Agriturismo e vino: un settore da 2 miliardi in crescita esplosiva

Agriturismo e vino: un settore da 2 miliardi in crescita esplosiva

Agriturismo e vino: un settore da 2 miliardi in crescita esplosiva

Redazione Vinamundi

15 Novembre 2025

Arezzo, 15 novembre 2025 – La vacanza in campagna continua a spingere il turismo internazionale in Italia, con numeri che non smettono di crescere e raccontano un settore sempre più vivo. Secondo i dati dell’osservatorio AgrieTour, gli agriturismi italiani puntano a toccare i 2 miliardi di euro di fatturato entro fine 2025. La domanda è in forte aumento: negli ultimi dieci anni i turisti stranieri si sono praticamente raddoppiati. Il cuore di questo fenomeno resta la Toscana, ma coinvolge tutto il Paese.

Agriturismo in crescita: i numeri che sorprendono

I dati sono chiari: in Italia ci sono 26.169 agriturismi attivi, e l’81% di questi offre alloggio, con quasi 303.000 posti letto disponibili. La ristorazione non è da meno, con 13.023 aziende che propongono piatti tipici e un’offerta di circa 535.000 coperti. Per il 2025 si prevede un totale di 5,1 milioni di arrivi, con una crescita trainata soprattutto dai turisti di Germania, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Svizzera.

Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, spiega: “L’accoglienza in campagna si rinnova con strumenti digitali semplici e tecnologie intelligenti, soluzioni che aiutano senza snaturare i luoghi”. Un equilibrio tra innovazione e autenticità che sembra essere la chiave del successo.

Enogastronomia e autenticità: il vero motore dei viaggi

Non è solo la voglia di pace a spingere verso l’agriturismo. Al centro c’è l’enogastronomia: degustare vini locali insieme a prodotti tipici spesso fa la differenza nella scelta. Molte aziende organizzano anche fattorie didattiche, esperienze rurali e attività sportive o culturali. Tutto ruota intorno a valori come la filiera corta, la tracciabilità e il rispetto dell’ambiente.

Gli operatori raccontano di turisti in cerca di “esperienze vere”, desiderosi di scoprire paesaggi, tradizioni e il mondo agricolo. “La gente vuole vedere come si fa il formaggio, come si raccoglie l’uva”, spiega Marco Bianchi, agriturista nel Chianti. “Non basta più offrire solo una stanza: bisogna coinvolgere”.

Agrietour 2025: tra tecnologia e sostenibilità

Dal 14 al 16 novembre, ad Arezzo Fiere si svolge la 23ª edizione di Agrietour – Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale. Il tema di quest’anno è “Agri@Innovation – Intelligenza Artificiale e Innovazione Rurale Reale!”, con un occhio alle tecnologie applicate all’agricoltura e al turismo.

Sono attesi oltre 100 tour operator internazionali da 22 paesi, mentre quasi 400 strutture ricettive presenteranno la loro offerta. In contemporanea c’è anche “Passioni in Fiera”, due giorni dedicati alle famiglie.

Vannetti sottolinea: “L’innovazione nel turismo rurale non cambia lo stile, ma il modo di ospitare, raccontare e connettere”. Un messaggio che risuona tra gli espositori, molti dei quali puntano su strumenti digitali per prenotazioni dirette e nuove forme di promozione online.

Le regioni in prima linea e le sfide da affrontare

La Toscana resta la regina con circa 5.800 strutture, grazie a un mix di ospitalità rurale e prodotti di alta qualità. Seguono regioni come Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Puglia, quest’ultima in netta crescita.

Ma non mancano i problemi: la mancanza di personale qualificato e i costi di gestione in aumento sono tra le preoccupazioni principali. “Trovare cuochi e camerieri preparati non è facile”, confida una titolare marchigiana. Nonostante tutto, la domanda continua a crescere.

Il volto dell’agriturista: famiglie e stranieri cercano autenticità

Chi sceglie l’agriturismo? Principalmente famiglie (68%) e turisti stranieri (circa il 25%). Preferiscono prenotare direttamente e viaggiare fuori stagione. La durata media del soggiorno cresce, segno che si sta allontanando la stagionalità.

L’agriturismo si conferma così un canale privilegiato per un turismo sostenibile e “slow”, che valorizza il territorio e punta sulla formazione degli operatori in accoglienza, marketing digitale e rispetto dell’ambiente. Un settore che guarda avanti, senza dimenticare le sue radici.

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