
Tenute Navarra: un nuovo partner per il Museo delle Città del Mondo
L’apertura del Museo delle Città del Mondo, avvenuta il 5 luglio 2025, rappresenta un’importante iniziativa culturale nel cuore di Palermo, frutto della collaborazione tra Farm Cultural Park e Farm Foundation. Questo nuovo centro culturale si propone di esplorare le città come spazi di identità, diversità e trasformazione, offrendo una riflessione sulla complessità delle esperienze urbane. Tra i partner di spicco di questo progetto c’è Tenute Navarra, un’azienda agricola siciliana con sede a Butera, nota per il suo impegno nella promozione della sostenibilità integrata, che unisce cultura, territorio e impresa.
Un museo dinamico tra rigenerazione e visione
Il Museo delle Città del Mondo è ospitato nell’ex Convento dei Crociferi, un edificio monumentale del XVII secolo recentemente restaurato. Questo spazio si configura come un luogo di narrazione partecipata, con installazioni multimediali, fotografie e laboratori interattivi. I visitatori possono intraprendere un viaggio coinvolgente nella complessità delle città globali, rendendo le esperienze urbane più accessibili. Il museo si inserisce come estensione permanente di Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo, attirando l’attenzione di artisti e urbanisti a livello internazionale.
La scelta di coinvolgere Tenute Navarra è frutto di una visione condivisa. L’azienda agricola interpreta la sostenibilità in termini non solo ambientali, ma anche sociali e culturali, contribuendo attivamente alla vita delle comunità locali.
Le parole di Salvatore e Totò Navarra: coltivare relazioni e identità
Salvatore Navarra, Business Relationship Developer di Tenute Navarra, afferma: «Sostenere il Museo delle Città del Mondo non è solo una scelta culturale, ma un modo concreto di interpretare il nostro ruolo di impresa. Costruire relazioni autentiche e valorizzare le identità locali è parte della nostra missione». Questo approccio sottolinea come la cultura possa fungere da collante sociale.
Totò Navarra Jr, Managing Director di Tenute Navarra, aggiunge: «Abbiamo scelto di sostenere questo progetto perché ne condividiamo lo spirito contemporaneo e creativo. Il museo parla di trasformazione, appartenenza e pluralità, valori che ritroviamo anche nel nostro lavoro quotidiano». Questo scambio di valori tra agricoltura e cultura è fondamentale per costruire un futuro sostenibile.
Cultura e sostenibilità: un nuovo linguaggio d’impresa
La partnership tra Tenute Navarra e il Museo delle Città del Mondo dimostra che è possibile instaurare un dialogo virtuoso tra il mondo rurale e quello urbano. In un contesto di città sempre più ibride, la presenza di un’azienda agricola in un progetto urbano evidenzia l’urgenza di condividere nuove narrazioni. Questo approccio non solo arricchisce il dibattito culturale, ma invita a riflessioni più profonde sulla relazione tra ambiente rurale e urbano.
Durante l’inaugurazione del museo, che ha visto la partecipazione di artisti e ospiti internazionali, il pubblico ha vissuto un’esperienza immersiva che combinava arte e identità. La serata è stata caratterizzata da performance artistiche e dibattiti, stimolando riflessioni sulle sfide delle città contemporanee.
Un impegno che guarda oltre
Tenute Navarra intende continuare a supportare le attività del museo, promuovendo iniziative che mettano al centro la relazione tra agricoltura, cultura e comunità. Questo impegno dimostra come fare impresa oggi possa generare valore condiviso e contribuire a una società più inclusiva. La visione di Tenute Navarra va oltre il profitto, puntando a un modello di sostenibilità che possa ispirare altre realtà imprenditoriali.
In questo contesto, il Museo delle Città del Mondo rappresenta un esempio di come la cultura possa diventare un motore di cambiamento e innovazione, creando connessioni significative tra diverse realtà sociali ed economiche. La collaborazione tra Tenute Navarra e il museo è solo l’inizio di un percorso che promette di arricchire ulteriormente il panorama culturale e agricolo della Sicilia, creando un legame profondo tra passato e futuro.