Roma, 31 dicembre 2025 – Con l’avvicinarsi del Capodanno 2026, le tavole italiane si preparano a celebrare l’inizio del nuovo anno all’insegna delle bollicine italiane, protagoniste indiscusse della notte di San Silvestro. Secondo le ultime rilevazioni di Coldiretti, basate su dati aggiornati di Ismea, UIV e Ixe’, sarà un vero e proprio boom per gli spumanti italiani, con oltre 100 milioni di bottiglie stappate durante le festività.
Le bollicine italiane dominano il brindisi di Capodanno
Il Prosecco conferma il suo primato come spumante preferito dagli italiani per festeggiare l’arrivo del 2026, consolidando la sua posizione di leadership. Tra le etichette più apprezzate spicca il Valdobbiadene Rive di Farra di Soligo Extra Brut Col Credas 2024 di Adami, insignito del Premio Speciale Migliore Bollicina sotto i 20 euro dalla guida BereBene. A seguire, l’Asti occupa la seconda posizione, mentre l’Asolo Prosecco, in crescita significativa, si aggiudica il terzo posto.
Non mancano le eccellenze del metodo classico italiano come il Franciacorta e il Trentodoc, che accompagnano le bollicine più prestigiose. Tra le tendenze emergenti, si conferma la crescita di denominazioni territoriali come l’Oltrepò Pavese e l’Alta Langa, mentre il Moscato spumante continua a conquistare spazio nelle scelte degli italiani. Inoltre, Coldiretti evidenzia l’ascesa di vitigni autoctoni come Verdicchio, Falanghina, Grechetto, Malvasia, Grillo, Nero d’Avola, Negroamaro, Durello e Vermentino, protagonisti sempre più frequenti dei brindisi di fine anno.
Tradizioni, spesa e festeggiamenti: un Capodanno all’insegna della qualità e dell’attenzione al territorio
Nonostante l’entusiasmo per le bollicine italiane, il cenone di Capodanno 2026 si conferma un evento dal costo crescente. Secondo Coldiretti, le famiglie italiane spenderanno in media 104 euro per il pasto, con un aumento del 7% rispetto al 2024, dovuto soprattutto all’inflazione e al rincaro dei prezzi alimentari. Circa il 42% degli italiani festeggerà in casa, un altro 42% sarà ospite di parenti o amici, mentre il 16% sceglierà ristoranti e agriturismi, che registrano oltre 400.000 prenotazioni con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente.
La cucina italiana, da poco riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’UNESCO, resta la protagonista indiscussa della notte di San Silvestro, con un forte richiamo ai prodotti locali e a chilometro zero. Tra i piatti simbolo non mancano le lenticchie, tradizionale portafortuna per un anno prospero, accompagnate da specialità regionali come cotechino, zampone e altri prodotti tipici.
La spesa per il cenone risulta però molto differenziata: circa il 30% delle famiglie mantiene un budget sotto i 50 euro, il 28% spende tra 50 e 100 euro, mentre il 22% arriva fino a 150 euro. Solo una minoranza, l’11%, può superare i 200 euro, con il 5% che arriva a 300 euro e il 4% addirittura oltre questa cifra, a testimonianza delle diversificate abitudini di consumo e delle diverse possibilità economiche sul territorio nazionale.
