Vendemmia 2025 nel Montecucco: un’annata di qualità sorprendente nonostante il calo produttivo

Vendemmia 2025 nel Montecucco: un'annata di qualità sorprendente nonostante il calo produttivo

Vendemmia 2025 nel Montecucco: un'annata di qualità sorprendente nonostante il calo produttivo

Redazione Vinamundi

1 Ottobre 2025

La vendemmia 2025 nella zona del Montecucco, che comprende le rinomate denominazioni DOC e DOCG, si distingue per la sua grande qualità nonostante un calo della produzione tra il 20 e il 30% rispetto all’annata precedente. Questo equilibrio ha sorpreso molti, poiché i produttori e gli agronomi della regione hanno evidenziato la freschezza e la struttura delle uve, promettendo vini con un notevole potenziale di invecchiamento.

condizioni climatiche favorevoli

I sette comuni che formano l’areale del MontecuccoCinigiano, Seggiano, Castel del Piano, Civitella Paganico, Arcidosso, Roccalbegna e Campagnatico – hanno goduto di un clima ideale. L’estate ha visto temperature calde, ma non estreme, accompagnate da piogge distribuite in modo ottimale. Inoltre, la vendemmia è iniziata circa dieci giorni prima del solito, un fenomeno sempre più comune a causa dei cambiamenti climatici.

Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio di Tutela Montecucco, ha affermato: “Dopo un periodo di incertezze, possiamo finalmente parlare di un ritorno alla regolarità. Le uve sono arrivate in cantina in condizioni impeccabili, con acini piccoli e buccia ricca di polifenoli, ideali per la produzione di vini longevi e strutturati.”

varietà e qualità delle uve

La vendemmia ha preso avvio all’inizio di settembre con le varietà precoci come Merlot e Vermentino, seguite dal Sangiovese, vitigno simbolo della denominazione. La maggior parte delle aziende ha concluso la raccolta intorno al 20 settembre, prima delle piogge di fine mese, evitando problematiche legate all’umidità.

  1. 80% delle uve di qualità eccellente
  2. 20% di qualità tra buono e ottimo
  3. Grappoli piccoli per un rapporto buccia-succo ideale

Giuliano Guerrini, agronomo di ColleMassari, ha descritto questa annata come “regolare e da ricordare”. Le aziende nelle aree più elevate, come Montenero e Seggiano, hanno confermato la presenza di uve bellissime e sanissime, con una buona acidità e concentrazione fenolica.

sfide e resilienza

Tuttavia, non sono mancate le sfide. Nella zona di Campagnatico, alcuni vigneti biologici hanno subito un calo della produzione a causa di episodi di peronospora primaverile, ma le uve hanno mantenuto un ottimo stato sanitario. Anche nelle aree di Civitella Paganico e Roccalbegna, i vigneti meno elevati hanno beneficiato di un’estate equilibrata, con risultati finali di alta qualità.

Guardando al futuro, il 2025 si preannuncia come un’annata di vini freschi e longevi. L’equilibrio tra acidità, zuccheri e polifenoli, unito alla sanità impeccabile delle uve, rende questo millesimo uno dei più promettenti per il Montecucco.

La regione, con una produzione annua che supera il milione di bottiglie e una superficie vitata di 500 ettari (con un potenziale di 800), continua a dimostrare la sua vocazione a produrre vini di carattere, autentici e longevi. Questo profilo distintivo è sempre più apprezzato sia in Italia che all’estero, dove i vini del Montecucco stanno guadagnando una crescente reputazione per la loro qualità e unicità.

In un panorama vitivinicolo in continua evoluzione, la vendemmia 2025 rappresenta un momento cruciale per il Montecucco, e la comunità vitivinicola locale si prepara a condividere con il mondo i frutti di un lavoro attento e rispettoso della tradizione.

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