La Valpolicella, una delle regioni vinicole più celebri d’Italia, ha recentemente vissuto un passaggio storico che segna un’importante evoluzione nella sua storia enologica. Il 26 settembre 2025 è stata ufficialmente comunicata la cessione dei marchi collettivi e di certificazione dei vini più rappresentativi della zona, come l’Amarone, il Recioto e il Ripasso, dalla Camera di Commercio di Verona al Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella. Questo cambiamento, dopo oltre venti anni di gestione da parte della Camera di Commercio, rappresenta un passo fondamentale per garantire una tutela più efficace in un contesto di mercato sempre più competitivo.
I marchi di valore della Valpolicella
L’accordo notarile include marchi di grande valore come:
- Amarone
- Amarone della Valpolicella
- Recioto della Valpolicella
- Valpolicella Ripasso
- Valpolicella
- Vino di Ripasso
- Ripasso
- Recioto (marchio collettivo di cui la Camera di Commercio di Vicenza detiene una quota)
Questo trasferimento è significativo poiché riunisce sotto un’unica gestione le denominazioni di origine e i marchi di certificazione, contribuendo a una tutela più incisiva.
Il ruolo della Camera di Commercio di Verona
Negli ultimi due decenni, la Camera di Commercio di Verona ha svolto un ruolo determinante nella registrazione dei marchi collettivi della Valpolicella nei principali mercati internazionali. Carlo De Paoli, membro della giunta della Camera di Commercio, ha affermato che «dal 2004 abbiamo registrato i marchi nei principali mercati internazionali, sostenendo il Consorzio nella tutela dei grandi rossi veronesi». Tuttavia, la crescente complessità del mercato globale ha reso necessaria una nuova strategia.
La scelta di cedere i marchi al Consorzio è stata motivata dalla necessità di garantire una sorveglianza più capillare e diretta, per affrontare le sfide legate alle contraffazioni e all’Italian sounding, un fenomeno che ha visto l’emergere di prodotti che sfruttano nomi e marchi italiani senza rispettarne l’autenticità.
Tutela contro le contraffazioni
Christian Marchesini, presidente del Consorzio, ha definito questo passaggio come «decisivo» per la denominazione. Dal 2018, il Consorzio ha investito oltre 1,2 milioni di euro in azioni legali per combattere le pratiche di contraffazione, avviando 176 vertenze legali sia in Italia che all’estero. Tra i casi significativi ci sono stati quelli contro etichette imitative come:
- Casa Marrone
- Passorone
- Ronepasso
Queste azioni hanno portato a risarcimenti per un valore di circa 1 milione di euro, destinati alla promozione dei vini veronesi.
Amarone: il vino più imitato
L’Amarone della Valpolicella si conferma essere il vino più soggetto a imitazioni a livello globale. Solo nel 2024, sono stati registrati 20 casi di contraffazione. Il Consorzio ha bloccato nomi come “A Ma Luo Ni”, “Annamarone”, “Gran Marone”, “Amarina” e “Valpolicella Riposto”, tutelando così il prestigio delle denominazioni. Le azioni di protezione hanno interessato 41 Paesi, dimostrando l’impegno del Consorzio nella salvaguardia della reputazione dei vini della Valpolicella.
Guardando al futuro, il Consorzio Vini Valpolicella si prepara a portare avanti un piano di consolidamento della titolarità dei marchi. Entro la fine del 2025, il Consorzio avvierà la trascrizione e l’intestazione dei marchi in tutti i mercati dove sono registrati, garantendo una protezione legale e commerciale robusta per i vini della Valpolicella. Con la recente acquisizione dei marchi collettivi, il Consorzio si trova in una posizione privilegiata per continuare a promuovere e tutelare le sue denominazioni storiche, contribuendo a mantenere alta la qualità e l’autenticità dei suoi vini. La Valpolicella, con la sua tradizione secolare, continua a essere un faro di eccellenza vinicola, pronta ad affrontare le sfide del mercato globale.