
Montalcino: la visione di Bartolommei per il futuro del Brunello e del Rosso
L’innovazione, la tradizione e la semplicità sono le tre parole chiave che Giacomo Bartolommei, neo-presidente del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino, ha scelto per delineare il futuro della celebre denominazione vinicola toscana. Questi concetti non sono semplici slogan, ma riflettono una profonda consapevolezza delle sfide e delle opportunità che il borgo di Montalcino deve affrontare per rafforzare la propria posizione nel panorama enologico internazionale.
In seguito al recente evento dedicato al Rosso di Montalcino, Bartolommei ha condiviso le sue visioni e strategie per il futuro. È chiaro che, nonostante il Brunello di Montalcino abbia una reputazione consolidata, è fondamentale non sedersi sugli allori. Montalcino ha bisogno di una spinta innovativa e di un rilancio che possa valorizzare l’intera denominazione.
il nuovo consiglio e la partecipazione
Bartolommei, che ha fatto il salto dalla vicepresidenza alla presidenza, ha vissuto questo passaggio come una discontinuità nella continuità. “Il nuovo Consiglio è composto in parte da membri della consiliatura precedente e in parte da nuove figure”, spiega. Questo mix è fondamentale per portare un cambiamento atteso da tempo. Con un’affluenza elettorale superiore all’81%, Bartolommei sottolinea l’importanza della partecipazione democratica, vista come un segnale di unità tra i produttori. “Quando c’è partecipazione, c’è democrazia”, afferma con convinzione.
Tra i cambiamenti più significativi nel nuovo Consiglio ci sono:
- Bernardino Sani, ora responsabile della promozione
- Fabio Ratto, che mantiene i rapporti strategici
- Il ritorno di Andrea Cortonesi alla commissione tecnica
“Abbiamo l’obiettivo di dare un’immagine nuova al Brunello di Montalcino”, continua Bartolommei. “Non basta più dire: ‘siamo il Brunello di Montalcino’; dobbiamo dare nuovi contenuti e nuove proposte”.
ripensare il rosso di montalcino
Un altro importante punto toccato dal presidente riguarda il Rosso di Montalcino, che deve essere ripensato. “Non è più il secondo vino, ma ha una sua identità come vino fresco e giovane”, afferma. Questa nuova narrazione è essenziale per valorizzare un prodotto che ha un potenziale enorme ma che è stato storicamente sottovalutato.
In merito alla situazione attuale, Bartolommei ha evidenziato che nel 2024 ci sono stati segnali positivi per il Rosso di Montalcino, con un incremento delle vendite. Tuttavia, per quanto riguarda il Brunello, ci sono stati rallentamenti evidenti, influenzati da fattori esterni come i dazi imposti dagli Stati Uniti. “Abbiamo visto un maggio un po’ fiacco, ma a giugno sembra che ci sia una ripresa”, osserva.
sfide e opportunità nel mercato del vino
Il mercato del vino, in particolare quello dei fine wine, sta affrontando sfide significative. Bartolommei riconosce che la situazione in Francia, dove alcuni territori stanno soffrendo, offre spunti di riflessione. “Dobbiamo trovare strategie per rimanere competitivi”, afferma. Con Bordeaux che riduce i prezzi, il Brunello deve ripensare la propria posizione e strategia nel mercato internazionale.
Uno dei temi centrali dell’intervista è l’importanza di avvicinare i giovani al mondo del vino. Bartolommei sottolinea che il bere responsabile e consapevole è fondamentale e che il Rosso di Montalcino potrebbe essere il prodotto ideale per raggiungere questo obiettivo. “Dobbiamo lavorare insieme ai consorzi per creare un ambiente che favorisca il consumo di vino tra i giovani”, afferma.
Riguardo ai mercati, Bartolommei afferma che gli Stati Uniti rimangono una priorità, ma si sta anche esplorando il sud-est asiatico, che presenta nuove opportunità. “Non possiamo dimenticare il mercato italiano, che dobbiamo tornare a presidiare”, aggiunge, sottolineando l’importanza di raccontare la storia di Montalcino e dei suoi vini.
L’enoturismo rappresenta un altro aspetto cruciale per il futuro di Montalcino. Bartolommei riconosce che il Consorzio potrebbe fare di più per valorizzare il territorio e non limitarsi ad aspettare l’arrivo dei turisti. “È necessario un lavoro di sinergia con le istituzioni per far sì che l’enoturismo diventi un sistema”, afferma.
Infine, Bartolommei si sofferma sull’importanza degli investimenti esteri. Crede che le nuove energie e visioni portate da investitori esterni possano arricchire il territorio. “Le nuove acquisizioni possono elevare Montalcino e portare nuove strategie”, conclude.
Con uno sguardo rivolto al futuro, Bartolommei spera che il suo mandato possa rappresentare un punto di partenza per un Montalcino rinnovato e alla ribalta, come nei suoi anni d’oro. Le sue parole chiave rimangono chiare: innovazione, tradizione e semplicità. L’intervista completa è disponibile nel podcast di Vinonews24, un’opportunità per approfondire ulteriormente le idee e i progetti di Bartolommei per Montalcino e il suo vino emblematico.