Nel 2024 la produzione è stata di appena 3,3 milioni di ettolitri, in calo del 14% rispetto ai 3,8 milioni dell’anno precedente. Anche il cambiamento climatico ha influito
Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente difficile per il vigneto di Bordeaux, il principale distretto vitivinicolo a denominazione AOC in Francia, famoso per la produzione di vini di alta qualità e per la sua storica tradizione vitivinicola. I dati recentemente pubblicati dall’associazione interprofessionale del vino di Bordeaux hanno rivelato che il raccolto dell’anno scorso è stato il più basso dal 1991, con una produzione di soli 3,3 milioni di ettolitri. Questo rappresenta un significativo calo del 14% rispetto ai 3,8 milioni di ettolitri prodotti nel 2023, segnando un momento critico per i viticoltori della regione.
Le ragioni di questo drastico calo sono molteplici e complesse. In primo luogo, è importante considerare la riduzione della superficie vitata, che è passata da 103.000 ettari a 95.000 ettari, il livello più basso dal 1985. Questa diminuzione è stata il risultato di due piani di estirpazione incentivati, attuati per migliorare la qualità del vino e ridurre la sovrapproduzione. Tuttavia, la riduzione della superficie coltivata ha avuto un impatto diretto sulla quantità di vino prodotto, portando Bordeaux a un livello di coltivazione ben lontano dai 125.000 ettari degli inizi degli anni 2000.
Inoltre, le condizioni meteorologiche avverse hanno aggravato la situazione. Durante la primavera del 2024, i viticoltori hanno dovuto affrontare gelate tardive che hanno danneggiato i germogli e abbondanti precipitazioni che hanno favorito lo sviluppo di muffa e funghi.
Questi fattori climatici hanno impedito una fecondazione adeguata dei fiori, riducendo ulteriormente le rese. In effetti, la resa media delle viti è scesa a 35,1 ettolitri per ettaro, rispetto ai 37,2 ettolitri del 2023.
Il Consiglio Interprofessionale del Vino di Bordeaux (CIVB) ha espresso una certa speranza che questa scarsa vendemmia possa contribuire a riequilibrare il mercato. Negli ultimi anni, Bordeaux ha sofferto di una sovrapproduzione che ha portato a una saturazione delle cantine e al conseguente abbassamento dei prezzi. Christophe Chateau, direttore della comunicazione del CIVB, ha dichiarato che “una vendemmia più ridotta dovrebbe permettere lo svuotamento delle cantine e l’aumento dei prezzi del vino sfuso”. Ciò potrebbe rappresentare un’opportunità per i produttori, che da tempo attendono un recupero dei valori di mercato.
Un altro aspetto significativo è il mercato americano, che si conferma come il principale mercato di esportazione per Bordeaux in termini di fatturato. Nel 2024, le vendite verso gli Stati Uniti hanno raggiunto i 340 milioni di euro. Tuttavia, il settore vitivinicolo si trova a dover affrontare l’incertezza legata ai dazi doganali voluti da Donald Trump.
La vendemmia del 2024 si inserisce in un contesto più ampio di cambiamenti climatici e sfide ambientali che stanno colpendo l’industria vitivinicola globale. Le variazioni climatiche hanno portato a una maggiore imprevedibilità nelle condizioni di crescita delle viti, con eventi estremi che mettono a rischio la produzione. A Bordeaux, dove il microclima gioca un ruolo cruciale nella qualità dei vini, i viticoltori devono adattarsi rapidamente a queste nuove realtà.
In risposta a queste sfide, molti produttori stanno esplorando tecnologie innovative e pratiche di viticoltura sostenibile. L’adozione di tecniche di agricoltura biologica e biodinamica sta guadagnando terreno, mentre alcuni viticoltori stanno investendo in sistemi di irrigazione più efficienti e nella gestione delle risorse idriche. Questi approcci non solo aiutano a mitigare gli effetti delle condizioni meteorologiche avverse, ma contribuiscono anche a migliorare la qualità del vino, sempre più apprezzata dai consumatori.
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