Barolo Monfortino guida le aste: la classifica delle bottiglie più quotate del 2025

Barolo Monfortino guida le aste: la classifica delle bottiglie più quotate del 2024

Barolo Monfortino guida le aste: la classifica delle bottiglie più quotate del 2024

Redazione

28 Dicembre 2025

Torino, 28 dicembre 2025 – La nuova edizione della classifica dei vini italiani di pregio più quotati alle aste del 2025 conferma senza sorprese le posizioni di vertice della passata stagione, consolidando l’importanza di alcune etichette mitologiche che rappresentano l’eccellenza enologica italiana e attirano l’attenzione di collezionisti e investitori internazionali. La selezione di quest’anno evidenzia la predominanza di alcune annate straordinarie e la crescente rarità di alcuni formati, con un mercato che mostra segnali di ripresa nelle valutazioni complessive rispetto agli anni recenti.

Il dominio del Barolo Monfortino e la conferma del Sassicaia

Al primo posto nella categoria del formato da 0,75 litri si conferma incontrastato il Barolo Monfortino 1978 prodotto dalla cantina storica di Giacomo Conterno, che ha raggiunto una quotazione in dollari superiore a 4.200 euro per bottiglia. Questo rappresenta un incremento del 9% rispetto al 2024 e una cifra superiore anche ai valori ottenuti nel 2023 e 2022, segno di una rivalutazione significativa del leggendario vino piemontese. Il Monfortino, nato nel 1934 e simbolo di tradizione e longevità, si distingue anche per la sua presenza massiccia nelle aste: 18 bottiglie su 50 di formato standard e sette su 20 nelle magnum, confermando il suo ruolo di leader assoluto nel segmento dei vini di alta fascia italiani.

Al secondo posto, con un andamento altalenante, troviamo il Bolgheri Sassicaia 1985, che mantiene la prima posizione tra le magnum. Pur mostrando un rimbalzo rispetto al 2024 e allineandosi ai valori del 2023, il Sassicaia non raggiunge i picchi del 2022. Questo vino, prodotto esclusivamente dalla Tenuta San Guido nella DOC autonoma Bolgheri Sassicaia, è ormai un simbolo del “Super Tuscan” e ha recentemente festeggiato i suoi 50 anni dalla prima commercializzazione con riconoscimenti internazionali prestigiosi, inclusa la vittoria come miglior vino del mondo nel 2018 secondo Wine Spectator.

Variazioni nelle altre posizioni e nuovi ingressi

Al terzo posto figura il Brunello di Montalcino Soldera 1990, che registra un lieve calo rispetto ai due anni precedenti, seguito da un’altra presenza fissa delle aste di pregio, il Barbaresco Santo Stefano Riserva di Giacosa. Un dato interessante è l’ingresso in quinta posizione del Masseto 1986, un’annata rara nelle aste e assente dalla classifica negli ultimi cinque anni, che si afferma grazie a 18 citazioni totali e alla sua leadership nelle classifiche dei grandi formati.

Nonostante i risultati individuali, la somma dei valori delle bottiglie battute nel 2025 supera quella del 2024 del 6%, passando da circa 123.660 euro a 130.853 euro. Il contributo più significativo proviene ancora una volta dal Monfortino, le cui quotazioni sono cresciute mediamente del 10% nel 2025, invertendo la tendenza al ribasso che aveva caratterizzato gli ultimi tre anni.

Il mercato internazionale e le dinamiche delle aste

Un aspetto da sottolineare è che oltre la metà dei record di vendita (51 su 85) sono espressi in dollari, confermando che gli Stati Uniti rimangono il mercato predominante per gli scambi di vini pregiati italiani. Tuttavia, l’Italia si distingue per un numero crescente di record nazionali, con 17 nuovi primati segnati nel 2025, tutti battuti da Pandolfini, storica casa d’aste italiana.

Va inoltre evidenziato che circa un terzo delle bottiglie considerate nel confronto non sono state messe all’asta nel 2025, segno che i proprietari di bottiglie di grande valore preferiscono conservarle, evidenziando una certa prudenza nel mercato.

Il Barolo Monfortino: un simbolo di tradizione e longevità

Il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno è un capolavoro di enologia nato dal Nebbiolo del cru Francia a Serralunga d’Alba. La sua produzione segue metodi tradizionali con fermentazioni in grandi botti di rovere e affinamento che dura oltre sei anni. Il vino si presenta con un colore rosso granato vivo e un bouquet complesso, dove emergono profumi di rosa canina, viola e ciliegia, accompagnati da un gusto di grande struttura, equilibrio e persistenza che lo rende un vino da meditazione e da collezione.

La famiglia Conterno, con Roberto alla guida, mantiene vive le tecniche e la passione che hanno reso il Monfortino una leggenda, consentendo una perfetta armonia tra terroir e intervento umano. Questo equilibrio è alla base del valore crescente delle bottiglie, che continuano a sedurre investitori e intenditori di tutto il mondo.

Il Sassicaia: l’icona del Bolgheri e del vino italiano nel mondo

Il Bolgheri Sassicaia si distingue per essere il primo vino italiano a godere di una DOC riservata esclusivamente a una singola cantina, la Tenuta San Guido. Nata negli anni ’40 dall’intuizione del marchese Mario Incisa della Rocchetta, la sua produzione è basata prevalentemente sul Cabernet Sauvignon, con un affinamento che conferisce al vino un carattere elegante, robusto e armonico.

Annate come il 1985, il 1990 e il 2015 sono considerate eccellenti e contribuiscono a mantenere alta la reputazione del Sassicaia a livello globale. Il vino si abbina perfettamente con piatti di cacciagione, carni rosse e formaggi saporiti, ma è anche apprezzato per il suo equilibrio e la sua capacità di evolversi nel tempo, caratteristiche che lo rendono un investimento apprezzato e ricercato nelle aste internazionali.

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