Veneto vinicolo: l’export verso il traguardo dei 3 miliardi nel 2024

Veneto vinicolo: l'export verso il traguardo dei 3 miliardi nel 2024

Veneto vinicolo: l'export verso il traguardo dei 3 miliardi nel 2024

Redazione Vinamundi

4 Ottobre 2025

Il 2024 si è rivelato un anno straordinario per l’export vinicolo veneto, che ha quasi raggiunto i 3 miliardi di euro di fatturato. Questo risultato eccezionale rappresenta il 37% del totale nazionale e conferma il Veneto come la locomotiva del vino italiano sui mercati internazionali. Il report “L’export di vino veneto nel mondo”, elaborato dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, mette in luce non solo i numeri impressionanti, ma anche le dinamiche e le tendenze che caratterizzano il settore.

Crescita dei volumi e stabilità dei prezzi

Nel 2024, i volumi di vino esportati dal Veneto hanno registrato un incremento del +7,9% rispetto al 2023, raggiungendo un totale di 8,1 milioni di ettolitri. Questo aumento è accompagnato da un fatturato in crescita del +7,3%. Il prezzo medio di vendita è rimasto stabile a 3,72 euro al litro, un segnale che indica una domanda solida e costante da parte dei consumatori. Questo equilibrio di crescita tra volumi e prezzi è un indicativo della salute del mercato vinicolo, suggerendo che i produttori veneti sono riusciti a mantenere una proposta di qualità che soddisfa le aspettative dei consumatori.

Vini fermi e spumanti: un equilibrio quasi perfetto

Un aspetto notevole di questo record è il bilanciamento tra vini fermi e spumanti. Nel 2024, i vini fermi hanno raggiunto un volume di 3,9 milioni di ettolitri, con un incremento del +6,7%. Gli spumanti, invece, hanno visto un aumento ancora più significativo, con 3,2 milioni di ettolitri esportati (+14,2%), trainati in gran parte dal Prosecco, simbolo di eccellenza veneta a livello mondiale. Il valore economico di queste due categorie si avvicina sempre di più, con i vini fermi che valgono 1,47 miliardi di euro e gli spumanti 1,42 miliardi, rendendo gli spumanti una parte sempre più rilevante dell’export vinicolo veneto, con una quota che ora rappresenta il 47,3%.

Mercati di sbocco: USA, Germania e UK in testa

In termini di mercati di sbocco, gli Stati Uniti continuano a essere il principale partner commerciale per il vino veneto, con un fatturato che ha raggiunto i 677 milioni di euro, pari al 22,6% del totale. Seguono la Germania, con 450 milioni di euro (15%), e il Regno Unito, che ha generato 362 milioni di euro (12,1%). Anche altri mercati, sebbene in misura minore, sono significativi:

  1. Canada: 174 milioni di euro (5,8%)
  2. Svizzera: 128 milioni di euro (4,3%)

Le sfide per il 2025: dazi e giacenze

Tuttavia, il 2025 si presenta con alcune sfide. I dati del primo semestre segnalano un export di 1,44 miliardi di euro, con un incremento del +1,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, due criticità si profilano all’orizzonte: da un lato, i dazi statunitensi, che entreranno in vigore nell’agosto 2025, potrebbero ridurre le esportazioni italiane di oltre 300 milioni di euro. Dall’altro, il Veneto guida la classifica nazionale delle giacenze con 10 milioni di ettolitri invenduti, corrispondenti al 25,2% del totale italiano. Questi elementi sollevano interrogativi sulla sostenibilità del settore nel breve termine e sulla necessità di strategie efficaci per affrontare tali sfide.

Le dichiarazioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, evidenziano la necessità di un approccio strategico e coordinato per affrontare le sfide future. “Lo stato di salute del settore vitivinicolo veneto era già evidente dal quadro produttivo – ha affermato – e oggi con questo record di export arriva una conferma importante. I mercati esteri continuano ad apprezzare l’eccellenza veneta. Tuttavia, la sfida dei dazi americani richiede attenzione e strategie condivise, anche attraverso il pacchetto vino dell’Unione Europea”.

Il Veneto si conferma quindi leader indiscusso dell’export vinicolo italiano, capace di bilanciare con successo vini fermi e spumanti, consolidando i mercati storici e aprendo nuove opportunità. Questa leadership non è solo un traguardo economico, ma rappresenta anche un modello di competitività e innovazione per l’intero comparto vinicolo nazionale. Con il supporto di politiche adeguate e investimenti in ricerca e sviluppo, il futuro dell’export vinicolo veneto appare promettente, con possibilità di crescita ulteriori e la capacità di affrontare le sfide che si presenteranno. L’attenzione alla sostenibilità e alla qualità dei prodotti sarà fondamentale per mantenere e rafforzare questa posizione di leadership negli anni a venire.

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