La vendemmia 2025 nella zona del Montecucco, che comprende le rinomate denominazioni DOC e DOCG, si distingue per la sua grande qualità nonostante un calo della produzione tra il 20 e il 30% rispetto all’annata precedente. Questo equilibrio ha sorpreso molti, poiché i produttori e gli agronomi della regione hanno evidenziato la freschezza e la struttura delle uve, promettendo vini con un notevole potenziale di invecchiamento.
condizioni climatiche favorevoli
I sette comuni che formano l’areale del Montecucco – Cinigiano, Seggiano, Castel del Piano, Civitella Paganico, Arcidosso, Roccalbegna e Campagnatico – hanno goduto di un clima ideale. L’estate ha visto temperature calde, ma non estreme, accompagnate da piogge distribuite in modo ottimale. Inoltre, la vendemmia è iniziata circa dieci giorni prima del solito, un fenomeno sempre più comune a causa dei cambiamenti climatici.
Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio di Tutela Montecucco, ha affermato: “Dopo un periodo di incertezze, possiamo finalmente parlare di un ritorno alla regolarità. Le uve sono arrivate in cantina in condizioni impeccabili, con acini piccoli e buccia ricca di polifenoli, ideali per la produzione di vini longevi e strutturati.”
varietà e qualità delle uve
La vendemmia ha preso avvio all’inizio di settembre con le varietà precoci come Merlot e Vermentino, seguite dal Sangiovese, vitigno simbolo della denominazione. La maggior parte delle aziende ha concluso la raccolta intorno al 20 settembre, prima delle piogge di fine mese, evitando problematiche legate all’umidità.
- 80% delle uve di qualità eccellente
- 20% di qualità tra buono e ottimo
- Grappoli piccoli per un rapporto buccia-succo ideale
Giuliano Guerrini, agronomo di ColleMassari, ha descritto questa annata come “regolare e da ricordare”. Le aziende nelle aree più elevate, come Montenero e Seggiano, hanno confermato la presenza di uve bellissime e sanissime, con una buona acidità e concentrazione fenolica.
sfide e resilienza
Tuttavia, non sono mancate le sfide. Nella zona di Campagnatico, alcuni vigneti biologici hanno subito un calo della produzione a causa di episodi di peronospora primaverile, ma le uve hanno mantenuto un ottimo stato sanitario. Anche nelle aree di Civitella Paganico e Roccalbegna, i vigneti meno elevati hanno beneficiato di un’estate equilibrata, con risultati finali di alta qualità.
Guardando al futuro, il 2025 si preannuncia come un’annata di vini freschi e longevi. L’equilibrio tra acidità, zuccheri e polifenoli, unito alla sanità impeccabile delle uve, rende questo millesimo uno dei più promettenti per il Montecucco.
La regione, con una produzione annua che supera il milione di bottiglie e una superficie vitata di 500 ettari (con un potenziale di 800), continua a dimostrare la sua vocazione a produrre vini di carattere, autentici e longevi. Questo profilo distintivo è sempre più apprezzato sia in Italia che all’estero, dove i vini del Montecucco stanno guadagnando una crescente reputazione per la loro qualità e unicità.
In un panorama vitivinicolo in continua evoluzione, la vendemmia 2025 rappresenta un momento cruciale per il Montecucco, e la comunità vitivinicola locale si prepara a condividere con il mondo i frutti di un lavoro attento e rispettoso della tradizione.