La vendemmia 2025 nel territorio del Montecucco DOC e DOCG si prospetta come un’annata di grande qualità, nonostante un significativo calo produttivo. Le stime indicano una diminuzione della produzione media tra il 20 e il 30% rispetto al 2024, ma la qualità delle uve raccolte è stata giudicata straordinaria da produttori e agronomi. Il Consorzio Montecucco ha evidenziato le caratteristiche di questa vendemmia, sottolineando il potenziale dei vini che ne deriveranno.
condizioni climatiche ideali
I sette comuni che compongono l’areale del Montecucco – Cinigiano, Seggiano, Castel del Piano, Civitella Paganico, Arcidosso, Roccalbegna e Campagnatico – hanno beneficiato di condizioni climatiche ottimali. L’estate è stata caratterizzata da temperature calde ma non estreme, con piogge ben distribuite durante la stagione vegetativa. Questo ha permesso alle uve di maturare uniformemente, portando a una raccolta anticipata di circa dieci giorni, un fenomeno sempre più comune a causa dei cambiamenti climatici.
Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio di Tutela Montecucco, ha commentato positivamente questa vendemmia, evidenziando il ritorno alla regolarità: “Abbiamo avuto un’estate mediterranea, con piogge arrivate al momento giusto e nessun evento dannoso. Le uve sono arrivate in cantina sanissime, con acini piccoli e buccia ricca di polifenoli, perfetti per ottenere vini longevi e strutturati”.
caratteristiche delle uve
La raccolta è iniziata a inizio settembre, partendo dalle varietà precoci come Merlot e Vermentino, per poi proseguire con il Sangiovese, il vitigno simbolo della denominazione. La maggior parte delle aziende ha concluso la vendemmia intorno al 20 settembre, poco prima delle piogge di fine mese.
Giuliano Guerrini, agronomo di ColleMassari, ha descritto questa annata come “regolare”, affermando che “un 80% delle uve è eccellente e il restante 20% da buono a ottimo”. I grappoli piccoli hanno garantito un ideale rapporto buccia-succo, fondamentale per la produzione di rossi da invecchiamento. Anche le aziende situate nelle zone più elevate hanno confermato la presenza di uve bellissime e sanissime, caratterizzate da ottima acidità e grande concentrazione fenolica.
sfide locali e resilienza
Tuttavia, non sono mancate alcune sfide locali. Nelle aree di Campagnatico, i vigneti biologici hanno registrato cali più consistenti a causa di episodi di peronospora primaverile, un problema che è stato poi contenuto. Nonostante queste difficoltà, le uve sono risultate in ottimo stato sanitario e con una buona concentrazione, evidenziando la resilienza dei viticoltori di questa regione.
A Civitella Paganico e Roccalbegna, i vigneti a quote più basse hanno beneficiato di un’estate equilibrata, anche se sono stati notati alcuni segnali di sofferenza nel Sangiovese, vitigno che richiede condizioni ottimali per esprimere il suo pieno potenziale. Tuttavia, i risultati finali in queste aree rimangono di alto livello, contribuendo alla reputazione del Montecucco come zona di produzione di vini di qualità.
La vendemmia 2025 si prospetta quindi come un’annata in grado di offrire vini freschi, strutturati e adatti a lunghi affinamenti. L’equilibrio tra acidità, zuccheri e polifenoli, unito alla sanità impeccabile delle uve, rende questo millesimo uno dei più promettenti degli ultimi dieci anni per il Montecucco.
Il Consorzio Montecucco continua a lavorare per valorizzare e promuovere i vini della zona, cercando di conquistare nuovi mercati e appassionati in Italia e all’estero. In un contesto di cambiamenti climatici e sfide economiche, la vendemmia 2025 segna una tappa importante per il Montecucco, confermando l’impegno dei produttori e la loro capacità di adattarsi alle nuove condizioni, mantenendo alta la qualità e l’autenticità dei propri vini. Con l’attenzione rivolta alla sostenibilità e alla promozione delle eccellenze locali, il futuro di questa denominazione appare promettente e ricco di opportunità.