Val d’Oca: il modello cooperativo che sfida i trend di consumo

Val d’Oca: il modello cooperativo che sfida i trend di consumo

Val d’Oca: il modello cooperativo che sfida i trend di consumo

Redazione Vinamundi

17 Ottobre 2025

Nel corso del 2025, la Val d’Oca e la Cantina Produttori di Valdobbiadene hanno affrontato un anno ricco di novità e sfide, riflettendo un settore vitivinicolo in continua evoluzione e sempre più attento alla sostenibilità. A marzo, la presentazione del primo Bilancio di Sostenibilità ha segnato un passo importante, accompagnato dall’annuncio di una collaborazione strategica con Bella, un’azienda locale specializzata nel settore delle bevande analcoliche. Con la vendemmia ormai conclusa, l’ottimismo permea l’aria mentre il gruppo si prepara a chiudere un anno che ha testato la resilienza del mercato del vino.

A parlare della situazione attuale sono il presidente di Val d’Oca, Francesco Gatto, il direttore generale Stefano Gava e il direttore commerciale Tito Campesan, ai microfoni di VinoNews24. La cooperativa si basa su una solida rete di circa 600 soci e gestisce oltre 1000 ettari di vigneti situati nelle storiche colline di Valdobbiadene, patrimonio dell’umanità UNESCO.

le origini della cantina e l’evoluzione del modello cooperativo

Francesco Gatto ricorda le origini della Cantina Produttori di Valdobbiadene, fondata nel Dopoguerra per rispondere a una necessità economica in un periodo difficile. “Inizialmente, eravamo una cooperativa di raccolta uve e vinificazione”, spiega Gatto. Solo trent’anni fa, la cooperativa ha intrapreso un percorso di spumantizzazione e vendita diretta, segnando un’importante evoluzione. “Abbiamo creato una filiera strutturata che valorizza al meglio il nostro lavoro, consentendoci di controllare la qualità e migliorare i risultati economici per tutti i soci”.

Nel 2008, Val d’Oca è stata istituita con l’obiettivo di commercializzare e promuovere i prodotti della cooperativa. Oggi, è sotto il controllo della Cantina Produttori di Valdobbiadene attraverso Valdobbiadene Impresa, una società cooperativa formata dagli stessi soci. Gatto sottolinea l’importanza del modello cooperativo in un mercato complesso e competitivo: “Il nostro approccio ci consente di affrontare meglio le sfide attuali, sfruttando al massimo le risorse disponibili”.

i risultati del primo bilancio di sostenibilità

Il primo Bilancio di Sostenibilità ha rivelato risultati significativi, tra cui:

  1. Riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 6,8%
  2. Produzione di energia pulita attraverso un impianto fotovoltaico di proprietà
  3. Ottimizzazione del packaging, con un risparmio annuale di 214 tonnellate di vetro e 39 di carta

Questi risultati sono frutto di una costante collaborazione con i soci, fondamentale per implementare pratiche più sostenibili. “Gli incontri pre-vendemmiali con i soci sono un momento cruciale in cui si discute l’intero processo di produzione,” racconta Gatto. “È essenziale mantenere un dialogo aperto per garantire la qualità e la sostenibilità delle nostre pratiche”. La cooperativa sta anche esplorando nuove tecnologie come la viticoltura di precisione, utilizzando droni e intelligenza artificiale per mappare i vigneti, un approccio che permette di affrontare le difficoltà di lavorare su terreni scoscesi.

l’evoluzione della vinificazione e le preferenze dei consumatori

In cantina, la vinificazione si sta evolvendo verso una separazione più attenta delle diverse zone, per esaltare le caratteristiche uniche dei vari cru all’interno della denominazione. La linea Val d’Oca Heritage, che include il Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG Dry e l’Uvaggio Storico, rappresenta l’apice della qualità. Anche le Rive, come Rive di Santo Stefano Extra Brut e Rive di Colbertaldo Extra Dry, sono valorizzate nella linea Rive Signature.

Il mondo del Prosecco è vasto e complesso, con oltre 700 milioni di bottiglie prodotte. Val d’Oca, con un fatturato di 57,6 milioni di euro e oltre 15 milioni di bottiglie vendute nell’anno 2023-2024, ha rafforzato la sua presenza internazionale, esportando in 61 paesi, tra cui Stati Uniti, Svizzera e Norvegia. In Italia, nonostante un rallentamento nel settore horeca, la grande distribuzione ha mantenuto una buona performance.

Le preferenze dei consumatori stanno evolvendo verso un minor residuo zuccherino, soprattutto nella grande distribuzione. “L’extra dry sta guadagnando popolarità per l’aperitivo, mentre il Prosecco si sta affermando anche durante i pasti”, afferma Campesan, evidenziando come le bollicine stiano occupando spazi che prima erano riservati ad altre categorie di vino.

In un contesto globale instabile, il settore delle bollicine mostra segnali di resilienza. Val d’Oca continua a innovare, mantenendo al centro della sua strategia la qualità e la sostenibilità, fattori essenziali per affrontare le sfide del futuro e soddisfare le aspettative di un mercato in continua evoluzione. La cooperativa rappresenta un esempio di come un modello cooperativo possa affrontare e superare le difficoltà, mirando a un futuro più sostenibile e prospero per tutti i suoi soci.

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