Il report annuale evidenzia una crescita trainata dalle grandi aziende, mentre le realtà medio-piccole faticano a mantenere la redditività. Urgente una riforma strutturale
Verona, 14 novembre 2025 – Il settore del vino italiano registra nel 2024 una crescita complessiva, ma con notevoli differenze tra le diverse dimensioni aziendali. È quanto emerge dall’annuale report sui bilanci delle aziende vinicole, realizzato da Studio Impresa – Management DiVino in collaborazione con il Corriere Vinicolo e presentato oggi all’Università di Verona. Il documento offre un quadro dettagliato di un comparto che, pur mostrando segnali di tenuta, evidenzia criticità soprattutto per le imprese medio-piccole.
Crescita a doppia velocità: grandi aziende vinicole in crescita, piccole imprese in difficoltà
Secondo lo studio, nel 2024 i ricavi complessivi delle aziende vinicole sono aumentati del 2% (+0,7% al netto dell’inflazione) rispetto al 2023, con un miglioramento dell’Ebitda al 10,5% (+7,4%). Tuttavia, su un totale di 877 imprese analizzate, ben 415 hanno registrato una perdita di redditività. Le differenze emergono soprattutto in base alla dimensione aziendale: le grandi imprese, con ricavi superiori ai 50 milioni di euro, pur costituendo solo il 6,27% del campione, hanno fatto registrare un incremento dell’8,4% sui volumi di ricavi nel triennio 2022-2024 e rappresentano più della metà dei 13,4 miliardi di euro complessivi del settore. Al contrario, le aziende con ricavi inferiori a 10 milioni di euro, che compongono il 71% del campione, contribuiscono solo per il 17% al totale dei ricavi, mostrando una maggiore difficoltà nel mantenere la redditività.
La necessità di una riforma per sostenere la competitività
Il presidente di Unione Italiana Vini (UIV), Lamberto Frescobaldi, ha sottolineato l’urgenza di una riforma strutturale per rafforzare la competitività del settore. Frescobaldi ha evidenziato come, in attesa di un aggiornamento normativo, le aziende vinicole debbano concentrarsi sull’efficienza gestionale, un fattore cruciale nei momenti di difficoltà economica. Inoltre ha rimarcato la necessità di migliorare la managerialità e di puntare a una maggiore dimensione delle imprese, superando lo slogan “piccolo è bello”. La superficie media dei vigneti italiani, pari a 2,3 ettari, è infatti molto inferiore rispetto ai 10,5 ettari delle aziende francesi, e ciò limita la capacità di attivare economie di scala.
Frescobaldi ha auspicato un sostegno pubblico per incentivare aggregazioni aziendali, considerate fondamentali per razionalizzare risorse e garantire sostenibilità economica nel comparto vitivinicolo italiano.
Potrebbe interessarti anche questo articolo: In leggera ripresa la produzione di vino nel mondo: i dati
