Venosa: la cantina che punta sul futuro dell’enoturismo

Venosa: la cantina che punta sul futuro dell'enoturismo

Venosa: la cantina che punta sul futuro dell'enoturismo

Redazione Vinamundi

2 Ottobre 2025

Cantina di Venosa, una delle aziende vitivinicole più prestigiose della Basilicata, ha avviato un ambizioso progetto di espansione al termine della vendemmia dell’Aglianico del Vulture. Con oltre 350 soci e una superficie vitata di 800 ettari, la cantina produce annualmente 2,2 milioni di bottiglie. La nuova struttura, che si estenderà su 1.100 mq e sarà parzialmente interrata, rappresenta un significativo passo verso l’ampliamento dell’offerta enoturistica e sarà aperta al pubblico entro il 2027.

Questo investimento di 3,4 milioni di euro, di cui 1,25 milioni finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a incrementare le vendite dirette e a favorire una maggiore affluenza turistica nella regione. Francesco Perillo, presidente di Cantina di Venosa, ha dichiarato: «Con questo progetto dedicato all’enoturismo, ci avviamo a concludere una fase di riorganizzazione funzionale e degli spazi di lavoro che ci ha tenuti impegnati in questi cinque anni. I tempi sono finalmente maturi per un ulteriore passo avanti: far crescere le visite in cantina e, indirettamente, la presenza di turisti sul territorio».

l’espansione della struttura

Il punto vendita attuale dell’azienda, semplice ma accogliente, genera un fatturato annuo di 700.000 euro solo attraverso le vendite dirette. Con l’apertura della nuova struttura, che includerà:

  1. Una sala meeting scenografica
  2. 150 mq di sala degustazione
  3. Una piccola cucina
  4. Una terrazza panoramica di 400 mq

si prevede un raddoppio del fatturato già nel primo anno e un recupero dell’investimento in soli 6-7 anni. Inoltre, l’implementazione di nuovi posti di lavoro, con almeno sei persone dedicate all’accoglienza multilingue, rappresenta un ulteriore valore aggiunto per l’economia locale.

strategie per l’enoturismo

La strategia di Cantina di Venosa non si limita alla semplice produzione di vino. L’azienda intende promuovere l’enoturismo in tutto il Vulture attraverso collaborazioni con tour operator, associazioni culturali e istituzioni. Attualmente, Venosa accoglie circa 15.000 turisti all’anno, un numero che sale a 70.000 se considerato il “triangolo” Venosa-Lagopesole-Melfi. Il potenziale di crescita è significativo, non solo grazie ai vini pregiati e alle cantine dell’Aglianico del Vulture, ma anche per la presenza di meraviglie naturali poco conosciute, come i laghi di Monticchio e borghi storici ricchi di arte e monumenti, come Venosa e Melfi.

sostenibilità e innovazione

Il progetto architettonico di Cantina di Venosa, realizzato dallo studio Opera 23 Ingegneria, è concepito secondo criteri di sostenibilità ambientale. Parte della nuova struttura sarà interrata, coperta da un corridoio di prato, e utilizzerà materiali bio-compatibili. Le ampie vetrate ottimizzeranno la luce naturale, mentre i vetri a bassa emissione contribuiranno a mantenere una temperatura confortevole all’interno, riducendo il consumo energetico. Ulteriori accorgimenti tecnici prevedono soluzioni a basso consumo energetico e sistemi per il trattamento e il riciclo delle acque.

In aggiunta, sarà realizzata una mappatura enoturistica dei vigneti, con punti attrezzati di sosta e un parco di biciclette e automobili elettriche a disposizione degli enoturisti. Queste iniziative arricchiranno l’esperienza del visitatore e contribuiranno a una maggiore sostenibilità del turismo nella regione.

Con la nuova ala di accoglienza enoturistica, Cantina di Venosa è pronta a rispondere a una domanda in costante crescita. L’obiettivo è aumentare la capacità di imbottigliamento, attualmente fissata a 2,2 milioni di bottiglie, con un potenziale di crescita fino a 5 milioni nei prossimi anni. Negli ultimi cinque anni, la cooperativa lucana ha già registrato un incremento del 169% nella produzione di vino imbottigliato.

Con questo piano ambizioso, Cantina di Venosa si prepara a consolidare la propria posizione nel mercato vitivinicolo e a diventare un punto di riferimento per l’enoturismo in Basilicata, attirando visitatori da tutto il mondo e valorizzando il patrimonio culturale e naturale della regione.

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