La storia del vino italiano è un viaggio affascinante attraverso tradizione e innovazione, e pochi esempi possono essere così emblematici come il 50&50 Avignonesi Capannelle. Questo vino rappresenta un perfetto connubio tra le radici vinicole toscane e l’intuizione imprenditoriale di Raffaele Rossetti. Nato a Firenze nel 1929 e scomparso nel 2010, Rossetti è stato un pioniere che ha trasformato un sogno in realtà, portando una ventata di novità nel panorama vitivinicolo.
Nel 1974, colpito dalla bellezza di un antico casale risalente al 1600 a Capannelle, Gaiole in Chianti, Rossetti ha intrapreso una nuova avventura nel mondo del vino. Questo casale è diventato il cuore della sua azienda vitivinicola, dove la sua visione era chiara: produrre vino di alta qualità in quantità limitata. Questo principio ha guidato il suo operato e ha posto le basi per il successo di Capannelle.
La filosofia di produzione di Capannelle
Oggi, la Società Agricola Capannelle è di proprietà di James B. Sherwood, noto fondatore del Gruppo Orient-Express Hotels LTD. L’azienda si estende su ventuno ettari, di cui quindici destinati ai vigneti. Questo equilibrio tra natura e produzione è un segno distintivo della filosofia di lavoro di Rossetti, che ha sempre creduto nell’importanza della qualità rispetto alla quantità.
Il 1988 rappresenta un anno cruciale per la viticoltura toscana, grazie a una vendemmia eccezionale che ha regalato uve di straordinaria qualità. È in questo contesto che Rossetti ha deciso di creare un vino innovativo: un blend perfetto di Sangiovese e Merlot. Per la produzione di Merlot, si è rivolto all’Avignonesi di Montepulciano, un’azienda guidata da Virginie Saverys, nota per il suo approccio innovativo e sostenibile.
Il 50&50: un vino raro e prezioso
Così nacque il 50&50, una miscela che coniuga le caratteristiche uniche del Sangiovese toscano con il Merlot di alta qualità. Questo vino rosso, raro e prezioso, è affinato in barriques francesi, con una produzione limitata a sole 15.000 bottiglie. L’equilibrio tra le due varietà di uve permette di ottenere un vino complesso, ricco e con una struttura potente, capace di invecchiare magnificamente.
Recentemente, ho avuto l’opportunità di degustare una bottiglia del 50&50 Avignonesi Capannelle dell’annata “Decennale” 1998. Le aspettative erano alte, e la realtà ha superato ogni previsione. Alla vista, il vino si presenta con un intenso rosso rubino, promettendo una grande esperienza sensoriale. Gli aromi complessi e avvolgenti, con note fruttate e speziate, creano un bouquet affascinante.
Un’esperienza sensoriale unica
In bocca, l’esperienza è un’esplosione di sapori:
- Asciutto e potente
- Vellutato ed equilibrato
- Lunghezza e persistenza del sorso
Il retrogusto elegante conferma l’eccellenza di questa annata. Ogni sorso di questo vino racconta una storia di passione, dedizione e innovazione, un viaggio che dal casale di Capannelle si estende fino ai tavoli di tutto il mondo.
Il 50&50 Avignonesi Capannelle non è solo un vino, ma un simbolo di un’epoca e di una filosofia che continua a ispirare molti nel settore. Con la sua qualità inconfondibile e la sua rarità, rimane un punto di riferimento per gli amanti del vino, dimostrando come la tradizione possa fondersi con l’innovazione per creare qualcosa di straordinario. La sua storia è un racconto che merita di essere conosciuto e celebrato, un invito a seguire le proprie passioni e a credere nei propri sogni, proprio come ha fatto Raffaele Rossetti.