Vino 2024: ricavi in crescita, ma le piccole cantine sono in crisi

Vino 2024: ricavi in crescita, ma le piccole cantine sono in crisi

Vino 2024: ricavi in crescita, ma le piccole cantine sono in crisi

Redazione Vinamundi

20 Novembre 2025

Milano, 20 novembre 2025 – Il vino italiano chiude il 2024 con luci e ombre. I ricavi sono in aumento, ma la solidità economica resta un privilegio delle aziende più grandi e strutturate. A dirlo è il report 2024 di Studio Impresa – Management DiVino, realizzato insieme al Corriere Vinicolo, che ha analizzato 877 bilanci per fare il punto su uno dei settori simbolo del made in Italy. Dietro i numeri, emerge un mondo diviso: da una parte le grandi imprese che spingono la crescita, dall’altra tante realtà più piccole che faticano a tenere il passo.

Grandi aziende in testa, piccole imprese in affanno

Lo studio mostra come le aziende con ricavi sopra i 50 milioni di euro siano il motore del settore. Nel periodo 2022-2024 hanno aumentato i ricavi dell’8,4%, pur rappresentando solo il 6,27% del campione. Eppure, queste poche realtà producono più della metà dei 13,4 miliardi di euro complessivi. Un dato che non sorprende chi conosce il mondo del vino, ma che conferma una tendenza chiara e consolidata.

Le imprese di dimensioni medie (tra 20 e 50 milioni) crescono più lentamente (+4,5%). Ma le cantine con fatturato tra 10 e 20 milioni sono in difficoltà (-9,9%). Peggio ancora va alle aziende sotto i 10 milioni, che rappresentano il 71% del campione ma portano a casa solo il 17% dei ricavi totali. Il divario si vede anche nei margini: le realtà più piccole (sotto i 5 milioni) hanno visto l’Ebitda calare del 16,4%, mentre le grandi hanno guadagnato il 4,9%.

Frescobaldi: “Piccolo è bello? Non più”

Piccolo è bello è uno slogan da archiviare”, dice senza mezzi termini Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), commentando i dati. Per lui, il futuro del settore passa da efficienza, crescita e aggregazioni. “Le dimensioni contano, soprattutto per fare economie di scala”, sottolinea. Frescobaldi chiede anche una riforma delle norme, che renda più facile l’unione tra aziende. “In Italia la media è di 2,3 ettari vitati per azienda, mentre in Francia si arriva a 10,5”, ricorda.

Manager e nuove sfide: il 2025 non sarà facile

Luca Castagnetti, direttore del Centro Studi Management DiVino, invita a non farsi ingannare dai numeri positivi. “Il settore deve trasformare le difficoltà in opportunità”, spiega. “Serve un approccio manageriale più attento per affrontare un mercato che nel 2025 mostra già segnali di problemi rispetto al 2024”. Solo così si potrà reggere la competizione globale che si fa sempre più dura.

Veneto primo per ricavi, Toscana regina della redditività

L’analisi regione per regione aggiunge altri dettagli. Il Veneto resta la prima regione per ricavi (+4,35% rispetto al 2023), ma è solo tredicesima per redditività, con un Ebitda all’8,72%. La Toscana, invece, domina la classifica della redditività con un Ebitda del 21,98%. Lombardia e Piemonte tengono bene grazie ai loro distretti di eccellenza: la Franciacorta arriva a un Ebitda del 21,68%, mentre Bolgheri (Livorno) brilla con un valore record del 53,75%.

Come è stato fatto lo studio

La ricerca ha analizzato i bilanci 2024 di mille aziende vinicole iscritte al Registro Imprese (dati aggiornati al 15 ottobre 2025). Ne sono stati selezionati 877 con ricavi sopra il milione di euro e dati completi per il triennio 2022-2024. Sono stati messi a confronto diversi fattori: dimensione aziendale, tipo di società (privata o cooperativa), modello produttivo (aziende agricole o industriali) e assetti di investimento (leggeri o pesanti). Tra gli indicatori valutati ci sono ricavi, redditività, immobilizzazioni, posizione finanziaria netta, patrimonio netto, valore aggiunto e costi finanziari.

Lo studio è stato guidato da Studio Impresa, in collaborazione con l’Università di Verona e l’Accademia della Vite e del Vino.

Un settore in equilibrio precario

Il quadro che emerge è quello di un settore che tiene, ma che mostra crepe strutturali. Il 2024 si chiude con ricavi in crescita del 2% (+0,7% al netto dell’inflazione) e un Ebitda medio che sale al 10,5%, in aumento del 7,4%. Ma la solidità economica resta appannaggio delle grandi aziende. La vera sfida per i prossimi anni sarà trovare un modello di crescita solido e basato su una gestione più professionale. Perché, come ripetono gli addetti ai lavori, nel vino italiano non basta più resistere: bisogna crescere insieme.

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