
Vino d'eccellenza: Vittorio Moretti e Piero Mastroberardino tra i nuovi Cavalieri del lavoro
Il mondo del vino italiano continua a brillare, non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per i riconoscimenti che vengono conferiti ai suoi protagonisti. Recentemente, Vittorio Moretti e Piero Mastroberardino sono stati insigniti del prestigioso titolo di Cavalieri del Lavoro, un onore che sottolinea il loro contributo significativo all’eccellenza del vino made in Italy. Questo riconoscimento, conferito con un decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si aggiunge a una lista già lunga di nomi illustri nel panorama vitivinicolo italiano.
Vittorio Moretti: un imprenditore visionario
Vittorio Moretti è uno dei nomi più noti nel settore vitivinicolo italiano. Fondatore e presidente del Gruppo Terra Moretti, ha saputo trasformare la sua passione per il vino in un’impresa di successo. La sua avventura nel mondo del vino inizia negli anni ’70 con l’acquisto dei primi terreni in Franciacorta, una regione vinicola che ha conquistato una reputazione internazionale per i suoi spumanti di alta qualità. Sotto la sua guida, il gruppo ha ampliato la sua presenza, acquisendo cantine storiche come Sella & Mosca e Teruzzi.
Oggi, il gruppo gestisce oltre 1.000 ettari di vigneti, di cui circa 600 si trovano in Sardegna, creando un’importante rete di aziende vinicole che producono circa 10 milioni di bottiglie all’anno. I vini spaziano da Chardonnay e Pinot Nero a Vermentino e Cannonau, con una quota di export che raggiunge il 18%. L’azienda occupa più di 450 dipendenti, un segno tangibile della crescita e dell’impatto economico che Moretti ha avuto sul territorio.
Piero Mastroberardino: un custode della tradizione
Dall’altra parte dell’Italia, in Campania, troviamo Piero Mastroberardino, il cui nome è sinonimo di qualità e tradizione vitivinicola. Presiedendo la storica cantina di famiglia, ha portato avanti l’eredità del padre, Antonino Mastroberardino, un pioniere nel riscatto delle varietà autoctone di vino. Sotto la sua direzione, l’azienda ha ampliato significativamente la sua superficie vitata, raggiungendo oggi i 260 ettari di vigneti, e ha investito in nuove tecnologie e impianti produttivi.
Nel 2024, Mastroberardino ha perfezionato cinque nuove acquisizioni in zone DOCG strategiche, come Montemarano e Paternopoli, dimostrando la sua continua dedizione alla qualità e all’innovazione. Con una produzione annuale di circa 2 milioni di bottiglie, la cantina è particolarmente nota per i suoi vini a base di Aglianico, specialmente il rinomato Taurasi DOCG. Mastroberardino rappresenta un faro per il vino campano e un esempio di come la tradizione possa sposarsi con l’innovazione.
La storia dei Cavalieri del Lavoro nel vino
Il riconoscimento di Cavalieri del Lavoro non è solo un titolo onorifico; è anche un modo per celebrare il lavoro e la dedizione di coloro che hanno dedicato la loro vita alla produzione di vino di alta qualità. L’elenco dei Cavalieri del Lavoro del vino è in continua espansione e comprende nomi illustri come:
- Piero Antinori
- Bruno Ceretto
- Franco Argiolas
Questi esempi dimostrano come l’italianità si traduce in eccellenza vitivinicola. La Marchesi Antinori, ad esempio, è uno dei nomi più noti a livello internazionale, portavoce di una tradizione che risale a sei secoli fa. Allo stesso modo, la cantina Ceretto ha elevato il Barolo a livelli di fama mondiale, mentre Arnaldo Caprai ha fatto la storia con il Sagrantino di Montefalco.
Anche nomi come Gino Lunelli e Marilisa Allegrini sono diventati sinonimi di qualità e innovazione nel settore, insieme a pionieri come Diego Planeta e Giacomo Rallo, che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama vitivinicolo siciliano.
Una comunità in crescita
Il riconoscimento di Vittorio Moretti e Piero Mastroberardino come Cavalieri del Lavoro è un segno del crescente prestigio del vino italiano a livello internazionale. La loro dedizione e il loro impegno non solo arricchiscono il panorama vitivinicolo, ma fungono anche da ispirazione per le nuove generazioni di viticoltori. Con la continua evoluzione delle tecniche di produzione e l’accento crescente sulla sostenibilità, il futuro del vino italiano appare luminoso e promettente.
Con ogni nuova nomina, si celebra non solo l’individuo, ma anche l’intera comunità vinicola, che continua a lavorare insieme per mantenere alta la bandiera dell’eccellenza italiana nel mondo.