Negli ultimi anni, il settore del fumo in Italia ha subito un’evoluzione significativa, principalmente a causa delle politiche fiscali adottate dal governo. Le previsioni indicano che questo settore garantirà oltre un miliardo di euro alla manovra fiscale nei prossimi tre anni. Tuttavia, tali aumenti potrebbero avere conseguenze rilevanti, spingendo i consumatori verso il mercato illegale e facilitando il contrabbando di sigarette e altri prodotti del tabacco.
Il governo ha presentato un nuovo calendario fiscale alle multinazionali del tabacco, con l’intento di programmare aumenti graduali delle accise sul tabacco nel prossimo triennio. Questo approccio potrebbe aiutare a evitare gli effetti devastanti della riforma radicale della direttiva sulle accise sui prodotti del tabacco (TED), attualmente in fase di elaborazione da parte di Bruxelles. Gli aumenti previsti per il tabacco, le sigarette e i sigari potrebbero essere senza precedenti, con l’introduzione di nuove tasse anche sui prodotti alternativi come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato.
Aumenti delle accise sulle sigarette
Secondo la prima bozza della manovra, gli aumenti delle accise sulle sigarette prevedono un incremento dei prezzi di circa 14-15 centesimi nel 2026, con un totale di 60 centesimi di aumento programmato nel triennio. Nel 2027, l’aumento sarà più contenuto, oscillando tra 10 e 12 centesimi a pacchetto, mentre nel 2028 si prevede un incremento di 12-13 centesimi. È importante notare che le compagnie di tabacco potranno decidere se trasferire l’intero aumento del prezzo al consumo o assorbirlo parzialmente.
Aumenti per tabacco trinciato e sigaretti
Per quanto riguarda il tabacco trinciato, il prezzo delle “buste” subirà un incremento significativo, con un aumento previsto di circa 50 centesimi nel 2026. Questo si traduce in un aumento di circa 22 centesimi se si considera il rapporto con le 20 sigarette normali contenute in un pacchetto. Negli anni successivi, l’aumento si stabilizzerà sotto i 10 centesimi l’anno per il 2027 e il 2028. Anche per i sigaretti, i cambiamenti proposti nella bozza della manovra sono più marcati, con un aumento di circa 28 centesimi a pacchetto nel 2026. Se questo aumento venisse rapportato a 20 sigarette tradizionali, il prezzo dei sigaretti si attesterebbe intorno ai 12-13 euro nel 2026, con un incremento di circa 11 centesimi l’anno nei due anni successivi.
Tabacco riscaldato e bustine di nicotina
Per il tabacco riscaldato, le previsioni indicano un aumento graduale delle accise, con un incremento che potrebbe arrivare fino al 42% entro il 2028. Questo si tradurrebbe in un aumento di 12-13 centesimi per il prossimo anno e sotto i 10 centesimi nei due anni successivi. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di evitare impatti negativi sul mercato in vista della direttiva TED.
Per le bustine di nicotina, la bozza della manovra non prevede aumenti delle accise, ma introduce regolamentazioni specifiche riguardo alle caratteristiche e agli elementi che devono contenere i pacchetti. Tra le novità più rilevanti c’è il limite massimo di nicotina per singolo involucro, fissato a 16,6 milligrammi, per tutelare i consumatori. Inoltre, viene stabilito l’obbligo di vendita delle bustine di nicotina esclusivamente nei tabaccai, escludendo la possibilità di acquisto online. Le normative richiedono anche che i pacchetti contengano informazioni sulla dose di nicotina, avvertenze sanitarie e garanzie di sicurezza, come la chiusura a prova di bambino.
Impatti sul mercato
L’approccio graduale agli aumenti delle accise potrebbe mitigare l’impatto immediato sui consumatori, ma resta da vedere se questo sarà sufficiente a contrastare l’eventuale crescita del mercato nero. Gli esperti avvertono che un aumento drastico dei prezzi potrebbe spingere molti fumatori verso il contrabbando, un fenomeno che già oggi rappresenta una parte significativa del mercato del tabacco in Italia. Le autorità sono chiamate a monitorare la situazione e a garantire che le misure adottate non favoriscano il dilagare di attività illecite.
In sintesi, il panorama del fumo in Italia sta cambiando. Con l’implementazione di aumenti programmati e nuove normative, il governo cerca di bilanciare le esigenze di salute pubblica e le entrate fiscali, mentre le compagnie di tabacco si preparano ad affrontare un mercato in continua evoluzione.
 