefici. Quando applicato in dosi ottimali di circa 20 tonnellate per ettaro, il biochar ha dimostrato di migliorare parametri essenziali del suolo, come il pH, il contenuto di carbonio organico e azoto. Questi miglioramenti si traducono in una qualità superiore dei mosti e del vino, facendo del biochar non solo un ammendante, ma anche un regolatore della fertilità e della qualità.
Energia, biodiversità e carbon credit
Un ulteriore aspetto innovativo del progetto CARBOGAIN riguarda la valorizzazione delle aree marginali delle aziende agricole. Queste aree, spesso sottoutilizzate, possono diventare produttive attraverso la generazione di biomassa per la pirolisi. In questo modo, si possono ottenere non solo energia termica ed elettrica per l’autoconsumo, ma anche crediti di carbonio, grazie alla capacità del biochar di sequestrare anidride carbonica. Questo modello integrato non solo crea valore economico, ma genera anche un impatto ambientale positivo, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2.
La transizione verso l’adozione del biochar da parte degli agricoltori è un punto cruciale per il successo del progetto. Un’indagine condotta basandosi sul Technology Acceptance Model (TAM) ha rivelato che la formazione, il supporto tecnico e la semplificazione delle normative sono elementi essenziali per promuovere l’adozione di queste nuove tecnologie. La consapevolezza e la formazione continuativa degli agricoltori sono fondamentali per garantire che l’innovazione venga accolta positivamente e implementata efficacemente.
Esperienze sul campo: Toscana e oltre
Oltre alla realtà lombarda, il biochar ha trovato applicazioni significative anche in Toscana, dove il progetto B-WINE, guidato da Fèlsina Spa in collaborazione con altre aziende biologiche e il CNR, ha dimostrato l’efficacia del biochar nel migliorare la sostenibilità dei vigneti e la qualità delle produzioni. Questi esempi pratici stanno contribuendo a dimostrare come le tecnologie innovative possano essere applicate con successo nel contesto vitivinicolo, avviando un processo di cambiamento e miglioramento.
Inoltre, esperienze pilota, come quelle del Frantoio del Grevepesa e della cantina Marchesi Frescobaldi, hanno dimostrato che è possibile convertire biomasse in energia rinnovabile e biochar. Queste aziende stanno diventando più autonome e resilienti, in grado di affrontare le sfide del mercato con una maggiore sostenibilità.
In conclusione, CARBOGAIN rappresenta un importante punto di svolta per la viticoltura sostenibile in Italia. Il progetto offre un modello replicabile che può essere adottato in diverse regioni del paese, contribuendo a una maggiore sostenibilità ambientale ed economica. Il biochar, con le sue potenzialità ancora parzialmente inesplorate, si configura come uno strumento cruciale per coniugare innovazione e rispetto per l’ambiente, permettendo ai vigneti di non solo produrre vino, ma anche di generare valore rigenerativo per il territorio. Questo approccio rappresenta una significativa opportunità per le aziende agricole italiane, che possono così contribuire attivamente alla transizione verso un’agricoltura più sostenibile e responsabile.