Negli ultimi dodici mesi, il mercato del vino nella grande distribuzione organizzata (GDO) italiana ha mostrato segnali di tenuta, nonostante le difficoltà e i trend di diminuzione che caratterizzano il settore. I dati recenti, elaborati da Circana e riportati da WineNews, evidenziano una crescita del valore delle vendite, che ha raggiunto i 1,88 miliardi di euro, con un incremento del +0,7% rispetto all’anno precedente (2023-2024). Tuttavia, questo aumento in valore non si traduce in un corrispondente incremento dei volumi, che sono scesi del -2,5%, portando il totale a 427,8 milioni di litri.
Analisi dei formati di vino
Analizzando i diversi formati, la situazione appare complessa. Le classiche bottiglie da 0,75 litri, che rappresentano oltre l’80% del fatturato complessivo, hanno visto un incremento del valore (+1,4%), ma hanno registrato una flessione dei volumi pari a -0,9%. A perdere terreno in modo più significativo sono i “bottiglioni” fino a 2 litri, con un calo del -7,7%, e il vino in brick, che ha visto una diminuzione del -5,4%. L’unico formato a guadagnare terreno è stato il bag-in-box, che ha registrato un aumento del +2,5%. Questo formato, pratico e conveniente, ha conquistato una fetta non trascurabile del mercato, rappresentando il 4,8% in volume e il 2,5% in valore del totale.
Performance degli spumanti
Un aspetto interessante da notare è la performance degli spumanti, che hanno mostrato una certa resilienza. Il valore delle vendite di spumanti nel mercato domestico ha raggiunto i 619,8 milioni di euro, con una crescita del +1,9% rispetto allo stesso periodo. I volumi, parallelamente, sono aumentati del +2,5%, toccando gli 80,8 milioni di litri. Il Prosecco, in particolare, continua a dominare il mercato, rappresentando quasi la metà del totale, con un valore di 301 milioni di euro (+1,7%) e 38,5 milioni di bottiglie vendute (+3,4%). Anche lo spumante Metodo Classico ha mostrato una crescita significativa, con un incremento del +3,8% in quantità e del +4,6% in valore.
Emergenza delle private label
Un altro aspetto da considerare è l’emergere delle private label, che stanno acquisendo una quota di mercato crescente. Nel periodo analizzato, queste marche di distribuzione hanno coperto oltre il 15% del mercato del vino in GDO a volume e circa il 10% a valore. Ciò significa che una bottiglia e mezzo su dieci vendute nel canale è a marchio del distributore. La categoria delle private label ha visto una stabilità in valore (+0,2%, a 182,7 milioni di euro), mentre i volumi sono diminuiti meno della media, registrando un -1,9% a 64,8 milioni di litri. Gli spumanti a marchio del distributore, invece, sono in crescita, segnando un aumento del +1,5% in valore (40,4 milioni di euro) e del +3,5% in volume (5,6 milioni di litri).
Questi dati, pur non rivelando grandi novità, raccontano di un mercato che sta cercando di adattarsi a un contesto economico in evoluzione. La tenuta del valore, in un periodo caratterizzato da inflazione e costi crescenti, suggerisce che i consumatori continuano a riconoscere un certo valore nel vino, pur limitando i propri acquisti in volume. Questo fenomeno è emblematico di un cambiamento nelle abitudini di consumo, in cui la qualità sembra prevalere sulla quantità.
In un contesto di produzione abbondante rispetto alla domanda, il settore si trova di fronte a una sfida significativa. La necessità di riequilibrare la produzione con le reali esigenze di mercato è diventata una priorità, e i produttori italiani sono chiamati a riflettere su come affrontare questa situazione. Nonostante il calo dei volumi, la crescita in valore, soprattutto per gli spumanti e le private label, offre spunti di ottimismo e segnali di un possibile rinnovamento del mercato.
Inoltre, è importante considerare l’influenza dei trend globali e delle nuove generazioni di consumatori. Le preferenze dei giovani bevitori, che tendono a prediligere esperienze e qualità, potrebbero spingere l’industria vinicola a innovare e adattarsi a queste nuove richieste. Le aziende vinicole dovranno rispondere a questi cambiamenti, investendo in marketing e comunicazione per attrarre un pubblico sempre più attento alla sostenibilità e alla provenienza dei prodotti.
In sintesi, il mercato del vino nella GDO italiana sta attraversando una fase di assestamento, dove i valori restano relativamente stabili, ma i volumi mostrano segni di frenata. La sfida principale per il settore sarà quella di trovare un equilibrio tra produzione e domanda, mantenendo viva l’attenzione sui consumatori e le loro esigenze in continua evoluzione.