Vini italiani: il trionfo degli spumanti conquista gli Stati Uniti

Vini italiani: il trionfo degli spumanti conquista gli Stati Uniti

Vini italiani: il trionfo degli spumanti conquista gli Stati Uniti

Redazione Vinamundi

23 Novembre 2025

Milano, 7 febbraio 2025 – I vini italiani continuano a conquistare gli Stati Uniti. Nel 2024, secondo i dati presentati oggi a Milano dall’Istituto Grandi Marchi e da Wine Monitor di Nomisma, il fatturato delle 18 principali cantine Premium associate è raddoppiato rispetto a vent’anni fa. Un risultato che, come ha sottolineato il presidente dell’Istituto, Piero Mastroberardino, conferma la forza del made in Italy, nonostante un mercato globale segnato da incertezze e consumi in frenata.

Spumanti italiani spingono la crescita negli USA

Da gennaio a novembre 2024, il mercato americano ha fatto registrare un +5% in valore per i vini fermi e un +10% per gli spumanti italiani. Un dato che si distingue nettamente dalla media globale: mentre le importazioni di vino negli USA sono calate, le etichette italiane – soprattutto quelle di aziende storiche come Antinori, Gaja, Mastroberardino e altre realtà toscane, piemontesi, siciliane e campane – hanno visto salire la domanda. “Negli Stati Uniti i nostri vini di pregio sono ormai un punto di riferimento”, ha detto Mastroberardino durante la presentazione milanese, ospitata nella sede dell’associazione.

La forza delle famiglie dietro il vino

Secondo Wine Monitor, i consumatori americani guardano ai vini premium italiani con tre criteri chiave: la fama del marchio, i premi ricevuti nelle guide più importanti e soprattutto l’identità delle aziende a gestione familiare. Proprio quest’ultimo aspetto pesa molto tra i millennials: il 16% di loro lo ritiene decisivo nella scelta, contro l’11% della media generale. “La storia e la continuità delle imprese familiari che si tramandano da generazioni portano con sé valori positivi”, ha spiegato Mastroberardino, “e aiutano a rafforzare l’immagine dello stile di vita italiano”.

Un legame stretto con l’Italia

Non è solo una questione di qualità e reputazione: il successo dei fine wines italiani negli Stati Uniti passa anche per un rapporto diretto con il nostro Paese. La ricerca mostra che molti consumatori americani che scelgono queste etichette hanno origini italiane o hanno visitato di recente l’Italia. Esperienze che, come ha raccontato un importatore di New York presente all’incontro, “contano molto quando si tratta di scegliere una bottiglia”. Il vino diventa così portavoce di ricordi e identità.

I riconoscimenti internazionali contano

A influenzare le scelte degli americani sono anche i premi e le recensioni ottenute dai vini italiani nelle guide internazionali più note. “La visibilità sulle riviste specializzate e i punteggi dati dagli esperti guidano molto il mercato”, ha spiegato Silvia Zucconi, responsabile di Wine Monitor. Per questo molte cantine associate all’Istituto Grandi Marchi investono da anni in promozione e partecipano regolarmente a eventi negli Stati Uniti.

Un mercato che cambia e cresce

Il quadro tracciato dall’Istituto Grandi Marchi conferma che gli Stati Uniti restano il primo mercato per i vini italiani di alta gamma, davanti a Germania e Regno Unito. Nel 2024, le esportazioni verso gli USA hanno superato 1,8 miliardi di euro. Un risultato che premia la capacità delle aziende italiane di stare al passo con le nuove tendenze del consumo globale, puntando su qualità, autenticità e la storia del territorio.

Cosa ci aspetta nel futuro

Guardando avanti, gli operatori del settore restano ottimisti. “Il trend positivo degli spumanti – ha detto Mastroberardino – fa ben sperare anche per il 2025”. Rimangono però alcune incognite legate all’andamento dei mercati globali e alle politiche commerciali internazionali. Per ora, però, il brindisi è tutto italiano: negli Stati Uniti la passione per i nostri vini non sembra voler calare.

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