Le previsioni per la vendemmia 2022 sono state recentemente presentate dall’Osservatorio Assoenologi, in collaborazione con ISMEA e Unione Italiana Vini, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf). Questi dati offrono un quadro ottimista per la campagna vendemmiale, evidenziando che, nonostante le difficoltà legate al caldo estremo e alla siccità dell’estate, la qualità delle uve italiane è attesa su livelli soddisfacenti.
Il vigneto Italia ha mostrato una notevole resilienza. La qualità delle uve è prevista oscillare tra buono e ottimo, con una produzione attesa di circa 50,27 milioni di ettolitri. Questo dato è in linea con quello dell’anno precedente e rappresenta un incremento del 3% rispetto alla media delle ultime cinque annate, dal 2017 al 2021. Tuttavia, è importante notare che le previsioni sono suscettibili ai cambiamenti climatici delle settimane a venire, che potrebbero influenzare la maturazione delle uve, in particolare quelle delle varietà tardive.
Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha evidenziato che la qualità delle uve dipende fortemente dalle diverse aree vitivinicole. La variabilità è stata accentuata da un clima estremamente caldo che ha colpito il Paese, specialmente nei mesi di maggio, giugno e luglio, con temperature che hanno superato i 40 gradi Celsius. Fortunatamente, le piogge di agosto, definite “intelligenti” perché non hanno provocato danni, hanno consentito alle viti di riprendersi e di portare le uve a una maturazione adeguata, riducendo lo stress idrico.
La resilienza dei vigneti italiani è stata ulteriormente migliorata grazie a un approccio scientifico sempre più rigoroso. La ricerca e la sperimentazione sono diventate fondamentali per garantire la qualità del vino, rendendo obsoleti approcci più artigianali. Cotarella ha espresso fiducia nell’arrivo di un clima favorevole fino alla fine di settembre, auspicando condizioni soleggiate e temperate che possano garantire una vendemmia di alta qualità.
La geografia dei vigneti
La distribuzione della produzione vinicola in Italia rimane costante. Il Veneto si conferma come la regione leader, producendo oltre 11,5 milioni di ettolitri, che corrispondono a più di un quinto dell’intera produzione nazionale. Seguono la Puglia e l’Emilia-Romagna, con produzioni rispettivamente di 10,6 e 7,4 milioni di ettolitri. Insieme, queste tre regioni rappresentano il 59% della produzione vinicola italiana.
Le aspettative di qualità sono particolarmente elevate in Trentino-Alto Adige e Sicilia, dove si prevede un’ottima annata. Altre regioni come Piemonte, Val d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia e Sardegna puntano anch’esse a risultati di qualità superiore. Al contrario, le previsioni per Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria sono più prudenti, con attese di qualità buona o ottima. Lombardia e Veneto, pur essendo regioni consolidate, mostrano previsioni più modeste.
Il mercato del vino italiano
Con la vendemmia 2022, l’Italia mantiene la sua posizione di leader nella produzione vinicola a livello mondiale, anche se il primato in termini di fatturato rimane nelle mani della Francia. Secondo recenti elaborazioni basate su dati Istat, l’Italia ha chiuso il primo semestre del 2022 con un fatturato record di 3,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Tuttavia, il volume delle esportazioni ha mostrato una crescita modesta, pari a solo 0,4%.
Le vendite di vini fermi e frizzanti in bottiglia sono aumentate del 10,3% in valore, sebbene si registri una lieve flessione dell’1,2% in volume. Il segmento degli spumanti ha visto una performance eccezionale, avvicinandosi al miliardo di euro di valore e registrando un aumento del 25,5%, con volumi in crescita del 10,6%. Un fattore importante che ha contribuito a questi risultati è l’aumento del prezzo medio dei vini, salito del 13,1%, spinto anche dall’inflazione e dalla forza del dollaro. Negli Stati Uniti, l’Italia ha visto un incremento del 13,3% in valore, nonostante una contrazione del volume del 3,8%.
Con un panorama così promettente, le aspettative per la vendemmia 2022 sono senza dubbio elevate. Il settore vitivinicolo italiano si prepara ad affrontare sfide e opportunità con un approccio sempre più scientifico e innovativo.