Verona, 3 novembre 2025 – Sette protagonisti dell’enoturismo veronese sono saliti ieri sul palco della Camera di Commercio di Verona per ricevere il Best Of Wine Tourism 2026. Un premio che li porta dritti sulla scena internazionale delle Great Wine Capitals. La cerimonia, animata da imprenditori, istituzioni e operatori del settore, segna un passo importante per un settore sempre più decisivo per l’economia locale e nazionale.
Sette eccellenze veronesi pronte a volare a Bordeaux
Tra oltre 110 candidature raccolte dalla Guida Verona Wine and Olive Oil Tourism, sono stati scelti i sette vincitori che rappresenteranno l’Italia a Bordeaux, dal 2 al 6 novembre 2025. Qui si sfideranno con i finalisti delle altre dieci capitali mondiali del vino. Le categorie premiate raccontano la ricchezza del territorio, dalla Valpolicella al Lago di Garda, fino al cuore pulsante di Verona.
Tra le storie più interessanti c’è quella di Bertani (Valpolicella), premiata per l’esperienza immersiva dedicata alla storica collezione di Amarone Classico. Poi c’è L’Oste Scuro, ristorante nel centro di Verona, conosciuto per una carta vini che supera le mille etichette e un’ospitalità che non smette mai di sorprendere. Per la ricettività, il riconoscimento è andato ai Rambaldi Apartments di Guerrieri Rizzardi a Bardolino, un esempio di residenza diffusa che unisce storia e paesaggio gardesano.
Tra innovazione e rispetto per l’ambiente
Non è solo una questione di tradizione. Il premio per le pratiche sostenibili è finito a Terre di Pietra (San Martino Buon Albergo), pioniera nella transizione ecologica, dal vigneto all’accoglienza. Per l’architettura e il paesaggio, la giuria ha scelto Tenuta Le Cave (Tregnago), che mescola materiali locali della Lessinia con un design moderno. Per l’arte e la cultura, a brillare è stata Villa Crine (Valpolicella), impegnata nel restauro e nella valorizzazione della dimora storica con percorsi enoturistici d’autore.
Nel campo dei servizi, spicca VeronaSped, un hub logistico che facilita gli acquisti di vino da parte dei turisti, semplificando spedizioni e consegne in Italia e all’estero. “Abbiamo voluto premiare chi innova senza perdere il legame con il territorio”, ha detto uno dei giurati, sottolineando che la vera sfida è “creare esperienze autentiche e sostenibili”.
Un settore che cresce: i numeri che contano
Il vicepresidente della Camera di Commercio di Verona, Paolo Arena, presidente delle Great Wine Capitals, ha ricordato i dati chiave del settore: “Verona è la provincia italiana che esporta più vino, con quasi 1,3 miliardi di euro all’anno. Tra città e lago, arriviamo a oltre 15 milioni di presenze turistiche: un bacino fondamentale per far crescere l’enoturismo”. Arena ha aggiunto: “Serve fare rete, creare sinergie e puntare sulla qualità per rendere il territorio sempre più competitivo”.
Secondo i dati del network internazionale, le undici capitali coinvolte contano 24,4 milioni di abitanti e un flusso turistico di 56 milioni di arrivi. Producono oltre 29 milioni di ettolitri di vino su un vigneto di 516 mila ettari. Le cantine aperte ai turisti sono più di 2.200, con una crescita del 45% tra il 2022 e il 2024.
La sfida internazionale delle Great Wine Capitals si avvicina
Dal 2 al 6 novembre 2025, i sette vincitori voleranno a Bordeaux per la plenaria delle Great Wine Capitals, un network che unisce città come Adelaide, Bilbao Rioja, Bordeaux, Hawke’s Bay, Losanna, Mainz, Mendoza, Porto, San Francisco/Napa Valley e Valparaíso/Casablanca Valley. Il 6 novembre saranno annunciati i vincitori internazionali: saranno loro gli ambasciatori globali dell’enoturismo.
Un momento che, come dicono gli organizzatori, “non è solo una vetrina”, ma un’occasione vera per confrontarsi su innovazione, sostenibilità e cultura del vino. “Il turismo del vino non è più un fenomeno di nicchia”, ha ammesso uno degli imprenditori premiati. “È diventato un pilastro per l’economia locale e la valorizzazione dei territori”.
Un modello veronese che guarda avanti
La nona edizione del Best Of Wine Tourism conferma che l’enoturismo veronese è ormai un punto di riferimento anche all’estero. Ora la sfida si sposta a Bordeaux: lì si deciderà chi porterà nel mondo il volto nuovo del vino italiano. Ma ieri, tra le sale della Camera di Commercio, la sensazione era una sola: il viaggio è appena iniziato.
