Marzo 2025 segna un momento significativo per il settore vitivinicolo italiano, caratterizzato da una lenta diminuzione delle giacenze di vino nelle cantine. Secondo il report di Cantina Italia, redatto dall’Icqrf (Ispettorato centrale della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), gli stock di vino registrati ammontano a quasi 53 milioni di ettolitri. Questo dato è rilevante, poiché supera di gran lunga il volume prodotto in un’unica vendemmia. A questo quantitativo si aggiungono anche 4 milioni di ettolitri di mosti.
La variazione rispetto all’anno precedente, marzo 2024, è dello 0,7%, mentre rispetto al mese precedente, febbraio 2025, la diminuzione è del 4,5%. Questi dati evidenziano una situazione di mercato che, dopo un’annata 2024 caratterizzata da un recupero produttivo, si confronta con il 2023, un anno segnato da una produzione molto scarsa, a causa di fattori climatici e di gestione agronomica.
La distribuzione geografica delle giacenze di vino rivela che il 58,6% della produzione si concentra nelle regioni del Nord Italia, con il Veneto che emerge come regione leader, ospitando oltre il 26% del vino nazionale. Questa predominanza è il risultato di una tradizione vinicola consolidata e di un’eccellente organizzazione produttiva, che ha permesso al Veneto di mantenere un’alta qualità e varietà di vini, dal Prosecco ai vini rossi delle colline.
Analizzando i dati, possiamo osservare che:
Le giacenze di vini DOP si attestano a 29 milioni di ettolitri, con una diminuzione dell’1,3% su base annua e del 4,2% rispetto al mese precedente. Un’analisi più dettagliata rivela che i vini bianchi hanno subito una perdita del 3%, con 13,84 milioni di ettolitri, mentre i rossi hanno registrato un incremento dello 0,2%, arrivando a 14,29 milioni di ettolitri, ma con un calo mensile del 3%. I vini rosati mostrano un aumento del 3%, toccando i 907 mila ettolitri.
Le regioni con i maggiori quantitativi di vini in giacenza, secondo il report, includono:
È interessante notare come le province di Treviso e Verona abbiano un peso specifico maggiore rispetto a Cuneo e Siena, evidenziando l’importanza della produzione vinicola in queste aree.
In conclusione, il report mette in evidenza che, nonostante le sfide, il settore vinicolo italiano continua a mantenere elevati standard di qualità e varietà, rappresentando un patrimonio culturale e economico di grande valore per il Paese.
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