La vendemmia del 2025 ha preso il via in Piemonte e in Alto Adige, segnando un momento cruciale per l’industria vitivinicola italiana. Le aspettative sono elevate, con i produttori che sperano di ottenere una delle annate più qualitative degli ultimi anni. Tuttavia, l’incertezza economica e le problematiche legate ai dazi statunitensi pongono interrogativi sull’ottimismo generale.
La situazione in Piemonte
In Piemonte, il Consorzio Asti Docg ha rilasciato previsioni positive riguardo alla qualità del Moscato. Le uve, coltivate su diecimila ettari, stanno maturando in modo regolare. La vendemmia è già iniziata nelle zone di bassa collina e si prevede che si concluda entro la prima settimana di settembre nelle aree di alta collina. Le uve si presentano in ottime condizioni, caratterizzate da:
- Buona tenuta dell’acidità
- Quadro zuccherino equilibrato
- Aromaticità spiccata
Questi elementi sono fondamentali per la produzione di un vino di alta qualità. Nonostante le condizioni favorevoli, il Consorzio ha deciso di ridurre le rese da 100 a 90 quintali per ettaro, con 5 quintali destinati allo stoccaggio. Questa decisione è stata presa per salvaguardare la denominazione in un contesto complesso, aggravato dai dazi americani al 15% sul vino.
Stefano Ricagno, presidente del Consorzio, ha manifestato preoccupazione riguardo all’impatto dei dazi sul mercato. Ha dichiarato: “Se le premesse per un’ottima vendemmia ci sono tutte, i dazi statunitensi rischiano di pesare come un macigno sull’Asti Docg”. La questione è particolarmente delicata per il Moscato d’Asti, che rappresenta il 60% delle vendite all’estero negli USA.
La situazione in Alto Adige
Passando all’Alto Adige, la vendemmia è iniziata in anticipo di circa dieci giorni, a fine agosto, con ottime aspettative da parte dei viticoltori. Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, ha affermato che il periodo vegetativo non ha presentato grandi difficoltà. I grappoli sono in ottime condizioni grazie all’assenza di grandinate e malattie della vite. Questo è fondamentale per garantire la qualità delle uve.
In Alto Adige, si prevede che la resa sarà nella media, anche se alcune varietà, come il Gewürztraminer, potrebbero registrare quantità leggermente inferiori. Questo potrebbe influenzare le dinamiche di mercato, considerando l’interesse crescente verso i vini di alta qualità di questa regione.
Un futuro incerto
La vendemmia 2025 rappresenta un crocevia per due delle principali denominazioni vinicole italiane. Mentre in Piemonte l’attenzione è focalizzata sulla qualità del Moscato d’Asti e sulla concorrenza estera, in Alto Adige l’ottimismo è sostenuto da condizioni climatiche favorevoli. Tuttavia, il peso dei dazi statunitensi rimane un’incognita significativa per i produttori di entrambe le regioni.
Il settore vitivinicolo italiano, già provato dalle sfide globali, deve affrontare un futuro incerto. La cooperazione tra produttori, consorzi e istituzioni sarà fondamentale per garantire un futuro sostenibile per le eccellenze vinicole italiane. Con l’inizio della vendemmia, l’attenzione si concentra non solo sulla qualità delle uve, ma anche sulle strategie da adottare per affrontare le incertezze del mercato globale e proteggere il patrimonio vitivinicolo del nostro Paese.