Villa Favorita 2018: il vino che non puoi perdere!

Villa Favorita 2018: il vino che non puoi perdere!

Villa Favorita 2018: il vino che non puoi perdere!

Redazione Vinamundi

24 Agosto 2025

Nel mondo del vino, spesso si assiste a contrapposizioni tra varie filosofie di produzione, ma un noto produttore di Primitivo sostiene che la vera distinzione sia tra vini “buoni” e vini “cattivi”. Questa riflessione ha guidato la 15ª edizione dell’evento organizzato dall’Associazione VinNatur, tenutasi a Villa Favorita di Sarego (VI), dove i visitatori hanno potuto gustare una selezione di vini naturali che sicuramente rientrano nella categoria dei “buoni per davvero”.

Durante questa tre giorni, circa 160 aziende hanno partecipato, offrendo un’opportunità unica di esplorare la ricchezza e la varietà dei vini artigianali. Angiolino Maule, presidente di VinNatur, ha affermato: “Non siamo qui per arroccarci sulle nostre posizioni. Il nostro obiettivo è promuovere un’agricoltura e un’enologia che rispettino la natura e abbiano un impatto ambientale minimo”. Questa filosofia è evidente nel manifesto enoico dell’associazione, che sostiene la produzione di vini in piccole quantità, da produttori indipendenti e con uve sane, senza pesticidi e con tecniche di vinificazione naturali.

I percorsi tematici

Una delle novità di quest’anno è stata l’introduzione di sei percorsi tematici che hanno permesso ai visitatori di approfondire diversi aspetti della fiera. Tra questi, spicca il tema degli Orange Wines, vini ottenuti da uve a bacca bianca vinificati come rossi, che si distinguono per il loro colore e le complesse note aromatiche. La produzione di Orange Wines è in crescita, con regioni come il Collio e il Carso che emergono come centri di eccellenza. Produttori come Nando, con il suo Jakot 2012, hanno catturato l’attenzione grazie alla freschezza sorprendente dei loro vini, mentre Kmetija Štekar ha presentato il Re Piko 2013, un elegante blend di riesling renano e picolit.

Innovazione e tradizione

Nevio Scala, ex calciatore e allenatore, ha scelto di tornare alle sue radici familiari, rilanciando l’azienda agricola di famiglia ai piedi dei colli Euganei. I suoi vini, come il Gargante 2016 e il Dilètto 2016, hanno colpito per la loro qualità e originalità, dimostrando che anche nel mondo del vino ci si può reinventare.

Massimiliano D’Addario di Sains ha portato un approccio innovativo alla viticoltura, evitando l’uso di solfiti. La sua filosofia produttiva si basa sulla raccolta manuale e sulla fermentazione spontanea, creando vini che riflettono l’essenza del territorio abruzzese. Il Pecorino Plenus 2015, ad esempio, sorprende per la sua freschezza e complessità.

Sostenibilità e futuro del vino naturale

La fiera ha anche rappresentato un’opportunità per riflettere sull’evoluzione del settore e sulle sfide future. La crescente attenzione verso la sostenibilità ha spinto molti produttori a rivedere le loro pratiche, cercando di coniugare qualità e responsabilità. La collaborazione con università e centri di ricerca ha portato a progetti innovativi per migliorare la qualità del vino e preservare l’integrità del territorio.

Un aspetto significativo emerso durante l’evento è stato il dibattito sulla diversità dei vini naturali. Maule ha sottolineato l’importanza di non imporre una visione unica all’interno dell’associazione, lasciando libertà ai produttori di esprimere la propria creatività e convinzioni.

La varietà di prodotti e le storie dei produttori presenti a Villa Favorita 2018 hanno dimostrato che il vino è molto più di una semplice bevanda; è una forma d’arte, una tradizione culturale e un mezzo per raccontare la storia di un territorio. Con una crescente attenzione verso la qualità e la sostenibilità, il futuro del vino naturale appare luminoso, promettendo di portare sempre più “vini buoni” sulle tavole di tutto il mondo.

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