I consorzi di tutela del vino in Italia stanno affrontando una fase di trasformazione significativa, evolvendosi da semplici enti protettivi a protagonisti strategici nel settore vitivinicolo. Questo cambiamento, necessario per rispondere a un mercato sempre più competitivo e globalizzato, richiede un approccio innovativo e una visione globale, mirata a preservare l’autenticità e la qualità dei vini italiani.
Un ruolo di governance attiva
I consorzi non possono limitarsi a funzioni di tutela; devono assumere un ruolo di governance attiva all’interno della filiera. Ciò implica la creazione di strategie che migliorino la competitività dei vini italiani sui mercati esteri. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che i consorzi:
- Dispongano di strumenti incisivi.
- Abbiano una massa critica di produttori.
- Sviluppino una visione condivisa tra le diverse parti coinvolte.
La governance strategica implica anche la capacità di adattarsi alle dinamiche di mercato e alle esigenze dei consumatori. In un contesto internazionale in continua evoluzione, i consorzi devono rispondere efficacemente alle sfide legate alla digitalizzazione, ai cambiamenti climatici e alle nuove tendenze di consumo, come l’interesse crescente per i vini biologici e sostenibili.
Valorizzare il territorio attraverso l’enoturismo
Durante l’evento “Benvenuto Brunello 2024”, è emersa l’importanza di rafforzare le risorse dei consorzi e promuovere una maggiore coesione tra i produttori. L’enoturismo è stato identificato come uno strumento chiave per la promozione territoriale. Le esperienze enogastronomiche attraggono visitatori da tutto il mondo, contribuendo a valorizzare il vino e il patrimonio culturale delle regioni vinicole italiane.
Nel 2022, sono stati organizzati 230 eventi tra degustazioni, festival e visite guidate, dimostrando l’impegno dei consorzi nel promuovere il turismo esperienziale legato al vino. Queste attività non solo generano un indotto economico significativo, ma creano anche una connessione emotiva tra produttori e consumatori, fondamentale per la fidelizzazione e l’apprezzamento della qualità dei vini.
Tutela, vigilanza e promozione: un sistema integrato
Sergio Germano del Consorzio Barolo Barbaresco ha sottolineato l’importanza di considerare le attività di tutela, vigilanza e promozione come parti complementari di un unico sistema. La tutela delle denominazioni è radicata nel territorio italiano, ma oggi è essenziale costruire consapevolezza nei consumatori e diffondere i valori legati al vino e al suo territorio di origine. I consorzi non solo garantiscono la qualità dei prodotti, ma si impegnano anche nella formazione e nell’informazione dei consumatori per aiutarli a comprendere e apprezzare le peculiarità di ciascuna denominazione.
La vigilanza si estende anche alla protezione delle pratiche commerciali e alla lotta contro la contraffazione, un problema sempre più rilevante. La promozione deve essere strategica e coordinata, sfruttando le potenzialità dei canali digitali e delle piattaforme social, essenziali per raggiungere un pubblico internazionale.
Innovazione e sostenibilità come leve strategiche
L’innovazione e la sostenibilità sono diventate leve strategiche fondamentali per il futuro dei consorzi vinicoli. L’adozione di pratiche agricole sostenibili, la riduzione dell’impatto ambientale e l’uso di tecnologie innovative sono sempre più richiesti dai consumatori e possono rappresentare un vantaggio competitivo significativo. I consorzi devono incoraggiare e supportare i produttori in questo percorso, promuovendo iniziative che contribuiscano a un futuro più sostenibile per il settore vitivinicolo italiano.
In sintesi, i consorzi di tutela del vino sono chiamati a una trasformazione profonda, andando oltre la semplice protezione delle denominazioni. La loro capacità di adattarsi alle nuove sfide del mercato e di promuovere il patrimonio enologico italiano a livello internazionale sarà cruciale per garantire un futuro prospero e sostenibile per il vino italiano.