Il 2025 si preannuncia come un anno di svolta per Val d’Oca e per la Cantina Produttori di Valdobbiadene, un marchio sinonimo di qualità e tradizione nel panorama vinicolo italiano. Con la vendemmia alle spalle, l’attenzione si sposta sulla chiusura di un anno che ha messo alla prova l’intero settore vitivinicolo, caratterizzato da sfide e novità. A marzo 2025, Val d’Oca ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, un documento che non solo mette in risalto le iniziative ambientali e sociali dell’azienda, ma segna anche l’inizio di una partnership strategica con Bella, un’azienda locale specializzata in bevande no-alcol. Questa collaborazione rappresenta un passo significativo per diversificare l’offerta e rispondere a un mercato in continua evoluzione.
il modello cooperativo di val d’occa
Il presidente di Val d’Oca, Francesco Gatto, insieme al direttore generale Stefano Gava e al direttore commerciale Tito Campesan, ha condiviso con VinoNews24 un’analisi dettagliata della situazione attuale. Val d’Oca, che coinvolge circa 600 soci e gestisce oltre 1000 ettari di vigneto nella rinomata area Patrimonio dell’Umanità delle colline di Valdobbiadene, ha visto nel suo modello cooperativo un punto di forza. Gatto ricorda come la cooperativa sia nata nel Dopoguerra, in un contesto economico difficile, per rispondere alla necessità di rendere redditizia l’attività vitivinicola.
Negli ultimi trent’anni, Val d’Oca ha evoluto la sua struttura produttiva, integrando la spumantizzazione e avviando la vendita diretta. Questo ha permesso di creare una filiera completa che ottimizza la qualità del prodotto e garantisce la massima valorizzazione dei vini. Gatto sottolinea che, in un mercato complesso, il modello cooperativo offre una stabilità maggiore rispetto ad altre strutture. “Le aziende ben strutturate saranno in grado di resistere alle sfide future,” afferma, evidenziando la necessità di un approccio integrato che coinvolge ogni fase della produzione, dalla cura delle vigne alla commercializzazione.
il bilancio di sostenibilità
Il Bilancio di Sostenibilità, relativo all’esercizio 2023-2024, presenta numeri significativi:
- Riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 6,8%.
- Produzione di energia pulita tramite un impianto fotovoltaico.
- Ottimizzazione del packaging, con un risparmio annuale di 214 tonnellate di vetro e 39 tonnellate di carta.
Questi risultati sono il frutto di un impegno costante da parte dei soci, con cui è fondamentale mantenere un dialogo aperto. Gatto porta l’esempio di riunioni pre-vendemmiali dove vengono illustrate le regole di conferimento dell’uva, dimostrando l’importanza della formazione e del monitoraggio in ogni fase della produzione.
innovazione e tecnologie
L’innovazione è al centro della strategia di Val d’Oca, con particolare attenzione alla viticoltura di precisione. Il direttore generale, Stefano Gava, parla dell’uso di droni e intelligenza artificiale per mappare i vigneti, specialmente in terreni con forti pendenze dove l’accesso è difficile. Questa tecnologia non solo migliora la sicurezza, ma permette anche interventi più mirati e meno invasivi, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse.
In cantina, la gestione delle vinificazioni è sempre più attenta e segmentata, con l’obiettivo di esaltare le caratteristiche uniche delle diverse zone di produzione, come le Rive e i cru. La linea Val d’Oca Heritage, per esempio, rappresenta il vertice qualitativo dell’offerta, con vini che esprimono al meglio le varietà autoctone come la glera, bianchetta trevigiana e verdiso, e che sono apprezzati sia in Italia che all’estero.
In un mercato globale che mostra segni di instabilità, il comparto delle bollicine, di cui il Prosecco è un simbolo, continua a performare bene. Val d’Oca ha raggiunto un fatturato di 57,6 milioni di euro, con oltre 15 milioni di bottiglie vendute nel corso dell’anno 2023-2024. L’azienda ha rafforzato la sua presenza internazionale, esportando in 61 paesi, con Stati Uniti, Svizzera e Norvegia in prima linea tra i mercati emergenti.
In Italia, sebbene ci siano stati rallentamenti nel settore horeca, la GDO ha mostrato una tenuta positiva. Campesan evidenzia come le preferenze dei consumatori stiano virando verso un minor residuo zuccherino, con l’extra dry che sta guadagnando popolarità, specialmente in contesti di consumo domestico. Questo cambiamento si riflette anche nel modo in cui il Prosecco viene abbinato ai pasti, con un crescente interesse verso abbinamenti più leggeri.
In questo scenario, Val d’Oca si posiziona non solo come produttore di vino, ma come attore consapevole e responsabile, impegnato a promuovere pratiche sostenibili e a rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Mentre il mondo del vino si prepara a nuove sfide, il modello cooperativo di Val d’Oca continua a dimostrare la sua resilienza e capacità di adattamento, rappresentando un esempio virtuoso per il settore vitivinicolo italiano.
