
Il Libro Bianco sulle Professioni: una guida per il turismo enogastronomico
Il turismo enogastronomico in Italia si sta affermando come una delle aree più promettenti e in rapida espansione del settore turistico. Questo fenomeno non solo contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico, ma anche alla valorizzazione culturale dei territori. Recentemente, è stato presentato il “Libro Bianco sulle Professioni del Turismo Enogastronomico”, un documento strategico che delinea le necessità e le opportunità di questo comparto. Realizzato grazie alla sinergia tra diverse associazioni e istituzioni, il Libro Bianco intende definire e valorizzare nuove figure professionali per rispondere alle crescenti esigenze del mercato e garantire un’offerta turistica di alta qualità.
Il turismo enogastronomico, il cui valore è stimato in oltre 40 miliardi di euro, non solo genera opportunità economiche, ma gioca anche un ruolo cruciale nella promozione dei prodotti locali e nella valorizzazione delle tradizioni culinarie. Tuttavia, la mancanza di figure professionali adeguate rappresenta un ostacolo significativo al suo sviluppo. Il Libro Bianco si propone di affrontare questa sfida identificando profili chiave come il product manager e l’hospitality manager, figure fondamentali per creare un’offerta turistica integrata e esperienze memorabili per i visitatori.
Le nuove figure professionali
Il documento sottolinea l’importanza di sviluppare competenze specifiche nel settore per garantire un’accoglienza di qualità. Tra le figure professionali delineate nel Libro Bianco, il product manager emerge come essenziale. Questo professionista è responsabile dell’attivazione delle sinergie necessarie per promuovere il turismo enogastronomico nel territorio, collaborando con le Destination Management Organization (DMO) e i consorzi. La sua missione è creare un ecosistema in cui le imprese locali possano collaborare per offrire esperienze turistiche autentiche e integrate.
Un’altra figura chiave è l’hospitality manager, che gestisce l’accoglienza e i servizi offerti dalle aziende agroalimentari, come cantine e frantoi. Recenti ricerche mostrano che, sebbene molte microimprese gestiscano direttamente questa funzione, cresce il numero di aziende che si affidano a professionisti specializzati per ottimizzare l’esperienza del visitatore. Questa evoluzione è fondamentale, poiché il settore del turismo enogastronomico richiede un approccio professionale e strutturato per massimizzare i propri potenziali.
Il contributo delle istituzioni
Il Libro Bianco è il risultato di un’azione congiunta di enti come l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, UnionCamere, e diverse associazioni regionali. Queste realtà hanno collaborato per fornire una visione sistemica e integrata delle professioni nel settore, facilitando l’integrazione del turismo nelle realtà produttive locali. Federico Sisti, Segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, sottolinea l’importanza di adottare un linguaggio condiviso riguardo alle competenze professionali, garantendo che ogni operatore del settore sia dotato di abilità chiare e riconosciute.
Inoltre, l’On. Gianluca Caramanna, consigliere del Ministero del Turismo, ha evidenziato come il governo stia guidando una transizione verso un modello di turismo più sostenibile e qualitativo, con un focus particolare sul turismo enogastronomico. Questo approccio mira a migliorare l’offerta turistica, valorizzando le tradizioni locali e sostenendo le comunità nei loro sforzi di sviluppo.
L’importanza della formazione
Il Libro Bianco pone l’accento sulla necessità di sviluppare programmi formativi adeguati per preparare i professionisti del settore. Dario Nardella, Europarlamentare e coordinatore del gruppo S&D Commissione AGRI, ha sottolineato che l’educazione e la formazione sono priorità, poiché senza scuole e centri di alta formazione adeguati, il settore rischia di non soddisfare la domanda di professionisti qualificati. Sarà fondamentale investire in risorse e strumenti per supportare la crescita dei talenti nel turismo enogastronomico.
Profili professionali emergenti
Tra le figure professionali emergenti, il consulente di turismo enogastronomico si sta affermando come un supporto prezioso per le aziende. Questa figura, che può operare come libero professionista o collaborare con consorzi, ha il compito di aiutare le imprese a strutturare esperienze turistiche di alta qualità. Inoltre, il curatore di esperienze enogastronomiche si distingue come un professionista in grado di organizzare attività durante i momenti di maggiore impegno per le aziende, come la vendemmia o la raccolta delle olive.
Queste nuove figure non solo rispondono a esigenze specifiche, ma contribuiscono anche a creare un legame più profondo tra il turismo e il patrimonio culturale e gastronomico del territorio. La valorizzazione delle competenze di laureati in Scienze Gastronomiche, sommelier e altri esperti del settore è fondamentale per arricchire l’offerta turistica e attrarre visitatori sempre più interessati a esperienze autentiche e sostenibili.
In conclusione, il “Libro Bianco sulle Professioni del Turismo Enogastronomico” rappresenta un passo cruciale per il futuro del settore. Definire e valorizzare le nuove professionalità è essenziale per garantire un’offerta turistica di qualità e sostenibile, capace di rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione. Con il supporto delle istituzioni e il coinvolgimento delle realtà produttive, il turismo enogastronomico italiano può continuare a crescere, contribuendo in modo significativo allo sviluppo territoriale e alla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali.