Un viaggio attraverso 50 anni di documentari: la nuova analisi in libro

Un viaggio attraverso 50 anni di documentari: la nuova analisi in libro

Un viaggio attraverso 50 anni di documentari: la nuova analisi in libro

Redazione Vinamundi

26 Ottobre 2025

Il 3 maggio si svolgerà la presentazione ufficiale del libro “Figli dei territori” presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Questo evento atteso celebra e analizza il cinquantennale delle Denominazioni d’Origine Controllata (DOC) in Italia. La pubblicazione è il risultato di un lavoro collettivo che coinvolge esperti, produttori e appassionati del settore vitivinicolo, tutti uniti dalla volontà di riflettere sull’evoluzione delle DOC italiane. Negli ultimi cinquant’anni, queste hanno registrato un incremento straordinario nella produzione, passando da 1.158.461 ettolitri a ben 13.063.000 ettolitri, ossia circa il 28% del totale enologico nazionale.

Un’importante anticipazione al Vinitaly

La prima anticipazione di questo volume è stata fornita durante il Vinitaly, il prestigioso salone internazionale del vino tenutosi a Verona. In questa occasione, il Comitato promotore per il Cinquantenario delle DOC ha organizzato un convegno di grande successo. Tuttavia, nonostante la rilevanza della ricorrenza, il Ministero delle Politiche Agricole ha emesso un comunicato che, sebbene menzionasse il rapporto sui 50 anni delle DOC italiane, non ha fornito un’analisi critica dell’esperienza accumulata né una chiara enunciazione delle varie produzioni DOC italiane.

Contenuti e obiettivi del libro

Il libro “Figli dei territori”, curato dal circolo culturale Ottavi di Casale Monferrato e dall’editore Sagittario di Agliano Terme, in collaborazione con la Regione Piemonte e i Vignaioli Piemontesi, si propone di colmare questo vuoto. L’opera offre una panoramica critica e riflessiva sulla storia delle DOC, raccogliendo i contributi di oltre 30 protagonisti del panorama enologico italiano, tra cui:

  1. Produttori
  2. Enologi
  3. Studiosi
  4. Giornalisti

Questi esperti condividono idee e proposte su come migliorare e valorizzare ulteriormente il settore. Il volume non si limita a presentare dati e statistiche; include anche una documentazione completa sulle attuali 403 DOC, di cui 73 sono DOCG, e 118 IGP. Affronta anche le complesse problematiche normative che circondano le denominazioni, un tema oggetto di dibattito negli anni.

La rilevanza delle denominazioni d’origine

Le denominazioni d’origine rappresentano un patrimonio culturale e una risorsa economica fondamentale per l’Italia. La loro tutela è essenziale per proteggere l’immagine del Paese nel mondo e garantire che i consumatori possano fidarsi della qualità dei prodotti acquistati. Questo sviluppo ha anche dato origine a un filone turistico che ha portato benefici economici a migliaia di aziende produttrici italiane, contribuendo a promuovere la cultura del vino e della qualità.

Tra i promotori del libro spiccano nomi come Andrea Desana, figlio del senatore che ha redatto la prima norma delle DOC, e figure di rilievo come Angelo Arlandini, Elio Archimede, Vittorio Camilla, Giusi Mainardi ed Ettore Ponzo. Pur essendo tutti piemontesi, il loro lavoro si inserisce in una tradizione più ampia che ha visto il Piemonte come un importante fulcro del pensiero enologico italiano.

Il volume “Figli dei territori” si presenta come un’opera di grande valore, non solo per gli esperti del settore, ma anche per chiunque desideri comprendere meglio l’evoluzione delle DOC in Italia e il loro impatto sulla cultura e sull’economia nazionale. Con le sue 128 pagine, il libro è facilmente accessibile e può essere prenotato al prezzo di 20 euro, con un costo aggiuntivo di 1,50 euro per le spese di spedizione, contattando l’editore Sagittario di Agliano Terme.

In un momento in cui il mondo del vino affronta sfide sempre nuove, dall’impatto dei cambiamenti climatici alle mutate preferenze dei consumatori, “Figli dei territori” rappresenta un’importante occasione per riflettere su quanto è stato fatto e su quali siano le strade future per garantire un futuro prospero alle nostre DOC, tutelando così un patrimonio che è parte integrante della nostra identità culturale e gastronomica.

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