
Arnaldo Pomodoro: il legame sorprendente tra il grande scultore italiano e il mondo del vino
La scomparsa di Arnaldo Pomodoro, avvenuta nella notte scorsa all’età di 98 anni, segna una perdita incolmabile per il mondo dell’arte. Considerato uno dei più grandi scultori italiani di tutti i tempi, Pomodoro ha lasciato un’impronta indelebile non solo nel panorama artistico internazionale, ma anche in quello del vino, creando opere che uniscono creatività e tradizione vinicola italiana. Le sue sculture sono esposte nei musei e nelle piazze di tutto il mondo, da Roma a New York, da Los Angeles a Tel Aviv, rendendolo un simbolo della cultura italiana.
Il legame tra pomodoro e il vino
Il legame di Pomodoro con il vino ha radici profonde, frutto di una collaborazione con diverse cantine italiane che hanno saputo riconoscere l’incredibile potenzialità artistica del Maestro. Una delle sue creazioni più celebri è il “Carapace”, una vera e propria cantina-scultura situata nel cuore dell’Umbria, realizzata per la famiglia Lunelli. Questo progetto, avviato nei primi anni 2000, è emblematico del dialogo tra arte e natura, un concetto che Pomodoro ha sempre sostenuto. La forma del Carapace, che ricorda il guscio di una tartaruga, simboleggia la longevità e l’invecchiamento, proprio come il Montefalco Sagrantino, il vino identitario della zona. Inaugurata nel 2012, questa scultura ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui:
- Premio Unesco “La Fabbrica nel Paesaggio”
- Inserimento tra le 50 migliori cantine al mondo dai World’s Best Vineyards 2024
La storia del Carapace inizia nel 2001, quando la famiglia Lunelli acquisisce storici vigneti a Montefalco e Bevagna, attratti dalla qualità del Sagrantino. Due anni dopo, inizia la produzione della prima annata di Montefalco Sagrantino e Pomodoro, legato da un’amicizia di lunga data con i Lunelli, viene coinvolto nel progetto della cantina. La sua visione per il Carapace è chiara: “Ho pensato al Carapace come a un elemento che potesse emergere dalla terra”, ha affermato Pomodoro, sottolineando l’intento di creare un luogo dove il vino e l’arte possano convivere in armonia.
Collaborazioni significative
Ma la collaborazione tra Pomodoro e la famiglia Lunelli non si limita al Carapace. Nel 2002, Pomodoro realizza la scultura “Centenarium” per celebrare il centenario della Cantina Ferrari, fondata nel 1902. Collocata all’ingresso delle Cantine Ferrari a Trento, questa imponente scultura in bronzo di sei metri rappresenta simbolicamente le bollicine dello spumante che salgono verso il cielo, accogliendo i visitatori in modo straordinario. La scultura è diventata un’icona, visibile anche da chi percorre l’Autostrada del Brennero, a testimonianza del potere evocativo delle opere di Pomodoro.
Un’altra opera significativa è il “Disco”, un multiplo in bronzo dorato realizzato nel 1992 per festeggiare i 90 anni dello spumante Ferrari. Questo lavoro è emblematico del legame che Pomodoro ha costruito con la famiglia Lunelli, un legame che continua a svilupparsi anche attraverso il sostegno della Tenute Lunelli alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, dove Matteo Lunelli è membro del Consiglio di Amministrazione.
L’arte e il vino: un connubio senza tempo
Ma non possiamo dimenticare il “Cancello solare”, una delle opere più note e amate di Pomodoro, commissionata da Maurizio Zanella, fondatore di Ca’ del Bosco, nel 1985. Questo cancello circolare, che si apre in due semicerchi, rappresenta un simbolo del legame tra vino e arte. Con un diametro di cinque metri e punte rivolte verso l’alto, il Cancello solare è un omaggio al sole, fonte di vita per le viti e per il vino. Zanella ha sempre sostenuto l’importanza del sole nel processo di vinificazione, considerandolo il nutrimento essenziale per l’uva.
Il rapporto tra Ca’ del Bosco e l’arte è iniziato negli anni Settanta, quando Zanella ha compreso il potere dell’immaginazione artistica nel mondo del vino. Questo connubio ha portato a una serie di collaborazioni con artisti contemporanei, rendendo la cantina una delle più prestigiose della Franciacorta.
Arnaldo Pomodoro ha saputo coniugare la sua visione artistica con la tradizione vinicola italiana, creando opere che non solo abbelliscono i luoghi in cui si trovano, ma raccontano storie di passione, dedizione e cultura. La sua eredità continuerà a vivere non solo attraverso le sue sculture, ma anche attraverso il forte legame che ha instaurato con il mondo del vino, un settore che, come l’arte, è in grado di evocare emozioni e raccontare storie senza tempo.